Criminalità organizzata: differenze tra le versioni

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[[File:AlCaponemugshotCPD.jpg|thumb|[[Al Capone]] (1899-1947), simbolo del [[gangsterismo]] e della crisi della legalità che gli [[Stati Uniti d'America]] ebbero ad affrontare durante il [[proibizionismo]].]]
La locuzione '''criminalità organizzata''' (o '''crimine organizzato''') indica le attività [[criminalità|criminose]] di particolari tipi di [[organizzazione|organizzazioni]], definite organizzazioni criminali, non costituite in maniera fortuita per la commissione estemporanea di [[reato|reati]], ma organizzate in maniera relativamente stabile con uno schema gerarchico e con un obiettivo comune.<ref>{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=Qh77r43941kC&lpg=PA375&dq=definizione%20organizzazione%20criminale&pg=PA377#v=onepage&q=definizione%20organizzazione%20criminale&f=false|titolo=Lezioni di diritto penale europeo |autore=G. Grasso, R. Sicurella |anno= 2007|pagina=377 |editore=Giuffrè Editore |accesso=11 agosto 2011 }}</ref>
 
Solitamente lo scopo ultimo di tali organizzazioni è il profitto economico, ma nell'accezione possono essere considerati gruppi come le [[terrorismo|organizzazioni terroristiche]], che sono invece di matrice politica, ideologica o sociale.
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== Storia ==
[[File:Old Port Royal - Project Gutenberg eText 19396.png|thumb|upright=1.7|La vecchia [[Port Royal (Giamaica)|Port Royal]], centro della [[pirateria]] nei [[Caraibi]] nel XVII secolo. Fu distrutta da un terremoto nel [[1692]].]]
Oggi la criminalità è considerata prettamente come un fenomeno urbano, ma per la maggior parte della storia umana è stato il mondo rurale ad essere espressione della criminalità organizzata esportando nell'ambiente urbano le azioni delle principali organizzazioni criminose. [[Pirateria|Pirati]], [[banditismo|banditi]] e [[brigante|briganti]] attaccavano le vie commerciali, incidendo in maniera pesante sull'aumento dei costi dei beni, dei tassi assicurativi e dei prezzi al consumatore. Secondo il criminologo [[Paul Lunde]], "la pirateria e il banditismo sono stati per il mondo pre-industriale quello che la criminalità organizzata è oggi per la società moderna".<ref name="ReferenceA">{{en}} Paul Lunde, ''Organized Crime'', 2004.</ref>
 
{{Citazione|Se guardiamo da un punto di vista globale piuttosto che da uno strettamente locale, appare evidente che il crimine di tipo organizzato ha un lungo, anche se non necessariamente nobile, retaggio. Il termine ''thug'' ("delinquente" in lingua inglese, ndr) risale al XIII secolo e deriva da ''[[Thug]]'', ovvero bande di criminali che si spostavano di città in città razziandole e saccheggiandole. Il contrabbando e il traffico di droga sono attività vecchie come il cucco in Asia e Africa e organizzazioni tuttora esistenti, come quelle mafiose in Italia e in Giappone, tracciano la loro storia a diversi secoli addietro.|{{en}}{{cita libro|cognome=Sullivan |nome=Robert|titolo=Mobsters and Gangsters: Organized Crime in America, from Al Capone to Tony Soprano |annooriginale=2002 |editore=New York: Life Books }} }}
Come afferma Lunde, "i conquistatori [[barbaro|barbari]], sia [[Vandali]], che [[Goti]], [[Normanni]], o le orde turche e mongole, non sono normalmente considerate gruppi criminali organizzati, ma hanno in comune con le organizzazioni criminali di successo molte caratteristiche. Essi non avevano, per la maggior parte, una base ideologica o etnica predominante, facevano uso di violenza e di intimidazione, e rispettavano codici di legge propri".
 
