Chiesa di San Silvestro (Brescia): differenze tra le versioni

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|AnnoConsacr = 4 novembre [[1864]]
|Architetto = Giovan Battista Galli
|StileArchitett = [[Architettura barocca|Barocco]]
|InizioCostr = 25 marzo [[1745]]
|FineCostr = 30 aprile [[1755]]
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La '''chiesa di San Silvestro''' è la chiesa parrocchiale di [[Folzano]], una frazione del Comune di [[Brescia]]. Realizzata durante la metà del [[Settecento]], presenta un notevole e pregiato apparato decorativo interno fatto di stucchi, affreschi e marmi policromi e ospita numerose opere d'arte dell'epoca, fra le quali spicca la pala dell'altare maggiore, opera di [[Giambattista Tiepolo]].
 
== Storia ==
L'idea di realizzare una chiesa per il piccolo comune autonomo di Folzano, poiché tale era la sua condizione amministrativa in quegli anni, nasce nel corso della prima metà del [[Settecento]], durante la ventata di rinnovamento spirituale portata dal [[cardinale]] [[Angelo Maria Querini]]. Fra il [[1730]] e la fine degli anni '50 del secolo vengono costruite numerose chiese, fra l'altro tutte finanziate dalle ingenti finanze del Cardinale. In provincia sorgono le parrocchiali di [[Coccaglio]] e [[Paitone]], in città vengono ampliate la [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Brescia)|chiesa di Santa Maria del Carmine]] e la [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Brescia)|chiesa di Santa Maria delle Grazie]]. Inoltre, il cantiere del [[Duomo Nuovo (Brescia)|duomo nuovo]] subisce un notevole impulso dopo i rallentamenti provocati dall'epidemia di [[peste]] del secolo precedente. Innumerevoli poi gli abbellimenti, gli inserimenti di tele e statue, i restauri, i ritocchi e le aggiunte fatte in tutte le altre chiese cittadine e di provincia.
 
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Terminati i lavori, la chiesa viene continuamente arricchita nei secoli successivi da paramenti, addobbi e nuove decorazioni. Viene anche più volte restaurata, specie nel [[1864]], anno in cui, il 4 novembre, venne anche consacrata dal vescovo [[Girolamo Verzeri]] con la dedica a [[San Silvestro]]. Pavimentata di nuovo nel [[1876]], subisce un nuovo apporto decorativo nel [[1930]] da Gezio Cominelli, aiutato dai figli Lodovico e Antonio. Anche l'esterno viene rifatto nel [[1945]], mentre altri restauri verranno apportati nel [[1964]] dal parroco don Pasquale Zanotti.
 
== Struttura ==
=== Esterno ===
La facciata della chiesa si presenta come molto tradizionale, come una classica facciata del periodo, elegante ma sobria. È divisa in due registri, entrambi idealmente sostenuti da decorative [[lesene]] [[corinzie]], elaborate nel registro inferiore e più semplificate in quello superiore. Sull'asse centrale si aprono il portale d'accesso in basso, sormontato da un [[timpano (architettura)|timpano]] semicircolare sfondato, e un finestrone rettangolare in alto. La facciata è infine coronata da un timpano triangolare recante uno stemma con la dedica alla chiesa. Al centro del corpo longitudinale dell'edificio sporge la copertura della [[cupola]] con la sua lanterna, mentre a sinistra, sul retro della chiesa, si eleva il [[campanile]] dai caratteristici [[Merlo (architettura)|merli]] "ghibellini", il tutto ispirato alla torre campanaria del [[Broletto (Brescia)|Broletto]], in città. A sinistra della facciata sporge il corpo del santuario dedicato a [[Sant'Angela Merici]], costruito sullo stile della chiesa alla fine del [[Settecento]].
 
=== Interno ===
L'interno si presenta a navata unica, decorato da una ricchissima quantità di affreschi, fregi, decorazioni e marmi policromi, nonché statue, bassorilievi e tele di grande valore. Un [[ordine architettonico|ordine]] gigante di [[lesena|lesene]] [[Ordine corinzio|corinzie]], ripetuto dall'esterno, ricopre e decora coerentemente le murature interne, inquadrando le due cappelle laterali e il [[presbiterio]]. Una cupola circolare copre l'area del [[presbiterio]], accompagnata da [[volte a botte]] che coprono invece il breve tronco dell'ingresso e l'[[abside]].
 
