Cattolici tradizionalisti: differenze tra le versioni

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* È diffusa la pratica di organizzare, nei periodi delle vacanze estive e natalizie, campi per ragazzi e ragazze (rigorosamente separati). Tali campi sono articolati, oltre che sul rispetto dei momenti di spiritualità (Messa, preghiere comunitarie, recita del rosario etc.) su pellegrinaggi a famosi santuari, rappresentazioni teatrali, lo studio del [[catechismo]], eventi sportivi e quant'altro previsto dalle prassi tradizionali cattoliche in campo pedagogico-educativo e la lettura di libri spirituali.<ref>Opportune Importune giugno 2014 pag.1 n. 28 «[...] degli impegni di insegnamento (seminario e noviziati) e di apostolato ("centri di Messa", esercizi spirituali, campi per bambini, ecc...)»</ref>
 
* Pie pratiche quotidiane come le [[Preghiera|preghiere]] del mattino, della sera e la recita del santo [[rosario]] e la [[Via Crucis]] e [[lettura]] di [[Libro|libri]] [[Spiritualità|spirituali]].
 
* Presso i tradizionalisti di ogni posizione, sono tenuti in grande onore gli [[Esercizi spirituali]] di [[Ignazio di Loyola]], in particolare nella forma "condensata", elaborata nel [[XX secolo]] da padre [[Francisco de Paula Vallet]].<ref>{{cita libro|titolo=Il mio libro di preghiere|anno=2010|editore=Centro Librario Sodalitium|autore=|capitolo=Parte VI. Esercizi spirituali di S. Ignazio|pagine=595}}:«''Padre Francesco da Paola Vallet (1883-1947), ideatore del metodo dei cinque giorni, che riassume il mese di sant' Ignazio lasciando integri i "pezzi" fondamentali e mantenendolo alla portata di tutti.''»</ref>
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* Il contenuto dei nuovi [[Catechismo|catechismi]] viene giudicato in ambito tradizionalista in contraddizione con l'insegnamento precedente.<ref>Sodalitium N.56 Numero Speciale: risposta al Dossier sul Sedevacantismo anno 2003 pag.16 «La rivista Itinèraires (diretta da Jeam Madiran) era la più prestigiosa rivista francese che avesse preso posizione contro i nuovi catechismi e contro la nuova messa».</ref><ref>Sodalitium N.56 Numero Speciale: risposta al Dossier sul Sedevacantismo anno 2003 pag.27 «L'abbè de Nantes e P. Barbara nel 1968 a Parigi ad un conferenza sul nuovo catechismo».</ref>
* Viene criticata l'autorizzazione ai [[Chiesa cattolica|cattolici]] a procedere alla pratica della [[cremazione]] contro la tradizione cristiana precedente di seppellire i morti.<ref>{{cita web|url=http://www.sodalitium.biz/avviso-sulla-pratica-della-cremazione/|titolo=Avviso sulla pratica della cremazione|sito=Sodalitium|accesso=20 novembre 2016}}</ref><ref>{{en}}{{Cita web|url=http://www.cmri.org/03-cremation_not_for_caths.html | titolo= Cremation? Not for Catholics|autore=Benedict Hughes|sito=cmri.org| data=| accesso=13 marzo 2016}}</ref><ref>Sodalitium N.60 anno 2007 pag.53 (Nota)« Naturalmente, i cremazionisti citano (per convincere i cattolici) le parole con le quali vien detto che la cremazione non è cattiva in sé, e non è più proibita in ogni caso. Omettendo invece le altre parole del testo dove viene ancora ricordato che ''la Chiesa si è sempre studiata di inculcare la inumazione dei cadaveri, sia circondando tale atto con riti destinati a mettere in risalto il significato simbolico e religioso, sia comminando pene canoniche contro coloro che agissero contro una sì salutare prassi (...). Deve essere usata ogni cura perché sia fedelmente mantenuta la consuetudine di seppellire i cadaveri dei fedeli; perciò gli ordinari con opportune istruzioni ed ammonimenti cureranno che il popolo cristiano rifugga dalla cremazione dei cadaveri (...)". Parole al vento, e lo si poteva e doveva prevedere! Tutto quello che è rimasto del decreto del 1963, è, come si dice, che 'la Chiesa non proibisce più la cremazione'! Il colpo era preparato da tempo: ne dà testimonianza una lettera del vescovo Bruno B. Heim, collaboratore a suo tempo del nunzio Angelo Giuseppe Roncalli (futuro Giovanni XXIII) alla nunziatura di Parigi, il quale scrive che il barone Marsaudon, amico di Mons. Roncalli, "venne (a trovarlo) per proporre la soppressione del divieto della cremazione; a suo dire ciò non aveva più nulla a che vedere con l'ideologia massonica'' (in Controrivoluzione, n°67-68/2000, p. 28). Ah, peccato che Marsaudon fosse Ministro di Stato del Supremo Consiglio di Francia del Rito Scozzese Antico e Accettato...».</ref><ref>{{Cita web|url=http://teologiamorale.blogspot.it/search/label/cremazione|titolo=Dizionario di teologia morale:cremazione|autore=Francesco Roberti|sito=teologiamorale.blogspot.it/|data=1957|accesso=13 marzo 2016}}</ref><ref>Si si no no 15 gennaio 1990 - La Chiesa e la cremazione</ref><ref>{{cita video|url=https://www.youtube.com/watch?v=VKc7eZO3-7s|titolo=La Cremazione|editore=video su [[YouTube]]}}</ref>
 
