Girolamo Grifoni: differenze tra le versioni

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===L’abbaziato a [[Duomo di Sansepolcro|Sansepolcro]]===
Il monaco camaldolese Girolamo è tra i primi personaggi della famiglia a essere documentato con il cognome Grifoni<ref>Firenze, Archivio di Stato, Notarile antecosimiano, 6953, 1456 luglio 10.</ref>.
Il 6 febbraio 1448, mentre è priore del monastero di San Pietro di Monte Liscari nella diocesi di [[Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino|Siena]], è nominato dal priore generale dei Camaldolesi priore del monastero di [[Abbazia territoriale della Vangadizza|Santa Maria della Vangadizza]], in commenda al cardinale [[Ludovico Scarampi Mezzarota|Lodovico Scarampi]] <ref>Sansepolcro, Archivio Vescovile, Pergamene, 2-A, 129.</ref>.
Dopo circa cinque anni di governo del monastero veneto viene promosso abate dell’importante [[Duomo di Sansepolcro|monastero di San Giovanni Evangelista]] a [[Sansepolcro]], nell’[[Alta Valle del Tevere]], a capo di una rete monastica con ramificazioni delle diocesi di [[Diocesi di Città di Castello|Città di Castello]], [[Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve|Perugia]] e [[Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino|Assisi]]. Il suo abbaziato a Sansepolcro si protrae dal [[1453]] al [[1480]].
Il 25 settembre [[1454]] il papa indirizza «dilecto filio .. abbati monasterii Sancti Iohannis Evangeliste de Burgo Santi Sepulcri, Civitatis Castelli dyocesis» una lettera con la quale il Grifoni è incaricato di immettere il sacerdote Giacomo di Antonio della pieve di San Giustino, già familiare del cardinale Alberto di Sant’Eustachio, nel possesso del priorato della collegiata e parrocchia di San Lorenzo in Baldignano<ref>Firenze, Archivio di Stato, Notarile antecosimiano, 7049</ref>. Il 28 novembre 1454 il papa incarica il Grifoni, su richiesta di Mariotto Allegri, priore generale della [[Congregazione camaldolese]], di introdurre la riforma camaldolese nel monastero di San Martino di Tifi, dell’Ordine di san Benedetto, eleggendone priore don Michele, attuale priore di San Martino di Chio<ref>Firenze, Archivio di Stato, Diplomatico, Camaldoli, 1454 novembre 28.</ref>. Nello stesso anno viene redatta da un monaco dell’abbazia, la ''Historia Burgi Sancti Sepulcri'', testo storico e politico insieme che sostiene la causa dell’esenzione dell’abbazia di Sansepolcro dalla giurisdizione del vescovo di Città di Castello. Non è possibile stabilire se il Grifoni abbia avuto un qualche ruolo in questa operazione, ma successivamente non dimostrerà molto entusiasmo per questa causa.
 
Il [[10 luglio]] [[1456]] conferisce la tonsura e i primi quattro ordini minori a Carlo di Battista dei Biffoli da Modigliana, Francesco di Giovanni di Bartolo da Stia, e Pietro di Minuccio di Gaspare del Casentino<ref> Firenze, Archivio di Stato, Notarile antecosimiano, 6953, 1456 luglio 10.</ref>.