Come afferma Lunde, "i conquistatori [[barbaro|barbari]], sia [[Vandali]], che [[Goti]], [[Normanni]], o le orde turche e mongole, non sono normalmente considerate gruppi criminali organizzati, ma hanno in comune con le organizzazioni criminali di successo molte caratteristiche. Essi non avevano, per la maggior parte, una base ideologica o etnica predominante, facevano uso di violenza e di intimidazione, e rispettavano codici di legge propri".<ref name="ReferenceA"/>
Secondo James Finckenauer, il primo vero "padrino" di un'organizzazione criminale fu Clodio che operò nella [[Roma antica]] in particolare tra gli anni 59 e 50 a.C. Il suo principale rivale era Milo, ex [[gladiatore]] che aveva come guardaspalle un gruppo di schiavi armati. Nel corso del [[Medioevo]] i gruppi di briganti e più in generale i fenomeni del [[banditismo]] e del [[brigantaggio]] possono essere considerati forme di criminalità organizzata. I banditi e i briganti, soprattutto quelli unitisi in gruppi, operavano in particolare sulle vie commerciali compiendo rapine ai danni di viandanti, commessi viaggiatori ma anche di semplici cittadini o popolani. Col tempo, il brigantaggio divenne espressione di rivolta da parte dei contadini verso lo strapotere e le forme di sfruttamento dei poteri feudali e dei proprietari terrieri. Gruppi di ribelli operavano in maniera ciclica in corrispondenza di [[rivolta|rivolte]] e moti insurrezionali in particolare nelle fasce rurali del sud Italia dal [[XV secolo]] in poi. Di solito, il ritorno alla normalità coincideva con forti interventi militari da parte del potere costituito con eventuali massacri di massa al seguito.<ref>{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=MR3ZAfWOMjsC&lpg=PA223&dq=brigantaggio%20medioevo&pg=PA223#v=onepage&q=brigantaggio%20medioevo&f=false|titolo=Protesta e rivolta contadina nell'Italia medievale |autore=Bruno Andreolli |anno=1995 |pagine=223-225 |editore=Edizioni Dedalo |accesso=12 agosto 2011 }}</ref> A livello globale, dai XV secolo è la [[pirateria]] a rappresentare la principale forma di criminalità organizzata. La pirateria mostrava tutte quelle caratteristiche oggi riconducibili alle organizzazioni di stampo mafioso: i suoi interessi spaziavano dal contrabbando ai furti su commissione, dal mercato nero alla corruzione e i principali gruppi potevano vantare anche forti connessioni con la politica.<ref name="Marta">{{cita web|lingua=en|url=http://books.google.it/books?id=IXbTLHs7AScC&lpg=PA4&dq=organized%20crime%20ancient%20rome&pg=PA4#v=onepage&q=organized%20crime%20ancient%20rome&f=false|titolo=Mafia - the History with Mario Puzo's Godfather in Background |autore=Marta Zapała-Kraj |anno= 2010|pagine=4-5 |editore=GRIN Verlag |accesso=11 agosto 2011 }}</ref>
 
