Flaccovio Editore: differenze tra le versioni

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La casa editrice nasce dall'esperienza della libreria Flaccovio, aperta nel [[1938]] da Salvatore Fausto Flaccovio, con la formula, allora innovativa, della libreria "aperta", in cui cioè era possibile aprire, sfogliare e leggere i libri.<br />
Salvatore Fausto Flaccovio nasce a Palermo il 20 maggio 1915. Comincia giovanissimo a lavorare presso la storica cartoleria De Magistris, diretta da Vincenzo Bellotti, nella quale muove i primi passi, dimostrando da subito di avere grandi potenzialità. Per questo motivo è lo stesso Bellotti ad adoperarsi affinchè Flaccovio venga assunto come banconista presso la libreria di Filippo Ciuni, una delle più importanti di Palermo. Quest'esperienza fonda nel giovane libraio due dei pilastri che poi saranno propri della sua attività: la concezione della libreria come spazio di incontro e condivisione e la possibilità per i clienti di consultare liberamente i volumi esposti. <br />
Nel 1938 Flaccovio inaugura la propria libreria nella sede storica, sita in via Ruggero Settimo n.37, a Palermo, inizialmente composta da una sola stanza e già contraddistinta dal logo creato dall'artista Franz Orlando, raffigurante una gazzella (simbolo di forze ed elasticità). Nella primavera del 1940 apre all'arte, raccogliendo il testimone della Galleria Mediterranea, fondata qualche anno prima da [[Lia Pasqualino Noto]]: comincia un periodo denso di eventi che vedono protagoniste le opere di importanti artisti contemporanei, da [[Renato Guttuso]] a [[Fausto Pirandello]], fino a [[Orfeo Tamburi]], [[Afro]] e [[Gabriele Mucchi]]. <br />
La libreria diventa punto d'incontro di molti intellettuali palermitani del secondo dopoguerra, fra cui [[Renato Guttuso]], [[Bruno Caruso]], [[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]]<ref>{{cita pubblicazione |autore = [[Matteo Collura]] |url = http://archiviostorico.corriere.it/2000/maggio/19/LIBRAIO_CHE_SCOPRI_TOMASI_LAMPEDUSA_co_0_0005198760.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/2000/maggio/19/LIBRAIO_CHE_SCOPRI_TOMASI_LAMPEDUSA_co_0_0005198760.shtml |titolo = Il Libraio che scoprì Tomasi di Lampedusa |rivista = [[Corriere della Sera]] |data = 19 maggio 2000 |pagina = 35 |accesso =28 ottobre 2014}}</ref>. <br />
Il 1941 è l'anno di esordio di Fausto Flaccovio come editore. I primi libri editi con il suo marchio sono saggi di sociologia, psicologia e critica letteraria, ma già l'anno successivo vedono la luce anche diversi volumi di narrativa. L'incalzare della guerra, tuttavia, fa sì che fino al 1943-1944 la produzione editoriale si fermi, pur continuando la libreria nella sua attività commerciale. <br />
Col finire della guerra riprendono le pubblicazioni e la libreria si amplia, creando anche uno spazio appositamente dedicato ai più piccoli, con l'intento di incoraggiarne l'amore verso i libri fin dalla più tenera età. Pochi anni dopo, nel 1946, comincia l'esperienza della rivista '''Chiarezza-Settimanale di vita sociale'', edita da Flaccovio e diretta da Salvatore Francesco Romano. A tale rivista, che incentra i propri interessi sulla riflessione politica e sociale e che rappresenta al sud ciò che al nord era ''Politecnico'' di Vittorini, collaborano come redattori Pino Basile e Marcello Cimino, ma anche, fra gli altri, [[Elio Vittorini]], [[Sibilla Aleramo]], [[Salvatore Quasimodo]], [[Francesco Renda]]. La rivista è arricchita da numerosi contributi grafici, fra cui quelli di [[Pablo Picasso]] e [[Renato Guttuso]], [[Pippo Rizzo]], [[Ugo Attardi]] e Gianbecchina. L'esperienza editoriale di ''Chiarezza'' finisce nel 1947, ma pochi anni dopo nasce ''Sicilia'', rivista ufficiale dell'Assessorato Turismo e Spettacolo della Regione Siciliana, le cui pubblicazioni cessano nel 1982, dopo ottantanove numeri.<br />
Nel frattempo la libreria si è ulteriormente ampliata, arricchendosi di quattro localinuovi ulteriorilocali, che consentono a Flaccovio di stabilirvi una galleria d'arte permanente, dopo l'esperienza fugace degli anni della guerra. Per prima viene realizzata un'esposizione di Lia Pasqualino Noto, in segno di continuità con la pregressa esperienza, seguono poi le personali di [[Pippo Rizzo]] e di [[Ugo Attardi]]. <br />
È la stagione delle grandi monografie, di cui ''I mosaici di Monreale'', di [[Ernst Kitzinger]] è il fiore all'occhiello. Con la direzione artistica di [[Bruno Caruso]], assistito da Ermanno Gagliardo e gli scatti di [[Enzo Sellerio]], realizzati appositamente per il volume, l'opera, pubblicata anche in lingua inglese, ha un successo internazionale.
Gli anni Sessanta sono segnati dall'esperienza di ''Collage'', una rivista parlata, fondata ed animata dai musicologi Paolo Emilio Carapezza e Antonino Titone e dallo scrittore [[Gaetano Testa]]. La casa editrice conferma il suo ruolo nella editoria di cultura con la pubblicazione sui mosaici di [[Piazza Armerina]] e pubblicando inoltre la ''Storia del Parlamento Italiano''. Nel [[1971]] pubblica ''[[I Beati Paoli (romanzo)|I Beati Paoli]]'', di [[Luigi Natoli]], apparso precedentemente a puntate sul [[Giornale di Sicilia]]. <br />