Dissoluzione dell'Unione Sovietica: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 57:
Nel 1988 Gorbačëv iniziò a perdere il controllo in due piccole regioni dell'Unione Sovietica: gli Stati Baltici, che furono conquistati dai rispettivi fronti popolari, ed il [[Caucaso]] (si ricordi che già da anni c'erano forti tensioni in [[Nagorno Karabakh|Nagorno-Karabakh]], che sfociarono nella violenza e nella guerra civile).
Il 1º luglio 1988, il quarto ed ultimo giorno della 19ª conferenza del partito,
Il 29 novembre 1988 l'Unione Sovietica cessò di [[jamming|interferire]] con le trasmissioni radio straniere, consentendo ai cittadini sovietici di avere accesso a fonti di informazioni che sfuggivano al controllo del PCUS.<ref>http://www.radiojamming.puslapIai.It/article_en.htm.</ref>
Riga 87:
In ciascuna delle altre nove repubbliche, la maggioranza dei votanti sostenne un'Unione Sovietica riformata.
Il 12 giugno 1991 [[Boris Nikolaevič El'cin|El'cin]] vinse con il 57% dei voti le elezioni presidenziali per il posto di presidente della [[Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa]], sconfiggendo
== Colpo di stato in agosto ==
Riga 145:
Il 25 dicembre 1991 alle ore 18 [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]] si dimise da [[presidente dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche#Presidente dell'Unione Sovietica|presidente dell'Unione Sovietica]] e dichiarò abolito l'ufficio, formando il [[Archivio_di_Stato_della_Federazione_russa#Patrimonio|conferimento dell'archivio presidenziale sovietico]] al presidente russo.
Tutti i poteri passarono al [[presidente della Federazione russa|presidente della Russia]] [[Boris Nikolaevič El'cin|Boris El'cin]]. Alle 18
== Note ==
|