Secondo James Finckenauer, il primo vero "padrino" di un'organizzazione criminale fu Clodio che operò nella [[Roma antica]] in particolare tra gli anni 59 e 50 a.C. Il suo principale rivale era Milo, ex [[gladiatore]] che aveva come guardaspalle un gruppo di schiavi armati.<ref name="Marta" /> Nel corso del [[Medioevo]] i gruppi di briganti e più in generale i fenomeni del [[banditismo]] e del [[brigantaggio]] possono essere considerati forme di criminalità organizzata. I banditi e i briganti, soprattutto quelli unitisi in gruppi, operavano in particolare sulle vie commerciali compiendo rapine ai danni di viandanti, commessi viaggiatori ma anche di semplici cittadini o popolani. Col tempo, il brigantaggio divenne espressione di rivolta da parte dei contadini verso lo strapotere e le forme di sfruttamento dei poteri feudali e dei proprietari terrieri. Gruppi di ribelli operavano in maniera ciclica in corrispondenza di [[rivolta|rivolte]] e moti insurrezionali in particolare nelle fasce rurali del sud Italia dal [[XV secolo]] in poi. Di solito, il ritorno alla normalità coincideva con forti interventi militari da parte del potere costituito con eventuali massacri di massa al seguito.<ref>{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=MR3ZAfWOMjsC&lpg=PA223&dq=brigantaggio%20medioevo&pg=PA223#v=onepage&q=brigantaggio%20medioevo&f=false|titolo=Protesta e rivolta contadina nell'Italia medievale |autore=Bruno Andreolli |anno=1995 |pagine=223-225 |editore=Edizioni Dedalo |accesso=12 agosto 2011 }}</ref> A livello globale, dai XV secolo è la [[pirateria]] a rappresentare la principale forma di criminalità organizzata. La pirateria mostrava tutte quelle caratteristiche oggi riconducibili alle organizzazioni di stampo mafioso: i suoi interessi spaziavano dal contrabbando ai furti su commissione, dal mercato nero alla corruzione e i principali gruppi potevano vantare anche forti connessioni con la politica.<ref name="Marta">{{cita web|lingua=en|url=http://books.google.it/books?id=IXbTLHs7AScC&lpg=PA4&dq=organized%20crime%20ancient%20rome&pg=PA4#v=onepage&q=organized%20crime%20ancient%20rome&f=false|titolo=Mafia - the History with Mario Puzo's Godfather in Background |autore=Marta Zapała-Kraj |anno= 2010|pagine=4-5 |editore=GRIN Verlag |accesso=11 agosto 2011 }}</ref>
La moderna struttura tipicamente mafiosa ha invece origine in [[Sicilia]] nel [[XVIII secolo]], sebbene organizzazioni di stampo mafioso possano essere ricercate in epoche precedenti anche nell'organizzazione proto-camorristica della [[Bella Società Riformata]], costituitasi a [[Napoli]] ufficialmente nel [[1820]] ma già operante sul territorio da diversi secoli tramite un sistema di referenti territoriali definiti ''capintesta'' e ''capintriti'', e rimodernata, in [[Campania]], dal ''[[boss (mafia)|boss]]'' [[Raffaele Cutolo]] alla fine degli [[anni 1970|anni settanta]] del [[XX secolo]] dando inizio alla nuova era della [[Nuova Camorra Organizzata]].
 
La moderna struttura tipicamente mafiosa ha invece origine in [[Sicilia]] nel [[XVIII secolo]], sebbene organizzazioni di stampo mafioso possano essere ricercate in epoche precedenti anche nell'organizzazione proto-camorristica della [[Bella Società Riformata]], costituitasi a [[Napoli]] ufficialmente nel [[1820]] ma già operante sul territorio da diversi secoli tramite un sistema di referenti territoriali definiti ''capintesta'' e ''capintriti'',<ref>{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=B1U47jkA8q8C&lpg=PA49&dq=capintesta%20capintriti&pg=PA49#v=onepage&q=capintesta%20capintriti&f=false|titolo=La camorra a Napoli |autore=Alberto Consiglio |anno=2005 |pagine=49-50 |editore=Guida Editori |accesso=11 agosto 2011 }}</ref> e rimodernata, in [[Campania]], dal ''[[boss (mafia)|boss]]'' [[Raffaele Cutolo]] alla fine degli [[anni 1970|anni settanta]] del [[XX secolo]] dando inizio alla nuova era della [[Nuova Camorra Organizzata]].<ref>{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=-MI9iwX-DmgC&lpg=PA73&dq=Confraternita%20della%20Guarduna&pg=PA73#v=onepage&q=Confraternita%20della%20Guarduna&f=false|titolo= I preti e i mafiosi: storia dei rapporti tra mafie e Chiesa cattolica|autore=Isaia Sales |anno=2010 |pagina=73 |editore=Baldini Castoldi Dalai |accesso=11 agosto 2011 }}</ref>
La diffusione del sistema mafioso in Sicilia è da ricercarsi nella posizione strategica dell'isola nel [[Mar Mediterraneo]], che portò il suo territorio ad essere occupato a più riprese da popolazioni ostili. Questa situazione instabile col tempo determinò un'atavica mancanza di fiducia da parte della popolazione verso ogni forma di autorità costituita ed i relativi sistemi legali. La ''famiglia'' divenne così il fulcro della vita quotidiana e si sviluppò un sistema sociale in cui le dispute e le controversie venivano regolate al di fuori dei confini delle leggi stabilite dall'occupante di turno.
 
