Banco da falegname: differenze tra le versioni

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==Struttura==
Nella sua versione moderna è ancora sostanzialmente identica a quella in uso nel settecento ( e prima ). Si tratta di un piano di lavoro assai pesante e robusto (lo spessore puo' variare da 5 a 10 cm; comunemente lungo da 2 a 2,5 metri e largo da 70cm in su, costruito in legno massiccio (generalmente [[Ulmus|olmo]], [[faggio]], [[Quercus petraea|rovere]] o addirittura [[Juglans|noce]]), che poggia su una robusta intelaiatura costituita de quattro grosse gambe collegate tra loro da traverse tiranti, sempre in legno duro. Di solito il piano del banco non è permanentemente fissato alla base, ma è semplicemente appoggiato su di essa, per agevolarne lo smontaggio e il trasporto. Contro il rischio di infortuni, quattro (o più') robusti [[Tenone e mortasa|tenoni]], praticati sull' intelaiatura di base sono inseriti in corrispondenti alveoli (detti [[Tenone e mortasa|mortase]]) preparati nella superficie inferiore del ripiano. L' ingente peso del ripiano stesso, mantiene il tutto assiemato in modo sicuro. A volte la stessa base è smontabile, perché i tiranti longitudinali finiscono con tenoni passanti nelle gambe, e sono bloccati con cunei o altri accorgimenti. L'altezza da terra del piano di lavoro è generalmente tra gli 80 e i 90 cm. a seconda dall'uso che se ne voglia fare .Banchi 'da falegname' propriamente detti sono in genere più bassi : qui sono le operazioni di piallatura che vengono considerate in precedenza a tutte le altre, che' tali esigono l' operatore di applicare forza verso il basso. Dove invece i banchi destinati agli intagliatori devono portare la superficie di lavoro più' vicina agli occhi dell' artigiano..
 
Il banco da falegname normalmente è fornito di due morse - in legno quelle tradizionali, di metallo quelle moderne - nelle quali le ganasce fisse sono costituite dalle stesse fiancate del banco. Le viti che spostano le ganasce sono comunemente fatte d' acciaio, ma spesso sono di un legno molto duro, com' erano fatte una volta e di un'essenza particolarmente indicata a questo impiego. La morsa di sinistra, quella detta ''morsa da banco'', ha la ganascia mobile che si sposta parallelamente al lato maggiore del banco stesso e permette di stringere le assi in modo da piallarne la costa o di segarle. La morsa di destra detta ''toppo da scorrere'', o ''carretto'', o ''carrello'', è di solito sagomata a foggia di 'L', il cui tratto maggiore verticale scorre per il lato lungo del banco, mentre la parte più corta ( la base di questa L ) risulta rivolta in parallelo al lato corto adiacente. Nel "carretto" sono presenti una o più' [[mortase]] a sezione rettangolare ( si vedano i "cani" qui' sotto ) nella quale si innesta un fermo che si fa protendere al disopra del ripiano del banco, mentre altre mortase sono disposte in fila, lungo tutto il bordo anteriore. In questo modo, con un secondo fermo, si può bloccare un asse o tavola di qualsiasi misura, per poterne lavorare la faccia superiore.