Teoria delle laringali: differenze tra le versioni
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La '''teoria delle laringali''' (o
Le prove della loro esistenza sono molto indirette, ma l'esistenza di laringali permette di rendere conto di numerosi fenomeni all'interno del sistema [[vocale|vocalico]] delle lingue indoeuropee. La storia del laringalismo si interseca con quella dello ''[[schwa]]'', un suono vocalico ricostruito per l'indoeuropeo, di cui la laringale costituirebbe il [[grado zero]].
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C'è un altro tipo di radice aproblematica, in cui le occlusive affiancano una sonante. Al grado zero, diversamente dal caso con radici del tipo di *''bher'', la sonante è quindi sempre sillabica (essendo sempre tra due consonanti). Un esempio sarebbe *''bhendh''- "legare, saldare":
*''*bhendh''-: nelle forme germaniche come l'
*''*bhondh''-: in sanscrito ''bandhá''- "legame, fissaggio" (*''bhondh-o''-; [[Legge di Grassmann (linguistica)|Legge di Grassmann]]) = antico islandese ''bant'',
*''*bhṇdh''-: in sanscrito ''baddhá''- < *''bhṇdh-tó''- ([[Legge di Bartholomae]]),
Radici simili rientrano perfettamente nei canoni complessivi. Meno di frequente ci sono alcune radici che sembrano comportarsi a volte come *''bher'' ed altre diversamente da ogni altra, con (per esempio) ''lunghi'' sillabici al grado ''zero'' mentre a volte mostrano una struttura radicale con due vocali. Queste radici sono variamente chiamate "basi pesanti", "radici dis(s)illabiche" e "radici seṭ" (quest'ultimo è un termine preso dalla grammatica di Pāṇini. Sarà spiegato più avanti).
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''*ǵon''(''e'')-
*(A) sanscrito ''janayati'' "procreare" =
*(B) sanscrito ''jajāna'' 3sg. "nacque" < *''ǵe-ǵon-e''.
''*ǵṇn-/*ǵṆ''-
*(A) gotico ''kuni'' "clan, famiglia" =
*(B) sanscrito'' jātá''- "nato" = latino ''nātus'' ([[latino arcaico]] ''gnātus'' e cfr. forme come ''cognātus'' "imparentato per nascita", greco ''kasí-gnētos'' "fratello"); greco ''gnḗsios'' "appartenente alla razza". (Si può dimostrare che la ''ē'' in queste forme greche è originale, non uno sviluppo attico-ionico del protogreco *''ā''.)
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*''*ḥ₁'' nel greco ''ánemos'' "vento" (cfr. latino ''animus'' "respiro, spirito; mente", vedico ''aniti'' "egli respira") < *''anə''- "respirare; soffiare" (ora ''*h₂enh₁''-). Forse anche il greco ''híeros'' "potente, sovraumano; divino; santo", cfr. sanscrito ''iṣirá''- "vigoroso, energico".
*''*ḥ₂'' nel greco ''patḗr'' "padre" = sanscrito ''pitár''-,
*''*ḥ₃'' nel greco ''árotron'' "aratro" = gallese ''aradr'', antico nordico ''arðr'', lituano ''árklas''.
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La *''ḥ₂'' sillabica in *''pḥ₂ter''- "padre" non è realmente isolata. L'evidenza dimostra che gli affissi di parentela visti in "madre, padre" ecc. fosse *-''h₂ter''-. La laringale diventava sillabica dopo una consonante (perciò il greco ''patḗr'', latino ''pater'', sanscrito ''pitár''-; greco ''thugátēr'', sanscrito ''duhitár''- "figlia") ma allungava la vocale precedente (perciò troviamo i latini ''māter'' "madre" e ''frāter'' "fratello") — anche quando la "vocale" in questione era una sonorante sillabica, come nel sanscrito ''yātaras'' "mogli" < *''yṆt''- < *''yṇ-h₂ter''-).
==Evidenza dall'
Un'ulteriore evidenza delle laringali è stata trovata nelle [[lingue uraliche]] (ugro-finnico). Mentre non ci sono prove che il [[proto-uralico]] ed il PIE siano stati imparentati, alcune parole ricostruite nei 'proto-dialetti' dell'uralico (come [[proto-ugrofinnico]], [[proto-finnopermico]] ecc.) sono state identificate come probabili prestiti dai primissimi dialetti indoeuropei (cfr. finnico ''nimi'' e inglese ''name'', latino ''nōmen'', greco ''ónoma'', ecc.; e ''porsas'' "maiale" con l'elemento PIE *''porḱ''- che dà il latino ''porcus'' "maiale", l'
Il lavoro di ricerca, in particolare quello fatto dallo studioso J. Koivulehto, ha identificato un certo numero di aggiunte alla lista dei prestiti finnici da fonti indoeuropee o da fonti interessanti per l'appartente correlazione delle laringali PIE con un'occlusiva velare (o i suoi riflessi) nelle forme finniche. Se così, questo punterebbe ad una remota antichità dei prestiti, dato che nessuna lingua indoeuropea attestata presenta consonanti come riflessi di laringali. E ciò sosterrebbe l'idea che le laringali fossero di natura consonantica, foneticamente.