La diffusione del sistema mafioso in Sicilia è da ricercarsi nella posizione strategica dell'isola nel [[Mar Mediterraneo]], che portò il suo territorio ad essere occupato a più riprese da popolazioni ostili. Questa situazione instabile col tempo determinò un'atavica mancanza di fiducia da parte della popolazione verso ogni forma di autorità costituita ed i relativi sistemi legali. La ''famiglia'' divenne così il fulcro della vita quotidiana e si sviluppò un sistema sociale in cui le dispute e le controversie venivano regolate al di fuori dei confini delle leggi stabilite dall'occupante di turno.<ref name="Marta" />
 
== Caratteristiche generali ==
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Ci sono anche una serie di organizzazioni, localizzate in molte parti del mondo, che sono prive di qualsiasi specifico legame afferibile ad un background etnico o territoriale ma che operano con un metodo comune definibile come "mafioso", come i cartelli internazionali della droga, che operano servendosi di numerose cellule sparse in diversi territori e che includono, tra le loro file, membri di diversa estrazione etnica e sociale, dal produttore iniziale al dettagliante finale. Le organizzazioni terroristiche sono considerate una tipologia di organizzazione criminale, ma esse hanno obiettivi politici piuttosto che esclusivamente finanziari, per cui vi è sovrapposizione, ma non separazione tra terrorismo e criminalità organizzata.
 
È un errore utilizzare la denominazione "criminalità organizzata" per riferirsi ad un fenomeno chiaro, amalgamato e ben definito. Le osservazioni sulle organizzazioni criminali mostrano un universo molto meno organizzato e molto più diversificato di quanto possa sembrare esternamente. Le attività criminali organizzate possono essere meglio inquadrate in una tipologia di impresa definibile come "impresa criminale" piuttosto che in una definizione concettualmente molto meno chiara come "organizzazione criminale". Molti dei tentativi di definire la criminalità organizzata enfatizzano la natura prettamente corporativa delle organizzazioni criminali, l'organizzazione e la gerarchia dei membri, l'uso della violenza e della corruzione, e il loro carattere unicamente extra-giurisdizionale. In realtà le organizzazioni criminali nel tempo hanno dimostrato di potersi integrare perfettamente nella società civile apparendo sotto svariate forme, e questo in luoghi e in tempi diversi. A causa della molteplicità delle sfaccettature di una tale forma di criminalità, appare evidente che una risposta semplice e chiara alla domanda "cos'è un'organizzazione criminale?" sia molto difficile.<ref>{{en}}{{Cita pubblicazione|cognome=Van Duyne|titolo=Organized crime, corruption and power|rivista=Crime, Law, and Social Change|anno=1997|volume=26|numero=3|url=http://www.ingentaconnect.com/content/klu/cris/1997/00000026/00000003/00125105}}</ref>
 
Non tutti i gruppi presentano le stesse caratteristiche strutturali e la [[violenza]], la [[corruzione]], la costituzione e la continuità di più giri d'affari sono le caratteristiche essenziali che possono definire una organizzazione criminale.<ref>{{en}} {{Cita pubblicazione|cognome=Maltz|titolo=On Defining "Organized Grime" The Development of a Definition and a Typology|rivista=Crime & Delinquency|anno=76|volume=22|numero=3|url=http://cad.sagepub.com/content/22/3/338.short}}</ref><ref>{{en}} {{Cita libro|cognome=Maltz|titolo=Measuring the effectiveness of organized crime control efforts|anno=1990|editore=University of Illinois|url=http://books.google.com.au/books?id=EKLyAAAAMAAJ&q=Maltz,+1976+crime&dq=Maltz,+1976+crime&hl=en&ei=lqLxTcemDIjovQOJ7-XJBA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCsQ6AEwAA}}</ref>
 
Altri sottolineano l'importanza del potere, del profitto e della continuità, definendo le caratteristiche del comportamento criminale organizzato:<ref>{{en}}{{Cita libro|cognome=Abadinsky|titolo=Organized Crime|anno=2009|editore=Cengage|url=http://books.google.com.au/books?id=UcrWRVykMgEC&dq=abadinsky+organised+crime&lr=&source=gbs_navlinks_s}}</ref>
 
* non ideologico: ovvero guidato al profitto;
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== I modelli di organizzazione ==
Gli approcci principali per la comprensione delle strutture delle organizzazioni criminali come sistemi sociali sono tendenzialmente tre:<ref>{{en}} {{Cita libro|cognome=Scott|nome=W|titolo=Organizations. Rational, natural, and open systems.|anno=1992|editore=Prentice-Hall|url=http://books.google.com.au/books?id=7S1HAAAAMAAJ&dq=Scott%2C%20W.%20R.%20%281992%29.%20Organizations%3A%20Rational%2C%20Natural%2C%20and%20Open%20Systems&source=gbs_similarbooks}}</ref>
 