* Viene criticata l'[[Arte contemporanea|arte religiosa contemporanea]].<ref>{{cita libro|autore=Luigi Villa|titolo=La "Nuova Chiesa" di Paolo VI|anno=2003|editore=Editrice Civiltà - Brescia|capitolo=Capitolo VI La nuova liturgia|pagina=268}}: «Esempi di scandalose chiese post-conciliari.''A fianco'': La chiesa di Emmaus di Wöls, in Tirolo. La nuova chiesa, che è vicina a quella vecchia, manca di un qualsiasi segno di riconoscimento del sacro. ''In basso'': Interno della della chiesa di Wöls, in Tirolo. In basso a destra, si vede l'arcobaleno, simbolo dell'unità di tutte le religioni come necessità di raggiungere la verità (come la luce bianca si forma con l'insieme dei colori dell'arcobaleno).»</ref><ref>{{cita libro|autore=Luigi Villa|titolo=La "Nuova Chiesa" di Paolo VI|anno=2003|editore=Editrice Civiltà - Brescia|capitolo=- Capitolo VI La nuova liturgia|pagina=275}}: «Tutti i bresciani, partecipanti alla funzione di Giovanni Paolo II allo stadio "Rigamonti" di Brescia, la Domenica 20 settembre 1998, si sono trovati di fronte ad un enorme Crocifisso, a testa in giù, che nelle parole di [[Alberto Bobbio]] su "[[Famiglia cristiana]]" del 27 settembre 1998, descriveva come «un Cristo a strapiombo. Sorge un fuoco, s'inarca verso il cielo. Non sta ritto. E ripiomba di sotto». Proprio l'opposto di quello che aveva detto Gesù: «...ed Io quando sarò innalzato, attirerò tutto a Me»! (Giov. 12, 32).</ref><ref>La Tradizione Cattolica - anno XIII - n 1 (49) 2002 retro copertina «Il [[Cattedrale di San Vigilio|Duomo di Trento]] (sopra) e quello di [[Cattedrale di Cristo Re (La Spezia)|La Spezia]] (sotto) visti dall'esterno; il secondo è chiamato dagli Spezzini, con un pizzico di ironia, «Il Gasometro». Notiamo come il diaframma tra sacro e profano, dopo essere caduto all'interno delle chiese, è caduto pure nel contesto urbanistico.»</ref><ref>{{cita web|url=http://www.corrispondenzaromana.it/lo-scempio-dellarte-sacra-contemporanea/|titolo=Lo scempio dell'arte sacra contemporanea|sito=corrispondenzaromana.it|data=20 gennaio 2016|accesso=20 febbraio 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.unavox.it/FruttiPostconcilio/SommFruttiConcilio.htm|titolo=I frutti del Concilio|autore=|sito=unavox.it.it| data=|accesso=13 marzo 2016}}</ref>
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* Viene criticato di aver tolto l'astinenza di [[Alimentazione|mangiare]] [[carne]] ogni [[venerdì]].<ref>{{cita libro|autore=Luigi Villa|titolo=Paolo VI beato?|anno=2001|editore=Editrice Civiltà - Brescia|capitolo=- Capitolo III La sua "apertura al modernismo"|pagina=105}}</ref>
 
* Viene criticato il nuovo [[Codice di diritto canonico]] del [[1983]] di Giovanni Paolo II in confronto condel quello[[Codice Piano Benedettino]] di [[Papa Benedetto XI|Benedetto XV]] del [[1917]].<ref>{{cita libro|titolo=Il problema dell'Autorità e dell'episcopato|anno=2005|editore=Centro Librario Sodalitium|autore= Guèrard des Lauries|capitolo=Introduzione al problema dell'autorità don Francesco Ricossa - Il nuovo Codice di Diritto Canonico|pagina=17}}:«La Riforma del codice di diritto canonico, preparato sotto Pio X e prolungato nel 1917 da Benedetto XV, fu annunciata da Giovanni XXIII il 25 gennaio 1959 assieme alla convocazione di un sinodo romano e del futuro Concilio Ecumenico. Dopo il Vaticano II si applicano alle leggi le decisioni prese fintantoché, con la Costituzione Apostolica "Sacrae disciplinae leges" del 25 gennaio 1983, Giovanni Paolo II non "prolungò" il nuovo codice di diritto canonico che, secondo una sua stessa espressione nella Costituzione appena citata, doveva tradurre in linguaggio canonistico l'ecclesiologia conciliare.Si possono fare pertanto sul nuovo codice le stesse osservazioni rivolte al Vaticano II e tirare le stesse conclusioni. Mi basti attirare l'attenzione del lettore su alcuni punti in contrasto con l'insegnamento tradizionale:
- l'attribuzione della suprema e piena potestà sulla Chiesa universale, anche al di fuori del Concilio Ecumenico, non solo al Papa ma anche al collegio episcopale (collegialità): can.336.- L'attribuzione a tutto il "popolo di Dio" (cioè a tutti i fedeli) della missione data da Dio ai suoi Apostoli ed ai loro successori (cioè la Gerarchia) di santificare, insegnare e governare: can. 204.- La soppressione della distinzione (se non l'inversione) tra fine primario e fini secondari del Matrimonio: can. 1055 da confrontare col Can. 1013 del Codice del 1917.- L'autorizzazione, in certi casi, a dare i sacramenti di penitenza, eucarestia ed estrema unzione ai non-cattolici ed a riceverli da essi: can. 844 par. 2,3,4; il che è oggettivamente un orribile sacrilegio (conforme col can. 731 del codice del 1917). Non oltrepassiamo i limiti del nostro studio!».</ref>