Luigi Tadini: differenze tra le versioni

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Luigi Tadini, nato a Verona da una famiglia di aristocratici cremaschi, incarna la figura del “nobile dilettante”, amante del progresso, dell’arte e delle scienze e impegnato in prima persona per il benessere della comunità in campo politico, sociale, culturale <ref>{{Cita|Scalzi, G.A., 1992|pp. 5-11}}</ref>. Il conte risiedeva abitualmente a [[Crema (Italia)|Crema]], ma grazie ai rapporti familiari, frequentava vivaci centri culturali come [[Milano]], [[Verona]], [[Venezia]].
Malgrado la fedeltà alla Serenissima [[Repubblica di Venezia]], all’arrivo dei francesi nel 1797 Tadini si impegna per la costituzione del governo della “Libera Repubblica di Crema” e poi per la sua aggregazione alla [[Repubblica Cisalpina]], e nel 1802 partecipa alla [[Consulta di Lione]]. Nel 1816 è uno dei membri della commissione di cinque rappresentanti inviati a Milano per porgere l’omaggio della città all’Imperatore d’Austria [[Francesco II d'Asburgo-Lorena]] in occasione del passaggio della Lombardia al Regno Lombardo-Veneto. In quella circostanza Tadini commissiona all'abate Bartolomeo Bettoni la stesura della ''Storia di Crema'' con l'intento di offrirla all'imperatore, dal quale sperava di ottenere privilegi per la città, ma una serie di contrasti con i suoi concittadini lo spingono a lasciare la città per trasferirsi definitivamente a [[Lovere]]<ref>{{Cita|Bettoni, B., 2014|pp. 1-10}}</ref>.
Dal matrimonio con la contessa veronese Libera Moronati nasce un figlio, Faustino Gherardo (26 Settembre 1774), giovane di brillante ingegno, formatosi presso il presso il Collegio Mariano a Bergamo, sede di un vivace dibattito culturale grazie alla presenza di figure come [[Lorenzo Mascheroni]] e [[Antonio Tadini]].
 
== Il viaggio in Italia ==