* Organizzazioni come sistemi razionali: strutture altamente formalizzate in termini di burocrazia e di gerarchia, con sistemi formali di norme in materia di autorità e con obiettivi altamente specifici. La massimizzazione del profitto è prioritaria.
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Se una rete criminale opera principalmente all'interno di una [[giurisdizione]] ma svolge la sua attività illecita anche all'interno di altre giurisdizioni è definibile come "internazionale", anche se può essere appropriato utilizzare il termine "transnazionale" per etichettare le attività di un gruppo criminale incentrate non all'interno di una sola giurisdizione ma in molte altre realtà territoriali e giurisdizionali.
 
L'accumulo di potere sociale, economico e politico diventa così il cuore di tutte le attività delle organizzazioni criminali:<ref>{{en}}{{Cita pubblicazione|cognome=Reed|rivista=Organization Studies|data=Organization, Trust and Control: A Realist Analysis|anno=2001|volume=22|numero=2|doi=10.1177/0170840601222002|url=http://oss.sagepub.com/content/22/2/201.short}}</ref>
 
* potere sociale: i gruppi criminali cercano di detenere il controllo sociale, in relazione a determinate comunità;
* potere economico: i gruppi cercano di influenzare l'economia, per mezzo della corruzione o di prassi coercitive legittime e illegittime;
* potere politico: i gruppi utilizzano la corruzione e la violenza per raggiungere il potere e lo status politico.<ref>{{en}}{{Cita pubblicazione|cognome=van Duyne|titolo=Organized crime, corruption and power|rivista=Crime, Law and Social Change|anno=1997|volume=26|numero=3|url=http://www.ingentaconnect.com/content/klu/cris/1997/00000026/00000003/00125105}}</ref>
 
=== La struttura della ''mafia'' ===
{{vedi anche|Mafia}}
[[File:Mafia family structure tree.en.svg|thumb|upright=1.6|La struttura tipica di una famiglia mafiosa tradizionale.]]
Il modello di [[Cosa nostra]] sviluppato da [[Donald Cressey]] studia solo famiglie mafiose e questo limita una visione più ampia della criminalità organizzata. In questo modello di studio le strutture dell'organizzazione sono formali e razionali con ruoli definiti, limitano l'ingresso di nuovi membri e influenzano le regole stabilite per il mantenimento dell'organizzazione e per il suo sostentamento.<ref name="Cressey & Finckenauer 2008">{{en}}{{Cita libro|cognome=Cressey & Finckenauer|titolo=Theft of the Nation: The Structure and Operations of Organized Crime in America|anno=2008|editore=Transaction Publishers|url=http://books.google.com/books/about/Theft_of_the_Nation.html?id=o5TaAAAAMAAJ}}</ref>
 
In questo contesto vi è una differenza tra il crimine organizzato e quello professionale, ci sono una gerarchia ben definita di ruoli per i capi e per gli affiliati, delle regole precise e degli obiettivi specifici che determinano il loro comportamento, e le organizzazioni sono formate come un sistema sociale razionalmente progettato per massimizzare i profitti. Secondo Joseph Albini le organizzazioni criminali rappresentano basilarmente [[clientelismo|reti clientelari]] (relazioni patrono-cliente) piuttosto che gerarchie razionali o società segrete.<ref name="Albini 1995">{{en}}{{Cita pubblicazione|cognome=Albini|titolo=Russian Organized Crime: Its History, Structure and Function|rivista=Journal of Contemporary Criminal Justice|anno=1995|volume=11|numero=4|url=http://ccj.sagepub.com/content/11/4/213.short}}</ref><ref name="Albini 1988">{{en}}{{Cita pubblicazione|cognome=Albini|titolo=Donald Cressey's Contributions to the Study of Organized Crime: An Evaluation|rivista=Crime and Delinquency|anno=1988|volume=34|numero=3|url=http://cad.sagepub.com/content/34/3/338.short}}</ref><ref name="Albini 1971">{{en}}{{Cita libro|cognome=Albini|titolo=The American Mafia: genesis of a legend|anno=1971|url=http://books.google.com.au/books?id=A6bsAAAAIAAJ&q=albini+patron+client&dq=albini+patron+client&hl=en&ei=EP3tTbGUEYr-vQOS-LC-Bg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CDUQ6AEwAg}}</ref>
 
