Giovanni Amendola: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
aggiunte informazioni biografiche
Riga 58:
===Deputato alla Camera===
[[File:Lapide Amendola.jpg|thumb|La lapide commemorativa dell'inizio dell'attività politica di Amendola, posta sulla facciata del palazzo municipale in piazza IV Novembre]]
Alle [[Elezioni politiche italiane del 1919|elezioni politiche del 1919]] Amendola si candida con il partito [[Democrazia liberale (partito)|Democrazia Liberale]].<ref>Michele Magno, ''op.cit.''</ref> È eletto nel collegio di [[Salerno]]. insieme ad [[Andrea Torre]] e ad altri tre candidati della lista.

Entra così per la prima volta in Parlamento. La sua lista sostiene la corrente che fa capo al leader [[Partito Radicale Italiano|radicale]] [[Francesco Saverio Nitti]], personaggio con il quale rimarrà in contatto fino alla morte.
 
Il Salernitano era la sua base elettorale più importante, anche se non ebbe mai un controllo completo della provincia, giacché era contrastato dai liberali legati a Giovanni Giolitti, rappresentati in provincia da [[Giovanni Camera]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Erminio|cognome=Fonzo|titolo=Il fascismo conformista. Le origini del regime nella provincia di Salerno (1920-1926)|accesso=2017-01-16|url=http://www.academia.edu/5034492/Il_fascismo_conformista._Le_origini_del_regime_nella_provincia_di_Salerno_1920-1926_}}</ref>.
 
È rieletto alla Camera nel maggio [[1921]]; entra nel gruppo parlamentare "Democrazia unitaria". Poi lascia il «Corriere della Sera» per fondare un nuovo quotidiano con [[Andrea Torre]] (anch'egli salernitano e proveniente dal «Corriere») e [[Giovanni Ciraolo]]. Il 26 gennaio [[1922]] vede la luce '''«[[Il Mondo (quotidiano)|Il Mondo]]»''', destinato a diventare nel giro di pochi anni una delle voci più autorevoli della stampa democratica. Proteso ad unificare i vari gruppi liberaldemocratici in Parlamento, il 29 aprile [[1922]] Amendola fonda il Partito della Democrazia Sociale. Poi, alleandosi con Nitti, fonda il «Partito democratico italiano» (giugno 1922). Alla nuova formazione aderiscono 32 deputati. Il gruppo dei fondatori del «Mondo» si spacca: Andrea Torre cede infatti «Il Mondo» alla corrente di Amendola. L'anno seguente aderirà al fascismo.<ref>Nuovi finanziamenti del quotidiano furono forniti dal ricco proprietario siciliano Filippo Pecoraino, già finanziatore dell'«[[L'Ora|Ora]]» di Palermo.</ref> In febbraio Amendola è chiamato nel [[Governo Facta I|primo governo Facta]], in quota liberaldemocratica, a ricoprire la carica di ministro delle Colonie.
Line 72 ⟶ 76:
All'inizio del [[1925]] Mussolini dà il giro di vite decisivo alla già repressiva politica del governo nei confronti delle opposizioni.
 
Il 20 luglio 1925 Giovanni Amendola viene aggredito da una quindicina di uomini armati di bastone in località La Colonna a [[Pieve a Nievole]], oggi in provincia di [[Pistoia]]. L'attentato, organizzato dallo squadrista [[Carlo Scorza]], futuro segretario del [[Partito Nazionale Fascista|Partito nazionale fascista]], è l'ultimo di una lunga serie di intimidazioni ricevute dal deputato, dal figlio [[Giorgio Amendola|Giorgio]] e dalla redazione de «[[Il Mondo (quotidiano)|Il Mondo]]». Amendola decide di farsi curare a [[Parigi]], dove si reca alla fine dell'anno ed agli inizi del [[1926]]. Viene operato poiché i chirurghi hanno rilevato un [[ematoma]] (un [[tumore]], secondo il figlio Giorgio)<ref>Cfr. ''Un'isola'', Milano, Rizzoli, 1980.</ref> sulla regione corrispondente all'emitorace sinistro.
 
Per favorire il decorso post-operatorio i familiari trasferiscono Amendola a [[Cannes]], in [[Provenza]], ma egli muore all'alba del 7 aprile 1926 nella clinica Le Cassy Fleur, non essendosi mai ripreso dalle percosse ricevute<ref>«Colpito da un male incurabile», secondo il sarcastico commento di [[Antonio Casertano]], [[Presidenti della Camera dei deputati|Presidente della Camera dei deputati]].</ref>.
Line 91 ⟶ 95:
 
==Intitolazioni==
I giornalisti italiani hanno dedicato alla memoria di Giovanni Amendola il loro [[Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani|Istituto di previdenza]] (INPGI).<ref>[https://www.odg.mi.it/memorial_amendola.asp Giovanni Amendola, una vita per la democrazia (e il giornalismo)], di R.F.C.</ref><ref>[http://www.inpgi.it/ INPGI]</ref> Esistono, inoltre, decine di strade e di piazze a lui dedicate.
 
==Opere==