== Opere ==
Come accennato, la chiesa conserva importanti opere d'arte, fra cui spiccano le opere di [[Antonio Ferretti]] e [[Giambattista Tiepolo]]:
* Sulle pareti laterali all'ingresso, internamente, sono posti due [[altorilievi]] di Antonio Ferretti, quello di destra raffigurante l'episodio della ''Resurrezione'' e a sinistra il ''Battesimo di Gesù''.
* L'altare di destra è dedicato alla [[Madonna del Rosario]] e ospita, al posto della pala, una statua di Antonio Ferretti in legno di tiglio, raffigurante la Vergine con il Bambino in braccio, scultura dinamica e dai colori preziosi che si armonizzano con l'interno della chiesa. La statua fu collocata durante una solenne cerimonia il 30 giugno 1759, generando una fortissima devozione fra i fedeli che si mantiene viva ancora oggi. L'altare è completato da due statue in marmo sempre del Ferretti raffiguranti [[San Domenico]] e [[Santa Caterina]].
[[File:Tiepolo - Folzano.png|thumb|right|[[Giovanni Battista Tiepolo]], ''Papa Silvestro nell'atto di battezzare l'Imperatore Costantino'' ]]
* Nel [[presbiterio]] domina la pala di [[Giambattista Tiepolo]], l'opera più importante contenuta nella parrocchiale di Folzano, raffigurante ''Papa Silvestro nell'atto di battezzare l'Imperatore Costantino''. L'opera è notevole, con spesse campiture di colore che conferiscono effetti cromatici quasi pirotecnici, rivelando un pittore assolutamente inarrivabile nella resa del bianco sul manto di Costantino o nell'accostamento cromatico tra il blu della veste del paggio (la cui esecuzione però, secondo uno studio radiografico del 1995, si deve a un'altra mano) e il rosso del piviale del Santo. Dalle cronache tenute da Bartolomeo Facci, nobile e facoltoso possidente locale, rileviamo in data 1º agosto 1757 che "''si spera pure nel prossimo decembre di poter nichiare nella sovazza del Altar maggiore la pala effigiante S. Silvestro Papa, che battezza l'Imperador Costantino, della quale si è accordato il contratto per il prezzo dé zecchini d'oro cento col S' Giobatta Tiepolo, Pittore veneziano dé più eruditi, e celebri che vivono nella presente età, quale ha assonto particolare impegno d'impiegare ogni studio ed attenzione nella facitura della pala medesma veramente unica''". Nonostante la notevolissima cifra pagata, circa 600-700 mila euro attuali, passeranno ancora due anni prima che l'opera venga consegnata e collocata nel presbiterio della chiesa. Confidando nella difficoltà di spostamento sulle grandi distanze geografiche di committenti e fruitori, però, il Tiepolo realizza e vende almeno altre due copie della tela. La più somigliante è quella realizzata negli stessi anni per la parrocchiale omonima alla folzanese di Wilner-Noistadth in [[Alta Slesia]], dove però la scena è raffigurata in modo speculare. Una terza copia dell'opera è conservata all'[[Accademia di Venezia]], nella quale però i soggetti della scena sono stati trasformati in [[San Patrizio]] che battezza Re Borrou d'Irlanda. Dell'opera folzanese è giunto fino a noi il cartone inviato a Brescia con la nota di Giovan Battista Mazzucchelli, segretario del Cardinal Querini, oggi conservato presso la Galleria Cramer al[[l'Aia]]. La pala arriva a Brescia il 30 settembre 1759, rivelandosi un avvenimento: su un carro trainato da sei buoi bianchi, reperiti nel circondario, l'opera viene fatta sfilare in solenne processione lungo la via principale di Folzano. Per perpetuare il ricordo dell'avvenimento, la strada prende il nome di Via della Pala, storpiata nel 1801 in Via Palla<ref name= sito />.
* Sempre nel presbiterio spicca per complessità e impatto scenografico il gruppo figurativo della ''Deposizione'', con ben undici figure divise su due piani distinti, altro capolavoro di Antonio Ferretti. L'opera, realizzata nel 1757, si avvale di una preziosa cornice dei fratelli Pasquelli. Notare come tutte le figure del Ferretti, sia quelle singole agli altari laterali, sia quelle appartenenti al gruppo della Deposizione, appaiono ascendenti. L'artista ha voluto imprimere loro un movimento verso l'alto che ne rompe la staticità.
* L'altare di sinistra, dedicato all'[[Immacolata Concezione]], ospita una pala di [[Francesco Lorenzi]], allievo del Tiepolo. Si tratta della prima opera commissionata all'artista nell'area bresciana e ha un aspetto smaltato giallo-oro nel manto della Vergine, rosso fragola nella sua veste e rosa cangiante in giallo nella stoffa che cinge l'angelo reggente il manto. L'altare è completate da due statue di Antonio Ferretti raffiguranti [[San Gioacchino]] e [[Sant'Anna]]. L'opera rimase nella sua collocazione originale fino al 1921 quando, dopo la fine della [[prima guerra mondiale]], per celebrare il ritorno a casa di quasi tutti i folzanesi chiamati al fronte venne rimossa per far posto a una statua del Redentore. L'opera del Lorenzi fu riposizionata sull'altare nel 2003, dopo il restauro e la sua esposizione alla mostra dedicata all'autore, tenutasi a [[Mozzacane]], in provincia di Verona.
 
== Organo ==
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== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Francesco de Leonardis, ''Guida di Brescia'', Grafo Edizioni, Brescia 2008
* Autori vari, Storia di Brescia, diretta da Giovanni Treccani, Morcelliana
 
== Voci correlate ==
* [[Brescia]]
 
{{Chiese di Brescia}}