Arzawa: differenze tra le versioni

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== L'apogeo: gli exploit di Madduwatta e di Tarhuna-Radu ==
Dal cosiddetto ''[[Inditto di Madduwatta]]''<ref>CTH 147 KUB 14.1 + KUB 19.38 (95)</ref> steso dal succesore di [[Tudhaliya I/II]], suo genero e figlio adottivo [[Arnuwanda I]] (1380 a.C. ca), veniamo a conoscenza della vicenda un po' confusa di un tale [[Madduwatta]], probabilmente un nobile di origine arzawa, venuto in contrasto con tale Attarisiya<ref>Lo storico svizzero Forrer, già negli anni '20, propose la sua identificazione con il leggendario Atreo, fondatore della casa regnante di Micene, per assonanza fonetica.</ref>, definito nel testo "''...il governante<ref>Beckman fa notare che il termine usato nel testo, LU, è differente da quello usato per i re, LUGAL, e quindi anche se il suo status è incerto è probabile che non fosse visto come un sovrano, anche se si tratta di un personaggio di elevato rango. Beckman, Bryce, Cline: the Ahhiyawa texts. Pag.97</ref> di [[Ahhiyawa]]<ref>Questa è la prima attestazione degli Ahhiyawa in area anatolica, come fa notare Cline; Beckman, Bryce, Cline: the Ahhiyawa texts. Pag.97</ref>...''", e con il sovrano di arzawa [[Kupanta Kurunta]]; la vicenda è complessa è tra tradimenti ed inganni sia verso gli altri protagonisti sia verso lo stesso sovrano Ittita, pare che Madduwatta alla fine sia riuscito a scalzare Kupanta Kurunta, ad affrancarsi parzialmente dagli Ittiti ed a mettere insieme un considerevole regno nell'Anatolia occidentale, ivi comprese le terre arzawa<ref>Trevor Bryce: The kingdom of the Hittites. Pag.129-137.</ref>. In realtà l'''inditto'' è l'unico testo che ci narra questa vicenda ed in nessun 'altra tavoletta giunta sino a noi ci sono conferme neppure indirette del fatto che tale Madduwatta sia effettivamente asceso al trono arzawa, e potrebbe benissimo trattarsi di una esagerazione strumentale agli scopi di Arnuwanda; è comunque una vicenda sintomatica delle difficoltà incontrate dagli Ittiti in questa fase storica nel gestire il controllo su un'area in continua agitazione.
E comunque il regno Ittita, pur senza grandi perdite territoriali, vive un periodo di contrazione e di minor stabilità; le cronache di [[Tudhaliya III]]<ref>Tavolette di Ortakoy, Suel 2001</ref> (successore di Arnuwanda, 1370 a.C. ca) registrano "''movimenti ostili''" ai confini occidentali da parte di Kupanta Kurunta (che evidentemente è di nuovo sul trono nuovo re d'Arzawa), dei suoi tre figli e di un tale [[Tarhuna-Radu]] di cui non è precisato lo status<ref>J.D.Hawkins, The british museum journal: The Arzawa letters in recent perspective</ref>; con le milizie impegnate a fronteggiare una pesante offensiva dei [[Kaska]] da Nord che mette a rischio la stessa capitale Hattusa (saccheggiata e bruciata) Tudhaliya lascia inevitabilmente scoperto il fianco ad Ovest; e gli Arzawa, ora uniti proprio sotto Tarhuna-Radu<ref>Non si conosce la ragione, come evidenziano sia Hawkins che Bryce, che lo abbia portato sul trono a dispetto dei tre figli maschi di Kupanta Kurunta.</ref> ne approfittano: le milizie dell'Ovest dilagano occupando le Terre Basse ittite (a Est dell'attuale Konya), giungendo non lontane dal Marassantiya, il fiume che delimita il cuore storico della nazione Ittita<ref>KBO vi 28: "''Il nemico Arzawa ha saccheggiato la terra di Hatti ed ha portato la sua frontiera a Tuwanuwa e Uda''"</ref>.
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Ma alla morte del grande re [[Suppiluliuma I]] e del suo erede designato [[Arnuwanda II]] per peste, sul trono di Hattusa sale il giovane [[Mursili II]], appena ventenne; il re di [[Arzawa Minor]], l'anziano [[Uhha-Ziti]]<ref>Certamente non figlio di Tarhuna-Radu ma del medesimo ceppo familiare; potrebbe esserne il nipote, figlio di Anzapahhaddu.</ref>, credendolo debole ed inesperto, sfida apertamente l'autorità imperiale sollevandosi<ref>Beckman, Bryce, Cline: The Ahhiyawa texts. Pag. 45-49. Annali di Mursili II - CTH 61.</ref> e trascinandosi dietro altri stati Arzawa. Certamente un ruolo importante nella rivolta lo deve aver giocato il regno miceneo di [[Ahhiyawa]]<ref>Entità ancora non chiaramente identificata; molti autori la ritengono Micene o una coalizione di stati micenei facenti capo magari proprio a questa città (tra questi Bryce, Cline e Beckman); J. Latacz invece propone Tebe; Troy and Homer: pag 240 e seg.</ref> che, desideroso di subentrare all'influenza ittita nell'Anatolia occidentale, aveva appena stretto un'allenaza con la città costiera di Millawata (1319)<ref>Trevor Bryce: The kingdom of the Hittites. pag 192-196.</ref>, precedentemente in orbita Ittita; Uhha-Ziti, dal suo trono di Apasa (confinante con Millawata) deve aver intravisto la possibilità, con l'appoggio miceneo, di liberarsi del giogo Ittita.
 
