Sun Tzu: differenze tra le versioni

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Il testo ''L'arte della guerra'' (''Sūnzǐ Bīngfǎ'', 孫子兵法) non è un'[[opera letteraria]], bensì un [[manuale]] militare contenente regole su come condurre una guerra vittoriosa nell'antica Cina.
 
In caso di [[guerra]] l'importante è vincere e vince solo chi sa [[Strategia|pianificare]] in modo che quando si scende in campo si ottenga il massimo profitto nel minor tempo possibile, meglio se senza combattere o col minimo di perdite. La [[Strategia|pianificazione]] deve avvenire in un contesto variabile, con pronte reazioni ai cambiamenti di situazione che portino a rapidi aggiustamenti dei piani e la disposizione [[tattica]], anche applicando manovre irregolari ed imprevedibili ed avvalendosi di stratagemmi per dare al nemico informazioni sbagliate che lo inducano a valutazioni ingannevoli. Sun Tzu, tradizionalmente ritenuto uno dei maggiori promotori della «strategia indiretta», definisce assai nitidamente i rapporti tra guerra e politica, tracciando un percorso che verrà successivamente seguito da [[Niccolò Machiavelli]] e [[Carl von Clausewitz]]: egli, infatti, ritiene la guerra subordinata al dominio della politica, essendo uno degli strumenti utilizzati dallo Stato per raggiungere i propri scopi. Fondamentale, in tal senso, è l'utilizzo dell'astuzia più che della forza, oltre che in particolare della conoscenza dell'avversario. È opinione di Sun Tzu, infattilinfatti, che «combattere e vincere cento battaglie non è prova di suprema eccellenza: la suprema abilità consiste nel piegare la resistenza (volontà) del nemico senza combattere» e, ancora, che «l'abilità del comandante consiste nel piegare le forze del nemico senza alcun combattimento, nell'impadronirsi delle città senza assalirle, nel conquistare lo Stato nemico senza lunghe operazioni militari».<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.treccani.it/scuola/dossier/2006/guerra/7.html|autore=Angelo Panebianco|titolo=Politica della guerra|pubblicazione=Enciclopedia delle scienze Sociali}}</ref>
 
Dopo la sua pubblicazione, l<nowiki>'</nowiki>''Arte della guerra'' ha esercitato una fortissima e ininterrotta influenza, attraverso i secoli e i millenni, sulla [[strategia militare]]. L'Esercito degli Stati Uniti ha incluso l<nowiki>'</nowiki>''Arte della guerra'' fra le opere che devono essere presenti nelle biblioteche delle singole unità, per la formazione continua del personale. Le teorie esposte nell'''Arte della guerra'', oltre ad essere considerate ancora attuali da molti moderni strateghi militari, hanno trovato applicazioni anche in altri campi, soprattutto in quello delle strategie [[management|manageriali]], che attingono ad esse per modelli di comportamento da adottare nelle situazioni competitive.<ref>{{cita|McNeilly|p. 5|MN}}.</ref>