Colpo di stato portoghese del 1926: differenze tra le versioni

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Ormai tutti i partiti repubblicani erano profondamente discreditati tra l’opinione pubblica, per cui i loro nemici riuscirono facilmente a convincere il popolo della necessità di cambiare del regime politico, anche grazie alla stampa. Lo scontro avveniva sia in Parlamento sia nelle strade, con gruppi di estremisti e anarchici che ricorrevano anche all’uso della violenza. Nel 1925 grazie alla favorevole situazione internazionale l’economia portoghese si stava riprendendo, ma la situazione politica era troppo compromessa e il Paese troppo stanco della Repubblica, in particolar modo lo erano le classi medie urbane, gli aristocratici, i monarchici ed i clericali,  favorevoli all’istaurazione di un governo forte, ispirato al fascismo di Mussolini in Italia.
 
=== La questione coloniale ===
Il Portogallo era anche in difficoltà nell’amministrazione dei suoi territori coloniali: in essi infatti erano ancora presenti forme di schiavitù, cosa molto criticata dai governi europei. Inoltre i coloni non erano contenti del governo portoghese. Aspiravano, infatti, ad ottenere uno statuto di autonomia, un cambiamento per il quale i repubblicani si erano schierati, prima del 1910, per opporsi alla Monarchia, ma che una volta al potere continuarono a rimandare. Vennero approvate alcune leggi per concedere più autonomia alle colonie, ma non vennero mai effettivamente applicate. Nel 1919 in Angola le tensioni politiche sempre crescenti causarono disordini volti alla secessione dal Portogallo. Lisbona decise quindi di istituire regimi autonomi in Angola e Mozambico, rinunciando al monopolio economico su di essi, cosa che creò un forte scontento tra chi aveva interessi economici in Africa, specialmente gli imprenditori della borghesia che necessitavano di materie prime prodotte nelle colonie. In pochi anni la situazione politica in Angola precipitò, e nel 1924 le dimissioni di Norton de Matos, che stava tentando di risolvere i problemi del paese, gettarono la colonia nel caos finanziario, la quale minacciò Lisbona di secessione dal Portogallo. Questa crisi venne cavalcata dai nemici dell’autonomia coloniale per fare propaganda contro la Repubblica, che non sapendo reagire uscì discreditata agli occhi dell’opinione pubblica anche su queste questioni.
 
== Il colpo di stato ==