Nel modello di Albini, le reti sono caratterizzate da un sistema sciolto di rapporti di potere in cui ogni partecipante è interessato a ricercare principalmente il proprio tornaconto personale. Gli imprenditori criminali sono i protettori, capi e gestori dell'intera organizzazione e scambiano informazioni o favori con i propri clienti al fine di ottenere il loro sostegno. I clienti possono includere membri di bande, politici locali e nazionali, funzionari del governo e persone impegnate in attività non criminose. Le persone all'interno della rete possono non appartenere al nucleo dell'organizzazione, ossia non fare parte dell'organizzazione in maniera diretta ma possono comunque divenire committenti ed essere favoriti nelle loro attività dal rapporto clientelare. Approcciando le visioni di Cressey e Albini, Francis A. J. Ianni ha studiato i sindacati del crimine italo-americani a [[New York]] e in altre città.<ref>{{en}}{{Cita libro|cognome=Ianni | nome = FAJ |titolo=The search for structure: a report on American youth today|anno=1989|editore= [[Free Press]] |url=http://books.google.com.au/books?id=97FoAAAAIAAJ&q=ianni+ianni+gang&dq=ianni+ianni+gang&hl=en&ei=xfDwTYnkKJCyuAPgmuieBA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CC0Q6AEwAA}}</ref><ref>{{en}}{{Cita libro|cognome=Ianni & Ianni|titolo=The Crime society: organized crime and corruption in America|anno=1976|editore=New American Library|url=http://books.google.com.au/books?id=KwhBAAAAIAAJ&q=ianni+ianni+crime&dq=ianni+ianni+crime&hl=en&ei=r_DwTa2uHZCwuAOe0cWuBA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CDIQ6AEwAQ}}</ref>
La parentela è vista come la base dell'organizzazione criminale; questa include sia i veri e propri legami di sangue sia i legami fittizi come quello tra [[padrino e madrina|padrino]] e figlioccio, e sono le azioni impersonali, e non lo ''status'' o l'affiliazione dei membri, a definire il gruppo. Le regole di comportamento comuni e gli aspetti comportamentali all'interno della rete sono i seguenti:
 
* la famiglia opera come un'unità sociale, con le funzioni sociali e quelle relative al ''business'' che si fondono;
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La denominazione "bande di strada" (o ''gang'' di strada) è comunemente usata in maniera intercambiabile con "bande giovanili". "Strada" si riferisce al quartiere o alla strada che fungono da base per i gruppi mentre "giovanili" si riferisce all'età media dei componenti di questi gruppi, di solito molto bassa rispetto a quella di altri tipi di organizzazioni criminali (se trattasi di minori o giovanissimi si parla anche di [[baby gang]] e [[delinquenza minorile]]).
 
[[Walter B. Miller]] ([[1992]]) definisce la ''gang'' di strada come un'associazione auto-formatasi di coetanei uniti da interessi comuni, con una leadership identificabile e un'organizzazione interna, che agiscono collettivamente o individualmente per raggiungere scopi specifici, compresa l'esecuzione di attività illegali e il controllo di un determinato territorio, di una struttura o di un'impresa comune.<ref>{{en}} Miller, W.B. 1992 (Revised from 1982). Crime by Youth Gangs and Groups in the United States. Washington, DC: U.S. Department of Justice, Office of JusticePrograms, Office of Juvenile Justice and Delinquency Prevention.</ref>
 
Secondo [[Albert Cohen (criminologo)|Albert K. Cohen]] ([[1955]]): gli adolescenti della classe operaia si uniscono in bande a causa della loro frustrazione per l'incapacità di raggiungere lo status della classe media.
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[[Richard Andrew Cloward]] e Lloyd Ohlin (1960) sostengono che la mancanza di opportunità, distribuite a livello sociale in maniera ineguale, porta alla formazione di tipi diversi di bande (alcune si focalizzano su rapine e furti o sull'immediato profitto economico, altre sulla lotta e sul conflitto ideologico, altre ancora si concentrano sull'assunzione di droga);
 
