Fantino il Vecchio: differenze tra le versioni

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==Culto==
=== La riscoperta===
Verso la fine degli [[anni 1980]] un gruppo di giovani volontari di [[Palmi]] andarono alla ricerca di una chiesetta [[XIX secolo|ottocentesca]] dedicata a un santo dimenticato, San Fantino il Vecchio (detto anche il Cavallaro), descritta in alcuni autorevoli testi di storia locale. La ricerca portò alla riscoperta di un antico edificio, [[chiesa (architettura)|chiesa]] e [[cripta]], dedicati al Santo, trovati in condizioni di profondo degrado. La cripta era stata già individuata da un gruppo di uomini del luogo guidati dal prof. [[GinoLuigi Lacquaniti (geografo)|Luigi Lacquaniti]] nel 1952, ma questo evento non ebbe seguito. Il gruppo di volontari iniziò subito una azione sistematica di coinvolgimento delle istituzioni, di recupero e valorizzazione del sito e del Santo, risultato storicamente il più antico della [[Calabria]] essendo vissuto a Taureana di Palmi all'incirca tra il 294 e il 336.
 
Il 24 luglio 1994, il gruppo di volontari, denominatosi ''Movimento Culturale San Fantino'', promosse, con la collaborazione della locale Parrocchia e con la Comunità bizantina di [[Reggio Calabria]]-[[Bova (Italia)|Bova]], il ripristino della antichissima festa del Santo con una processione di cavalli e la riproposizione della Divina Liturgia in greco bizantino animata da apposito coro. In onore del Santo, vissuto nel periodo della Chiesa unita, il Movimento ha promosso incontri di preghiera, nella cripta, fra [[ortodossi]] e [[cattolici]].