Convinto di aver di fronte un avversario debole e di poter quindi contare sull'appoggio e la ricompensa di Ahhiyawa, Uhha-Ziti sfidò apertamente il nuovo re, ribellandosi ed incitando alla rivolta gli altri stati Arzawa; Muršili II registrò il disprezzo del rivale in un documento:
 
{{Citazione|Tu sei solo un bimbo; non sai niente e non mi fai alcuna paura. Il tuo regno è in rovina, la tua fanteria e la tua cavalleria sono deboli. Contro la tua fanteria, ho una grande fanteria; contro la tua cavalleria, ho una gran cavalleria. Tuo padre aveva una grande fanteria e una grande cavalleria. Ma tu che sei un bimbo, come puoi essergli uguale?|Mursili II, gli Annali dei dieci anni. CTH 61}}
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Alcune rivolte scoppiarono in seguito nei vari regni Arzawa, particolarmente sotto il regno di [[Muwatalli II]], fomentate dalle ambizioni degli [[Ahhiyawa]], e sotto quello di [[Tudhaliya IV]], che represse la rivolta della [[Terra del fiume Seha]] e di [[Wilusa]]; in ogni modo, pur tra tradimenti, rivolte ed avvicendamenti dinastici, i sovrani Ittiti riuscirono per il secolo seguente a mantenere l'autorità sulla regione, spesso a costo di ingenti sforzi militari con campagne anche condotte in prima persona.
Nell'ultimo quarto del 13°XIII secolo pare aver acquisito, sotto re [[Tarkasnawa]], una grande importanza lo stato di Mira; evidentemente stimando le capacità del giovane vassallo e con la speranza di un più diretto controllo su una zona sempre turbolenta, Tudhaliya IV compì una scelta senza precedenti, innalzando lo stato di [[Mira (stato)|Mira]] ad una sorta di supervisore regionale dell'area Arzawa: in sostanza gli altri vassalli della zona per la prima volta non dovevano relazionarsi e riferire alla corte di [[Hattusa]], ma a Tarkasnawa, che poi sarebbe stato l'interlocutore di Tudhaliya<ref>{{Cita libro|autore = J. D. Hawkins|titolo = Tarkasnawa King of Mira 'Tarkondemos', Boğazköy Sealings and Karabel|anno = 1998|editore = |città = |pp = 1-31|ISBN = |collana = Anatolian Studies|volume = 48}}</ref>.
 
Gli studiosi ritengono che l'accordo abbia funzionato: l'area Arzawa sarebbe rimasta relativamente stabile per decenni ed anzi le forze congiunte di Tudhaliya IV e Tarkasnawa avrebbero attaccato ed espugnato [[Millawata]] /Mileto, per decenni roccaforte anatolica dello stato miceneo di [[Ahhiyawa]] (1225 ca.), cancellando così definitivamente ogni pretesa espansionistica di questo regno nella zona anatolica<ref>Trevor Bryce, The kingdom of the Hittite; pag 306-307.</ref>.
 
Con il passare degli anni, ed il lento declino dell'impero ittita alle prese con la crescente pressione degli Assiri ad Est e le consuete lotte dinastiche per il trono, la posizione di Mira deve essere cambiata: dalla corrispondenza infatti si nota che, pur restando vassallo, il tono con cui Tudhaliya IV si rivolge a Tarkasnawa è assai conciliante, quasi da pari, chiamandolo "''Mio figlio''"; chiede e non impone, rammenta obblighi del suddito verso di lui per ottenere ciò che domanda<ref>Si veda Lettera di Millawata, CTH 182.</ref>; oggi gli studiosi ritengono che verso la fine del regno di Tarkasnawa o in quello del suo successore (quindi negli ultimi anni dell'avventura Ittita, cioè all'inizio del 12° sec. a.C.), Mira possa essere stato il fulcro di un nuovo stato Arzawa unitario, come quello che un secolo e mezzo prima si era unito sotto [[Uhha-Ziti]]<ref name=":0" />, ma stavolta non antagonista degli Ittiti, semmai alleato o debolmente suddito; le prove in tal senso, tuttavia, sono ancora troppo deboli per trarre conclusioni definitive.
Tarkasnawa deve essere morto nei primissimi anni del 12ºXII secolo, lasciando il trono ad un certo [[Parhuitta]] (o Mashuitta)<ref>Si veda KBO 18.18: il nome di questo sovrano non è chiaro</ref>, possibilmente suo figlio, destinatario di una lettera di [[Suppiluliuma II]] (figlio di Tudhaliya IV), nel quale egli viene appellato con le formule in uso tra Grandi Re; un ulteriore indizio dell'importanza raggiunta nuovamente dall'Arzawa in questo periodo.
 
La fine della storia di questo popolo, come di quello Ittita e di altri centri principali dell'Anatolia, sarebbe tuttavia arrivata di lì a poco: le invasioni dei cosiddetti ''[[Popoli del Mare]]'' avrebbero devastato l'Anatolia ed il medio oriente in generale (1180 ca.), non prima di aver distrutto le cittadelle Micenee patria di quegli Ahhiyawa che tanto avevano inciso negli eventi di queste civiltà; il faraone [[Ramesse III]] ci ricorda, in una stele issata a Medinet Habu<ref>Trevor Bryce: The kingdom of the Hittites. pag 337-338</ref>, di aver fermato in Fenicia la devastante avanzata di questi disperati predoni (1178 a.C.) che precedentemente avevano distrutto una serie di stati che egli ci elenca. Nella lista, assieme alla ''Terra di Hatti'', viene posta ''Arzawa''<ref>Iscrizione di Medinet Habu dell'ottavo anno di Ramesse III; linee 16-17</ref>, segno inequivocabile sia della direzione da cui la fine arrivò (da Ovest verso Est) sia del destino ultimo di questa civiltà secolare.