Battaglia di Licosa: differenze tra le versioni

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===Razzia saracena di Roma===
 
Immediatamente dopo l'episodio di Licosa, gli ''[[Annales Bertiniani]]'' degli anni 846–847 riportano anche la notizia di un attacco dei Musulmani contro [[Roma]], quale atto di ritorsione contro il [[papa]]. In quella sortita, nel racconto dell'annalista, i Saraceni razziarono la [[Basilica di San Pietro in Vaticano|Basilica di San Pietro]] sotto il pontificato di [[papa Sergio II]], che morì poco dopo. Fu proprio tale evento a spingernespingere il suo successore, [[papa Leone IV]], a dar corso all'alleanza che sconfisse le navi saracene a Ostia nell'849 e allaa promuovere la realizzazione della ''[[Mura leonine|Civitas Leonina]]'', l'opera di sistemazione della cinta muraria portata a termine tra l'[[848]] e l'[[852]], concepita proprio con l'intento di proteggere il [[Colle Vaticano]] e la [[Basilica di San Pietro in Vaticano|basilica di San Pietro]].
 
==Valore simbolico==
Per quanto effimera negli effetti, la battaglia di Licosa fu però un episodio molto importante dal punto di vista simbolico. Essa mostrò, infatti, che, messe da parte le divisioni intestine, l'azione congiunta di alcuni poteri locali era in grado di combattere efficacemente la minaccia saracena, potendo perfino fare a meno dell'appoggio di un soggetto politico e navale, come l'[[impero bizantino]], così importante nello scacchiere [[Italia|italiano]] e [[Mar mediterraneo|mediterraneo]].
 
La possibilità stessa di costituirsi in coalizione, e il ruolo guida sostenuto da Napoli, erano stati favoriti proprio dall'affievolimento della conflittualità, registratosi in quegli [[anni 840|anni quaranta]], tra il [[Ducato di Napoli]] e i [[Langobardia Minor|principati longobardi]] di [[Principato di Salerno|Salerno]] e [[Ducato di Benevento|Benevento]].