Nuova Accademia del Cimento: differenze tra le versioni

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La Nuova Accademia del Cimento (16 – 26 marzo 1801) è stata un’accademia scientifica nata all’interno del Regio Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze come continuazione dell’antica Accademia del Cimento
{{Organizzazione
 
== Le origini ==
 
Un primo tentativo di costituire un’accademia scientifica all’interno dei locali del Regio Museo di Fisica e di Storia Naturale si deve all’iniziativa di Felice Fontana, il quale, assunto l’incarico di direttore e portato avanti il progetto di costituzione e ampliamento dell’istituto, nel 1780 inviò esplicita richiesta alle Segreterie di Stato per la rifondazione di un’accademia sul modello dell’Académie des Sciences parigina. [vedi nota 35 di Pasta p. 163] Ma il suggerimento non fu accolto favorevolmente e il progetto venne, per il momento, accantonato. Le motivazioni del rifiuto granducale non sono chiare, ma probabilmente l’esito negativo è da ricercare in una commistione di ragioni finanziarie e politiche ascrivibili al contesto della Firenze lorenese. 
 
== La nascita ==
Fu soltanto nel 1801 che Firenze tornò ad avere la sua accademia, grazie all’appoggio del governo provvisorio della Toscana formato dal triumvirato Giovanni De Ghores, Francesco Chiarenti e Enrico Pontelli  Con il decreto del 27 febbraio si ripristinava nel museo toscano l’ “estinta Accademia del Cimento, ossia Sperimentale Scientifica”, accademia che “sommamente onorò la Toscana, sì per essere stata la prima Accademia delle Scienze in Europa, sì per avere molto avanzata dopo il Galileo, sulle rovine della antica scolastica, la nuova Filosofia”. 
{{Citazione|Il Governo Toscano considerando che l’Accademia del Cimento, stabilita in Firenze verso la metà del XVII secolo, sommamente onorò la Toscana, sì per essere stata la prima Accademia delle Scienze in Europa, sì per avere molto avanzata dopo il Galileo, sulle rovine della antica scolastica, la nuova Filosofia; considerando inoltre che il Granduca Leopoldo aveva determinato di farla risorgere nel Museo di Storia Naturale e Fisica
Decreta:
È ripristinata nel Museo di Firenze l’estinta Accademia del Cimento, ossia Sperimentale Scientifica. Il piano della medesima, la sua dote stabile, i membri che debbono comporla, saranno in breve fissati dal Governo, come parte integrale del presente decreto.
 
Dato in Firenze lì 27 febbraio 1801}}
Al decreto seguiva l’elenco dei componenti e soci dell’Accademia, dove spicca come protettore il nome di “Napoleone Bonaparte, primo console della Repubblica Francese”, Felice Fontana come direttore e il “matematico dello stato” Pietro Ferroni come segretario.
 
Vennero poi fissate dal governo, in 25 paragrafi, le costituzioni della Nuova Accademia e il giorno 16 marzo 1801 si inaugurò ufficialmente la neo istituzione [Gazzetta Universale n. 21, p. 166, 13 marzo 1801]. Durante la cerimonia di apertura, che si svolse di fronte alle autorità governative e al  generale e Giovacchino Murat, il discorso introduttivo del segretario Ferroni ripercorse la storia prestigiosa del Cimento, i risultati scientifici raggiunti e i saggi pubblicati, concludendosi con l’augurio che 
{{Citazione|possano le mire benefiche e filosofiche del Governo essere secondate dai successori, e svegliarsi tutti gl’Ingegni Toscani a concorrere a sì grand’Opera, ed imitare così le dotte fatiche del Del Buono, del Marsili, del Viviani, del Redi a gloria somma della Patria loro e del Mondo”}}{{Organizzazione
|Nome =Nuova Accademia del Cimento
|Nome ufficiale =Nuova Accademia del Cimento
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|Motto =
}}
Per l’Accademia si stabilì il finanziamento di 5000 scudi e di 250 per ogni socio onorario.
 
== Elenco dei soci ==
NAPOLEONE BONAPARTE, protettore
 
FELICE FONTANA (1730-1805), presidente
 
PIETRO FERRONI (1744-1825), segretario
 
PAOLO MASCAGNI (1755-1822)
 
GIOVANNI FABBRONI (1752-1822)
 
OTTAVIANO TARGIONI TOZZETTI (1755-1829)
 
GAETANO SAVI
 
CLAUDE LOUIS BERTHOLLET
 
ALESSANDRO VOLTA
 
GIUSEPPE ANTONIO SLOP VON CADENBERG (1740-1808)
 
PIETRO PAOLI (1759-1839)
 
FRANCESCO VACCA’(1732-1812)
 
LEOPOLDO VACCA’
 
AMBROGIO SOLDANI (1733-1808)
 
LORENZO PIGNOTTI (1743-1812)
 
GIORGIO SANTI (-1822)
 
GIUSEPPE MOROSI (1772-1840)
 
FRANCESCO MALFATTI (1731-1807)
 
GIOACCHINO PESSUTTI (1743-1814)
 
BARNABA ORIANI (1752-1832)
 
PIETRO MOSCATI (1739-1824)
 
GASPERO MONGE (1746-1818)
 
PIO FANTONI (1721-1804)
 
GIOVANNI DI BAILLON (1758-1819)
 
GIOACCHINO CARRADORI (1758-1818)
 
FERDINANDO GIORGI
 
FRANCESCO ANT. CAMPANA (1751-1832)
 
ANTONIO ANDREA CAGNOLI (1743-1816)
 
GREGORIO FONTANA (1735-1803)
 
FRANCESCO CHIARENTI (1766-1828)
 
GAETANO CIONI (1760-1851)
 
DOLOMIEU DIODATO
 
== La fine dell'accademia ==
Nonostante l’avvio favorevole e deciso, la nuova accademia ebbe vita breve e la sua attività si concluse definitivamente il 26 marzo dello stesso anno a causa dei nuovi risvolti politici che portarono alla dimissione dei Triumviri. A questi succedettero i quadrumviri Pierallini, Cercignani, Lessi e Piombanti i quali notificarono,  fin da subito, di prendere a norma tutti quei decreti e regolamenti vigenti prima del 14 ottobre 1800. Felice Fontana e Pietro Ferroni, con l’appoggio di Murat, protestarono e in una dichiarazione del 1 aprile indicarono validi almeno quelle norme recenti che regolavano gli Istituti culturali, scientifici e artistici.
 
Ma con gli accordi di Luneville, la nascita del Regno d’Etruria e l’insediamento di Ludovico I di Borbone, i già fragili equilibri giocarono a sfavore della neonata accademia che, di fatto, non riuscì a trovare una prosecuzione nel nuovo assetto politico ed istituzionale della Toscana