La chiesa era un'antica [[abbazia]] [[vallombrosana]], da cui il nome di "Abbadia" col quale è popolarmente conosciuta; sorta verso il [[1119|1119,]], fu intitolata a [[San Michele arcangelo]]. Nel [[1683]] passò ai [[Carmelitani]], i quali operarono una trasformazione radicale in [[Barocco|stile barocco]]. Nel [[1816]] venne soppressa la prospiciente chiesa parrocchiale di [[Donato d'Arezzo|San Donato]], il cui titolo passò all'Abbadia, divenendo parrocchia col nome di "San Donato in San Michele arcangelo". Nel [[1988]], con provvedimento dell'arcivescovo senese [[Mario Jsmaele Castellano|Mario I. Castellano]], la parrocchia venne soppressa e unita, con [[Chiesa di San Cristoforo (Siena)|San Cristoforo]] e [[Chiesa di San Pietro a Ovile|San Pietro a Ovile]], all'unica parrocchia dell'[[Chiesa di Santa Maria di Provenzano|Insigne Collegiata di Santa Maria in Provenzano]]. La chiesa di San Michele e poi di San Donato fu la sede senese dell'[[Ordine di Santo Stefano papa e martire|Ordine Equestre di S. Stefano papa e martire]], ordine dinastico della Casa granducale di Toscana, i cui stemmi (croce ottagona rossa in campo bianco) sono visibili sulla facciata.
Il prospetto neo-romanico della facciata a capanna è frutto di un restauro ([[1940]]-[[1942]]) che ha cancellato la precedente facciata settecentesca. La parte bassa è in pietra, quella superiore in cotto, con un pregevole rosone marmoreo.