Rivoluzione iraniana: differenze tra le versioni

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A guidare la guerriglia furono all'inizio i [[fedayyin]]-e khalgh (''volontari del popolo'') d'ispirazione [[Marxismo|marxista]], che presto decisero di unirsi ai [[mujaheddin]] [[islam]]ici per coinvolgere nella lotta sempre più ampi strati della popolazione ed allargare così le basi della protesta. Le forze di sinistra ritennero erroneamente di poter gestire e limitare il potere del clero in un paese ormai laico e moderno, dove l'applicazione della sharia sembrava un'ipotesi lontana dal potersi effettivamente realizzare, ma il clero [[Sciismo|sciita]] divenne in breve tempo l'unico riferimento della rivolta esautorando i gruppi di ispirazione politica.
[[File:Statue of Shah Revolution.jpg|miniatura|thumb|left|Studenti dell'[[Università di Teheran]] abbattono una statua dello scià durante la rivoluzione]]
Il 19 agosto del [[1978]] circa 430 persone persero la vita nella città di [[Abadan]], a causa di un incendio di origine dolosa scoppiato all'interno del cinema "Rex". La strage venne erroneamente attribuita allo Scià e al [[SAVAK]], quando invece i responsabili erano in realtà dei sostenitori dell'ayatollah, che intendeva screditare Pahlavi. L'8 settembre un gruppo di manifestanti di matrice islamica si riuní in strada non rispettando il coprifuoco e venne represso dalla polizia. I mollah sfruttarono questo avvenimento per accrescere il malcontento della popolazione. Essi inventarono un numero di vittime esageratamente alto e sparsero sulla strada un grande numero di scarpe, per far sembrare che gli agenti del SAVAK avessero tolto velocemente i cadaveri dalla strada. La rivolta divenne allora inarrestabile.
 
Il 19 agosto del [[1978]] circa 430 persone persero la vita nella città di [[Abadan]], a causa di un incendio di origine dolosa scoppiato all'interno del cinema "Rex". La strage venne erroneamente attribuita allo Scià e al [[SAVAK]], quando invece i responsabili erano in realtà dei sostenitori dell'ayatollah, che intendeva screditare Pahlavi. L'8 settembre un gruppo di manifestanti di matrice islamica si riuní in strada non rispettando il coprifuoco e venne represso dalla polizia. I mollah sfruttarono questo avvenimento per accrescere il malcontento della popolazione. Essi inventarono un numero di vittime esageratamente alto e sparsero sulla strada un grande numero di scarpe, per far sembrare che gli agenti del SAVAK avessero tolto velocemente i cadaveri dalla strada. La rivolta divenne allora inarrestabile.
[[File:Statue of Shah Revolution.jpg|miniatura|thumb|left|Studenti dell'[[Università di Teheran]] abbattono una statua dello scià durante la rivoluzione]]
[[Khomeini]] dal suo esilio parigino incitava alla rivoluzione, attraverso messaggi registrati su audiocassette che venivano diffuse in tutto il Paese, mentre lo scià compiva l'ultimo disperato tentativo di salvare il suo trono mediante la nomina del democratico [[Shapur Bakhtiar]] a primo ministro, il quale accettò a condizione che il sovrano lasciasse temporaneamente il Paese. Inoltre a livello internazionale, durante la [[Conferenza di Guadalupe]] fu deciso dagli Americani di ritirare l'appoggio al loro alleato iraniano e lo invitarono ad abbandonare quanto prima l'Iran. Reza Pahlavi partì quindi il 16 gennaio [[1979]] per il [[Marocco]], ma la popolazione, seppure entusiasta per l'avvenimento, non cessò la lotta, considerando la partenza dello Scià un'ulteriore prova della debolezza e dell'imminente crollo della monarchia.