Alfredo Binda: differenze tra le versioni

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A causa della sua manifesta superiorità, nel [[1930]] fu pagato dagli organizzatori per non partecipare al [[Giro d'Italia 1930|Giro]], ottenendo 22.500 [[lira italiana|lire]], una cifra corrispondente al premio per la vittoria finale e ad alcune vittorie di tappa, che oggi corrisponde a poco più di 15.000€ <ref>[http://www.storiologia.it/tabelle/popolazione08.htm Tabella comparazione Lira]</ref>. Nel [[1933]] fu il vincitore della prima [[Corsa a cronometro|cronometro]] della storia del Giro: 62&nbsp;km da [[Bologna]] a [[Ferrara]] <ref name="collezionismo124">{{cita libro|titolo=Il collezionismo nel mondo della bicicletta|autore=Angelo De Lorenzi|editore=Editore Ediciclo|anno=1999|pp=124-127|isbn=978-88-85318-33-5}}</ref>.
 
Non ottenne invece mai risultati di rilievo al [[Tour de France]], al quale partecipò una sola volta nel [[Tour de France 1930|1930]] (anno della sua forzata rinuncia al Giro), vincendo due tappe pirenaiche consecutive, a [[Pau (Francia)|Pau]] e a [[Luchon]], avviandosi a dominare la corsa insieme al suo compagno di squadra [[Learco Guerra]]. Un incidente meccanico (la rottura della sella) e forse dei dissidi con la federazione italiana, che ancora non gli aveva versato l'indennizzo promesso per non aver partecipato al Giro, lo spinsero ad abbandonare la corsa, anche per meglio preparare il campionato del mondo di Liegi, vinto poi trionfalmente davanti al rivale belga Ronsse. Nel suo ricco ''palmarès'' figurano tre [[Campionati del mondo di ciclismo su strada|campionati del mondo]] (1927, 1930, 1932, record), due [[Milano-Sanremo]], quattro [[Giri di Lombardia]]<ref name="collezionismo124"/> (1925, 1926, 1927, 19301931) e quattro [[Campionati italiani di ciclismo su strada|campionati italiani]].
 
Lasciò l'attività nel [[1936]], dopo un incidente alla Milano-Sanremo che gli provocò la frattura del [[femore]]. Anche il fratello minore Albino fu un ciclista, compagno di Alfredo alla Legnano.