Secondo [[David Downes]] e [[Paul Rock]] (1988) non esiste un [[Etnia|gruppo etnico]] più disposto al coinvolgimento in attività di bande di strada rispetto ad un altro, più che altro è la condizione dell'essere emarginati, alienati o respinti che rende alcuni gruppi sociali più esposti a questo tipo di attività criminale<ref>{{en}} {{Cita pubblicazione|cognome=Klein & Weerman|titolo=Street Gang Violence in Europe|rivista=European Journal of Criminology|anno=2006 |volume=3|numero=4 |url=http://www.angelfire.com/planet/crimeandsociology/StreetGangViolenceinEurope.pdf}}</ref><ref name="Klein et al 2001">{{en}} {{Cita libro|cognome=Klein et al|titolo=The modern gang reader|anno=2001|editore=Roxbury|url=http://books.google.com.au/books?id=u4LaAAAAMAAJ&q=klein+et+al+2001+gang&dq=klein+et+al+2001+gang&hl=en&ei=i4nvTbvoLIKIvgOG-OmPCQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CDAQ6AEwAQ}}</ref><ref>{{en}} {{Cita libro|cognome=Miller et al|titolo=The eurogang paradox: street gangs and youth groups in the U.S. and Europe|anno=2001|editore=Springer|url=http://books.google.com.au/books?id=trTHT_qv-osC&dq=klein+et+al+2001+gang&source=gbs_navlinks_s}}</ref>
 
Una ricerca avviata nel [[1988]] per studiare lo spaccio di droga in strada, in particolare il traffico di [[cocaina]], da parte delle bande di strada della [[California]], ha cercato di determinare in che modo i membri dei vari gruppi socializzino tra loro in rapporto al business del traffico di stupefacenti. Questa ricerca si è concentrata anche sulla possibilità che le bande di strada abbiano o meno strutture formali e gerarchie chiare in rapporto ai gruppi criminali tradizionali formati da individui con un'età media maggiore, e se esse siano razionali nel perseguimento dei loro obiettivi. Alcune bande di strada prese in esame avevano un certo grado di razionalità organizzativa tipico delle organizzazioni criminali tradizionali<ref>{{en}} {{Cita libro|cognome=Skolnick|titolo=GANG ORGANIZATION AND MIGRATION -- AND -- DRUGS, GANGS, AND LAW ENFORCEMENT|anno=1993|editore=National Youth Gang Information Ctr|url=http://www.ncjrs.gov/App/Publications/abstract.aspx?ID=142659}}</ref> I membri si consideravano criminali organizzati e le bande costituivano organizzazioni formalmente razionali.<ref>{{en}} {{Cita pubblicazione|cognome=Sanchez-Jankowski|nome=M|titolo=Gangs and Social Change|rivista=Theoretical Criminology|anno=1991|volume=7|numero=2| url=http://www.observatoriodeseguranca.org/files/191.pdf}}</ref><ref>{{en}} {{Cita libro|cognome=Sanchez-Jankowski|nome=M|titolo=Ethnography, Inequality, and Crime in the Low-Income Community|anno=1995|editore=Stanford University Press|pagine=80–94|url=http://books.google.com.au/books?hl=en&lr=&id=XGIR4xzyuqkC&oi=fnd&pg=PA80&dq=Sanchez-Jankowski+%281991%29+gang&ots=pUJ6z_r8jw&sig=AiCk-0IgYbRYGO23VwE2HTmqAIY#v=onepage&q=Sanchez-Jankowski%20%281991%29%20gang&f=false}}</ref><ref>{{en}} {{Cita libro|cognome=Sanchez-Jankowski|nome=M|titolo=Islands in the street: gangs and American urban society|anno=1991|editore=University of California Press|url=http://books.google.com.au/books?id=OkjBw39Q1kYC&dq=Sanchez-Jankowski+%281991%29+gang&lr=&source=gbs_navlinks_s}}</ref> con una struttura organizzativa forte e regole e ruoli ben definiti che indirizzavano il comportamento degli affiliati.
 
