Limitanei: differenze tra le versioni
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In genere queste terre vacanti o incolte assegnate ai ''limitanei'', e perciò denominate ''agri limitanei'', erano esenti da tasse, come ribadisce peraltro la novella 24 di [[Teodosio II]] (443), che tra l'altro impose ai civili che si erano impossessati di terre esenti da tasse di restituire le suddette terre ai ''limitanei''. In Egitto, tuttavia, le terre possedute dai ''limitanei'' non erano affatto esenti da tasse; questo perché, mentre in altre regioni di frontiera vi era disponibilità di terre vacanti, e quindi esenti da tasse, da assegnare alle truppe, in Egitto non vi erano terre abbandonate, a causa del suo suolo molto fertile.<ref>{{cita|Zuckerman|p. 168.}}</ref>
Le condizioni di vita dei ''limitanei'' erano pessime, come attestato dalle leggi e dalle fonti romane dell'epoca. La novella 4 dell'Imperatore Teodosio II, datata 438, descrive i ''limitanei'' come
In alcuni casi alcuni reggimenti di ''limitanei'' venivano aggregati all'esercito mobile ricevendo la qualifica di ''[[pseudocomitatenses]]''. Poteva accadere altresì il contrario, ovvero che alcuni reggimenti ''comitatenses'' potessero prendere residenza fissa in una città, perdendo quindi la loro mobilità. Tra gli esempi di reggimenti dell'esercito mobile diventati sedentari si possono citare i ''[[Ballistarii]]'' di stanza a Cherson, che, nonostante fosse in origine un'unità di ''comitatenses'', venne descritta da fonti successive come una guarnigione autoctona posta a difesa della città.<ref>{{cita|Zuckerman|p. 173.}}</ref> Preso atto della tendenza da parte dei reggimenti dell'esercito mobile a sedentarizzarsi, l'Imperatore Anastasio I, nel tentativo di migliorare il sistema di difesa del ''limes'' (che presentava falle), promulgò una legge che poneva queste unità dell'esercito mobile diventate di fatto sedentarie sotto il comando dei ''duces'' (''Codice Giustinianeo'', XII,35.18).
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