Probiotico: differenze tra le versioni

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===Funzione immunitaria e prevenzione delle infezioni===
Ci sono evidenze sul fatto che i batteri che abitano nell'intestino (il cosiddetto microbiota intestinale) possono modulare il [[sistema immunitario]] mucosale; alcuni ceppi probiotici sono in grado di stabilire un dialogo incrociato (''cross-talk'') con il sistema immunitario intestinale ([[GALT]], Gut Associated Lymphoid Tissue) e di avere quindi un effetto su di esso.<ref name="MorelliL"/><ref name="IanRowland"/><ref name="PacEdit"/> Le conseguenze di queste interazioni nel loro complesso sono tuttavia ancora da comprendere.
 
Si reputa che i probiotici possano avere diversi effetti benefici sulla funzione immunitaria. Possono infatti proteggere da specie patogene tramite inibizione della crescita tramite competizione e, come suggerito da alcune evidenze, agire sul sistema immunitario aumentando il numero di cellule che producono [[immunoglobuline]], migliorando la [[fagocitosi]], incrementando la proporzione di [[linfociti]] T e cellule NK (Natural Killer).<ref name="Reid_Jass_Sebulsky">{{Cita pubblicazione |autore=Reid G, Jass J, Sebulsky MT, McCormick JK |titolo=Potential uses of probiotics in clinical practice |rivista=Clin. Microbiol. Rev. |volume=16 |numero=4 |pp=658–72 |anno=2003 |mese=ottobre
|pmid=14557292 |pmc=207122 |doi= 10.1128/CMR.16.4.658-672.2003 |url=http://cmr.asm.org/cgi/pmidlookup?view=long&pmid=14557292}}</ref><ref name="Ouwehand_Salminen_Isolauri">
{{Cita pubblicazione |autore=Ouwehand AC, Salminen S, Isolauri E |titolo=Probiotics: an overview of beneficial effects |rivista=Antonie Van Leeuwenhoek |volume=82 |numero=1-4
|pp=279–89|anno=2002 |mese=agosto|pmid=12369194|doi= 10.1023/A:1020620607611|url=http://www.kluweronline.com/art.pdf?issn=0003-6072&volume=82&page=279}}</ref>
 
In uno studio del 2004 sono stati testati alcuni marcatori del sistema immunitario di studenti che hanno assunto per 6 settimane nel periodo degli esami (3 settimane di studio, 3 settimane di esami) latte o Actimel. Due di questi marker sono risultati significativamente differenti tra il gruppo che prendeva latte e quello che prendeva Actimel: l'incremento della produzione dei linfociti e quello della produzione di cellule CD56 positive.<ref name="Sellars">{{Cita libro |contributo= Sellars, R.L. |titolo="Acidophilus Products (Therapeutic Properties of Fermented Milks)" <!--|editore= Robinson, R.K.-->|pagine=81–116 |anno=2007 |editore=Chapman & Hall, London |lingua = inglese}}</ref><ref name="MarcosA">{{Cita news | autore = Marcos A et al | titolo= Yogurt cultures plus Lactobacillus casei DN-114 001may act as an Immunomodulator agent | pubblicazione = Eur J Nutr | anno= 2004}}</ref>
Alcuni studi clinici hanno dimostrato inoltre che i probiotici possono diminuire l'incidenza di infezioni respiratorie<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Hatakka K, Savilahti E, Pönkä A, ''et al.'' |titolo=Effect of long term consumption of probiotic milk on infections in children attending day care centres: double blind, randomised trial |rivista=BMJ
|volume=322 |numero=7298 |p=1327|anno=2001 |mese=giugno|pmid=11387176|pmc=32161 |doi=10.1136/bmj.322.7298.1327}}</ref> e di carie nei bambini,<ref>{{Cita pubblicazione
|autore=Näse L, Hatakka K, Savilahti E, ''et al.'' |titolo=Effect of long-term consumption of a probiotic bacterium, Lactobacillus rhamnosus GG, in milk on dental caries and caries risk in children |rivista=Caries Research |volume=35 |numero=6 |pp=412–20 |anno=2001 |pmid=11799281 |doi=10.1159/000047484}}</ref> così come severità e durata della diarrea del viaggiatore negli adulti.<ref name="Reid_Jass_Sebulsky" /><ref name="Ouwehand_Salminen_Isolauri" />
 
Uno studio del 2007 condotto dall'University College Cork in Irlanda ha mostrato che il consumo di latti fermentati con Lactobacillus era in grado di prevenire le infezioni da Salmonella nei maiali.<ref>{{cita web |url= http://www.nutraingredients.com/news/ng.asp?n=75107&m=1NIE320&c=csjgoiuhudky |titolo = Probiotics may protect against food poisoning
|autore = Stephen Daniells |data = 20 marzo 2007 }}</ref>
 
Si è visto inoltre che alcuni alimenti e integratori probiotici modulano la risposta infiammatoria, e si pensa che ciò sia dovuto almeno in parte alla regolazione della funzione delle [[citochine]].<ref name="Reid_Jass_Sebulsky" /> Per quanto riguarda la risposta infiammatoria, alcuni studi clinici suggeriscono ad esempio che possano prevenire le ricadute di [[malattie infiammatorie croniche intestinali]] (IBD, Inflammatory Bowel Disease) negli adulti.<ref name="Reid_Jass_Sebulsky" /> Per l'ipersensibilità, invece, non è tuttora chiaro come i probiotici possano contrastare la sovrareazione del sistema immunitario, ma un potenziale meccanismo sembra essere la desensibilizzazione dei linfociti T, un importante componente del sistema immunitario, verso stimoli proinfiammatori.<ref>{{Cita pubblicazione |pmid= 15585777 |anno= 2004 |cognome= Braat |nome= H |coautori=et al. |titolo= Lactobacillus rhamnosus induces peripheral hyporesponsiveness in stimulated CD4+ T cells via modulation of dendritic cell function. |volume= 80 |numero= 6 |pp= 1618–25 |rivista= The American journal of clinical nutrition}}</ref>
Un interessante effetto benefico di alcuni ceppi probiotici a questo proposito riguarda dermatite atopica e asma nei bambini; si trovano tuttavia in letteratura dati discordanti. Non sembra invece che i probiotici possano ridurre gli effetti di eczemi e dermatiti persistenti.<ref>{{Cita pubblicazione |autore= Boyle RJ, Bath-Hextall FJ, Leonardi-Bee J, Murrell DF, Tang ML |titolo= Probiotics for treating eczema |rivista= Cochrane Database Syst Rev |numero=4 |pp=CD006135 |anno=2008 |pmid=18843705 |doi=10.1002/14651858.CD006135.pub2}}</ref>