Giainismo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Aggiunta citazione numero 5, che pare utile per approfondire il tema.
Riga 50:
Il monaco giainista deve vivere una vita di rinunce e privazioni, esponendo il proprio corpo a un'autentica mortificazione e liberandosi dagli impulsi delle passioni. Predicando un'assoluta [[nonviolenza|non-violenza]], il giainismo prevede di fatto una forma estrema di [[vegetarianesimo]]: la dieta del fedele arriva a escludere anche molti vegetali e persino l'acqua viene filtrata al fine di non ingerire involontariamente piccoli organismi. È fatto divieto di mangiare, bere e viaggiare dopo il tramonto ed è invece necessario alzarsi prima dell'alba, poiché la luce del sole (e quindi del mondo) deve cogliere l'uomo sveglio e vigile.
 
A questo punto è possibile praticare il cosiddetto [[saṃlekhana]]<ref>{{Cita web|url=http://www.jainworld.com/education/seniors/senles15.htm|titolo=Sallekhana}}</ref> ossia la morte per inedia: il monaco rinuncia addirittura all’alimentazione e piano piano muore ottenendo così la liberazione dal ciclo delle rinascite e accedendo alla dimensione dell’onniscienza e della liberazione.<ref>Secondo testimonianze storiche l'imperatore [[Chandragupta Maurya|Candragupta Maurya]] praticò questa morte per inedia salendo sul monte [[Chandragiri]] in [[Karnataka]] ([[Sallekhana#CITEREFTukol1976|Tukol 1976]], p. 19–20).</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Massimo|cognome=Leone|titolo=2013 - Digiunare, istruzioni per l’uso: la mistica dell’inedia nel Giainismo|lingua=en|accesso=2017-02-03|url=http://www.academia.edu/3305780/2013_-_Digiunare_istruzioni_per_l_uso_la_mistica_dell_inedia_nel_Giainismo}}</ref>
 
L’anima sale verso le regioni superne del cosmo e vive in comunione con le altre anime nella condizione di conoscenza e perfezione assoluta.