Emilio De Bono: differenze tra le versioni

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Mussolini separatamente coinvolse l'esercito nelle pianificazioni e, nei due anni successivi, i generali stabilirono che per l'operazione prevista era necessario un numero di militari cinque o sei volte superiore a quello previsto da De Bono. Nel [[1934]], Mussolini aveva cercato di enfatizzare l'idea della [[Guerra totale]] accelerando i tempi.<ref>Baer, ''Test Case: Italy, Ethiopia, and the League of Nations'', p. 13.</ref>
 
Nel gennaio [[1935]] divenne governatore dell'[[Eritrea]] e commissario dell'[[AOI]], e il 3 aprile comandante delle operazioni italiane in [[Etiopia]] durante la [[Seconda guerra italo-etiopica]] e delle forze d'invasione dall'[[Eritrea]], conosciuta anche come "Fronte nord" (il Fonte sud era la Somalia). De Bono ebbe, sotto il suo comando diretto, una forza di nove divisioni d'esercito in tre corpi d'armata: il I, il II ed il corpo eritreo.<ref name="Barker-33">Barker, A. J., ''The Rape of Ethiopia 1936'', p. 33.</ref>[[File:Bando contro lo schiavismo in Tigrè.jpg|thumb|Il bando di soppressione della schiavitù.|sinistra]]Il 3 ottobre le forze al suo comando passarono il confine. Il 6 ottobre presero [[Adua]]. Poco dopo De Bono entrò nella città di [[Axum]], importante sotto il profilo storico e religioso. Dopo questi iniziali trionfi, ad ogni modo, la sua avanzata rallentò di molto a causa delle difficoltà d'approvvigionamento e del terreno aspro e privo di vie di comunicazione.
 
Il 3 ottobre le forze al suo comando passarono il confine. Il 6 ottobre presero [[Adua]]. Poco dopo De Bono entrò nella città di [[Axum]], importante sotto il profilo storico e religioso. Dopo questi iniziali trionfi, ad ogni modo, la sua avanzata rallentò di molto a causa delle difficoltà d'approvvigionamento e del terreno aspro e privo di vie di comunicazione.[[File:Bando contro lo schiavismo in Tigrè.jpg|thumb|Il bando di soppressione della schiavitù.|sinistra]]Ma Mussolini era impaziente e notava giorno per giorno come l'invasione fosse troppo lenta per i suoi gusti. Spronò De Bono, chiedendo un ampliamento del fronte e un'ulteriore avanzata sulla linea Macallé- Tacazzé, ordinandogli d'attaccare il 3 novembre.
De Bono provò a protestare ma dovette eseguire e l'8 novembre, il I corpo d'armata ed il corpo eritreo conquistarono [[Macallé]] e fu questo il limite dell'avanzata italiana sotto De Bono.<ref>Barker, A. J., ''The Rape of Ethiopia 1936'', p. 36.</ref>