Per esempio il finnico ''
Ci sono, comunque, problemi con molte delle forme citate come possibili attestazioni dirette di laringali PIE in finnico. La forma "ale/beer" ("birra") è problematica. La "radice" è sicuramente attestata solo nelle lingue europee occidentali, il germanico ed il latino, e la sua forma (in termini pre-laringali) sembra essere *''alu''-, non *''al''-. Da ciò il latino ''alūmen'' "allume", ''alūta'' "un tipo di soffice pelle conciata con allume". Il significato di "birra" è esclusivamente germanico e la forma era *''aluþ''- (come si vede nell'
La forma "foglia" è limitata al germanico ed era tradizionalmente ricostruita come *''bhlədh''-. Una simile ricostruzione era possibile quando il PIE *''ə'' era visto come una vocale che era il residuo della riduzione di una vocale lunga (come quando la radice era ricostruita come *''bhlē''- piuttosto che *''bhleH''-). Ma una simile sillaba non può essere più approvata nei termini di qualsivoglia forma di teoria laringale, che richiederebbe che la *''l'' fosse sillabica e il risultato sarebbe stato molto diverso (
== Le laringali in morfologia ==
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::''*-h₂''- marcava la prima persona singolare con una distribuzione alquanto confusa: nell'attivo tematico (la ''ō'' finale del greco e del latino e ''ā(mi))'' dell'indoiranico ed anche al perfetto (non propriamente un tempo in PIE): *-''h₂e'' come nel greco ''oîda'' "io so" < *''woyd-h₂e''. È la base della finale ittita -''ḫḫi'', come in ''da-aḫ-ḫi'' "io prendo" < *-''ḫa-i'' (originariamente *-''ḫa'' con l'aggiunta dell'indicatore di tempo primario con conseguente monottongazione del dittongo).
*''*-eh₃'' potrebbe essere identificato per tentativi in un "caso direttivo". Questo caso non si trova nei paradigmi nominali dell'indoeuropeo, ma tale costruzione spiega una curiosa collezione di forme ittite come ''ne-pi-ša'' "verso il cielo", ''ták-na-a'' "verso il suolo", ''a-ru-na'' "al mare". Queste sono spiegate a volte come dativi in ''a'' < *''
==Pronuncia==
Considerevoli dibattiti ancora sostengono la pronuncia delle laringali. L'evidenza dall'ittita e dall'uralico è sufficiente per concludere che questi suoni fossero "gutturali" o pronunciati piuttosto arretrati nella cavità orale. La stessa evidenza è anche consistente con la supposizione che esse fossero suoni fricativi (opposti alle approssimanti o alle occlusive) è fortemente supportata dal comportamento delle laringali negli accumuli consonantici. La supposizione che ''*h₁'' sia una occlusiva glottale è ancora molto diffusa. Un'occlusiva glottale sarebbe comunque improbabile che abbia avuto riflessi fricativi nei prestiti uralici, come sembra essere il caso, per l'esempio nella parola ''lehti'' < *''lešte'' <= PIE ''*
Se, come suggerisce l'evidenza, c'erano due suoni ''*h₁'', allora uno potrebbe essere stato una [[occlusiva glottale]] e l'altra potrebbe essere stato il suono ''h'' come nell'inglese
Molte dispute si sono fatte per stabilire l'esatto punto di articolazione delle laringali. In primo luogo l'effetto che questi suoni hanno avuto sui fonemi adiacenti è ben documentato. Da cosa si sa di un simile condizionamento fonetico nelle lingue contemporanee, in particolare le lingue semitiche, ''*h₂'' (la laringale di
Allo stesso modo si suppone generalmente che ''*h₃'' fosse procheila (labializzata) sulla base del suo effetto di colorazione-o. Viene ritenuta spesso sonora sulla base della forma perfetta ''*pi-bh₃-'' dalla radice ''*peh₃'' "bere". Basandosi sull'analogia dell'arabo, alcuni linguisti hanno postulato che ''*h₃'' fosse anche una faringale come l'arabo ع ([[ayin]], come nella parola ''muعallim''
Presupposizione comune o meno, è ovvio che la procheilia da sola non colorasse le vocali in PIE; qualche caratteristica addizionale (o alternativa) come
Lo stesso è mostrato da alcune corrispondenze IE-semitico, sia se queste sono dovute a prestiti preistorici che ad un comune antenato (vedi [[Nostratico|teoria nostratica]]):-
*greco
*greco
==Riferimenti==
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