Tuttavia alcuni studiosi hanno osservato come le bande di strada abbiano, rispetto alle organizzazioni criminali tradizionali, una struttura non bene amalgamata, sciolta e non ben definita, una coesione tra gli affiliati relativamente bassa, pochi obiettivi comuni e una struttura organizzativa carente.<ref name="Klein et al 2001"/> Allo stesso modo, l'uso della violenza non è conforme ai principi che stanno dietro al racket tradizionale, al tipo di intimidazioni e alle attività criminali portate avanti dai gruppi adulti.
 
=== Il "crimine disorganizzato" ===
[[File:Meyer Lansky NYWTS 1 retouched.jpg|thumb|upright=0.7|[[Meyer Lansky]].]]
Una delle tendenze più importanti ad emergere nello studio sistematico della criminalità organizzata negli ultimi anni è la caratteristica per cui essa sembra non essere, in senso formale, "organizzata" a tutti gli effetti. La mancanza di un controllo centralizzato, l'assenza di linee formali di comunicazione, frammentate strutture organizzative sono caratteristiche tipiche di strutture decentralizzate.
La rete della criminalità organizzata a [[Seattle]] tra il 1970 e gli anni 80 rappresenta un buon esempio di come il potere criminale possa risultare decentralizzato, scollegato in vari aspetti e quindi "disorganizzato". Essa consisteva di gruppi di imprenditori, politici e forze dell'ordine. Tutti erano collegati ad una rete nazionale tramite [[Meyer Lansky]], che era potente ma che operava in maniera ambigua. Non c'è stata mai un'evidenza per cui Lansky o chiunque altro abbia esercitato un controllo centralizzato sulla rete.<ref>{{en}}{{Cita libro|cognome=Chambliss|titolo=ON THE TAKE - FROM PETTY CROOKS TO PRESIDENTS|anno=1978|editore=Indiana University Press|url=http://www.ncjrs.gov/App/publications/Abstract.aspx?id=50101}}</ref>
 
Mentre alcune attività particolari quali le scommesse clandestine, l'[[usura]] e lo [[Traffico di droga|spaccio di stupefacenti]] erano riferibili e gerarchie criminali cittadine ben note, l'attività criminale generale non era sottoposta ad un potere centrale né a gruppi precostituiti perché le reti di criminali non presentavano una coesione organizzativa. Troppa enfasi viene di solito posta sulla mafia come organizzazione madre che controlla ogni attività illecita cittadina. In tale contesto la mafia era certamente potente, ma faceva parte di un mondo sotterraneo eterogeneo, una rete globale caratterizzata da complesse reti minori di relazioni. Le organizzazioni criminali erano violente e miravano brutalmente a fare profitto, ma a causa della mancanza di struttura e della frammentazione degli obiettivi, in una visione più globale esse possono essere etichettate come "disorganizzate".<ref>{{en}}{{Cita libro|cognome=Reuter|titolo=Disorganized Crime - The Economics of the Visible Hand|anno=1983|editore=MIT Press|url=http://www.ncjrs.gov/App/abstractdb/AbstractDBDetails.aspx?id=88708}}</ref><ref>{{en}} {{Cita libro|cognome=Reyter|titolo=Disorganized Crime Illegal Markets and the Mafia|anno=1985|editore=MIT Press|url=http://mitpress.mit.edu/catalog/item/default.asp?tid=9465&ttype=2}}</ref>
 
Ulteriori studi hanno dimostrato che non sono né i gruppi basati su gerarchie di tipo burocratico né quelli basate su gruppi familiari a rappresentare la struttura primaria della criminalità organizzata ma i gruppi e le reti basate sulle relazioni d'affari.<ref>{{en}} {{Cita pubblicazione|cognome=Haller|titolo=Bureaucracy and the Mafia: An Alternative View|rivista=Journal of Contemporary Criminal Justice|anno=1992|volume=8|numero=1|url=http://ccj.sagepub.com/content/8/1/1.short}}</ref><ref>{{en}} {{Cita pubblicazione|cognome=Haller|titolo=ILLEGAL ENTERPRISE: A THEORETICAL AND HISTORICAL INTERPRETATION|rivista=Criminology|anno=1990|volume=28|pp=207–236|doi=10.1111/j.1745-9125.1990.tb01324.x|url=http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1745-9125.1990.tb01324.x/abstract}}</ref>
 
== Modelli ed esempi ==