Violante Beatrice di Baviera: differenze tra le versioni

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=== Strutture di potere ===
A capo della cittàSiena, insieme alla figura del Governatoregovernatore, presiedonoera presieduta da magistrature vecchie e nuove: Auditore generale, Auditore fiscale, Depositario, Segretario delle leggi, Capitano di Giustizia, il Consiglio Grande, il Concistoro;. tuttavia,Con comeil giàpassaggio daldalla periodo[[Repubblica repubblicanodi Siena|Repubblica]] al [[Ducato di Siena]], ancheinserito inpoi quelloall'interno dello Stato granducale mediceo insieme al [[Ducato di Firenze]], le decisioni importanti spettanorimasero alladi spettanza della [[Balìa]], storica magistratura ordinaria composta da venti membri scelti dal Granduca in carica per un anno. Anche la Consulta, organismo vicario temporaneo operante in caso di assenza del Governatore, ha conquistatoconquistò sempre più potere, diventando uno degli apparati più solidi anche dopo l'arrivo di Violante: quest'ultima infatti, non sciogliendo la Consulta, risultarisultò di fatto una coordinatrice dell'attività dei ministri. Tuttavia, pur lasciando ad essa gran parte dei poteri, la principessa si fafece riconoscere deleghe e impegni mai spettanti finora ad un Governatore: ricadono infatti sotto la sua diretta giurisdizione andò a comprendere gli affari della comunità del contado,; alcune nomine, per le quali attua una rigida e attenta scelta,; e l'ascolto quotidiano delle suppliche del popolo.
 
Violante si dimostradimostrò una solerte guardiana delle procedure istituzionali, masenza non rinunciarinunciare in caso di bisogno a chiedere consigli al Granduca in persona. Così facendo bilanciabilanciò equamente sia gli interessi dello Stato granducale sia l'autonomia locale senese, specialmente in un periodo in cui nel ceto elitario, detentore del potere, è in atto una ridefinizione non semplice da gestire.
Violante approvaapprovò la proposta innovativa che prevedeprevedeva la nomina nobiliare anche per quei cittadini che, seppur provvisti dei requisiti, non avevano mai fatto parte, né loro né i loro familiari, della Signoria, andando a forzare così il rigido conservatorismo delle istituzioni senesi. Nonostante questa forte presa di posizione, si destreggiadestreggiò abilmente fra le due ali, vecchia e nuova, riuscendo a mantenerne l'equilibrio, grazie alla consapevolezza che entrambe nutrononutrivano l'ambizione di inserire la propria città in un contesto internazionale. La corte èvenne scelta in modo da distribuire equamente le cariche fra tutte le famiglie più importanti e i vari [[Terzi (Siena)|Terzi]] di residenza, confermando così la volontà della Governatrice di creare una struttura governativa precisa e bilanciata.<ref name=":0" />
 
=== La regolamentazione del Palio ===
Violante si appassionaappassionò fin da subito alle vicende cittadine, riconoscendo nelle [[Contrada di Siena|contrade]] non un semplice aspetto pittoresco della città, ma delle vere e proprie istituzioni. A tal proposito, Violante acconsenteacconsentì senza riserva alla richiesta della [[Balìa]] di istituire un regolamento delle corse del [[Palio di Siena|Palio]], diventate un appuntamento importante al punto di essere
ripetuto anche nel mese di Agostoagosto fin dai primi anni del secolo: è il 16 maggio [[1721]] quando il collegio di Balia emetteemise il ''Bando'' che ancora adesso, seppur con l'aggiunta di modifiche, costituisce l'attuale regolamento del Palio. Redatto in 16 punti, sostituisce le norme, ormai inadatte,anacronistiche proposte dal precedente Governatore [[Francesco Maria de' Medici]], e introduceintroducendo importanti novità fra cui: il limite di dieci contrade partecipanti ad ogni [[Palio di Siena|Palio]] previa estrazione a sorte; gli orari da rispettare; la normativa del corteo storico che precede la corsa; la vittoria assegnata al cavallo che, compiuti i tre giri, arriva primo al palco dei giudici; il comportamento, l'abbigliamento, il compenso del fantino e l'uso del nerbo; infine, vennero stabilite importanti regole sull'[[ordine pubblico]] a fine corsa.<ref name=":0" /><ref name=":3">{{Cita pubblicazione|autore = Martinelli Roberto|titolo = Palio e disposizioni normative|rivista = Sunto|url = http://www.sunto.org/I%20libri%20elettronici%20di%20Sunto/RobertoMartinelli/RobertoMartinelli.pdf}}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.ilpalio.siena.it/5/Reg/Regolamento1721.aspx|titolo = www.ilpalio.siena.it|accesso = |data = }}</ref>
dieci contrade partecipanti ad ogni [[Palio di Siena|Palio]] previa estrazione a sorte; gli orari da rispettare; la normativa del corteo storico che precede la corsa; vince il cavallo che compiuti i tre giri arriva primo al palco dei giudici; il comportamento, l'abbigliamento, il compenso del fantino e l'uso del nerbo; infine, vengono stabilite importanti regole sull'[[ordine pubblico]] a fine corsa.<ref name=":0" /><ref name=":3">{{Cita pubblicazione|autore = Martinelli Roberto|titolo = Palio e disposizioni normative|rivista = Sunto|url = http://www.sunto.org/I%20libri%20elettronici%20di%20Sunto/RobertoMartinelli/RobertoMartinelli.pdf}}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.ilpalio.siena.it/5/Reg/Regolamento1721.aspx|titolo = www.ilpalio.siena.it|accesso = |data = }}</ref>
 
=== Il bando sui confini delle contrade ===
Il processo di regolamentazione del mondo contradaiolo continuò in quegli anni, grazie ad un ulteriore Bando che sancì in via definitiva il territorio di ogni contrada, riconosciuta come ente avente specifici diritti sulla porzione di città assegnata. La necessità di questa puntualizzazione scritta derivò da un caso sorto nel [[1718]]: la [[Contrada dell'Aquila]], seppur sparita dalla scena paliesca da diverso tempo, al punto che il suo territorio era ormai stato spartito fra le contrade limitrofe, chiese di prender parte alle corse, suscitando il disappunto delle consorelle. La sua insistenza è tale che, nel [[1719]], le viene concesso di correre il Palio di luglio, di cui risultò vincitrice. Per non rischiare di creare un precedente, Violante chiese alla Balìa di occuparsi del caso e trovare una soluzione: qualche anno più tardi, nel [[1729]], dopo una spinta decisa da parte del popolo stesso delle contrade che rivendicava una maggiore autonomia, venne emanato il famoso Bando sulla [[Nuova divisione dei confini delle Contrade]], il quale stabilì che le Contrade siano diciassette (impedendo dunque una possibile riabilitazione di quelle soppresse, o la creazione di nuove), ed il numero di abitanti per ognuna, in un tentativo di redistribuzione più equa. Con tale Bando, messo a stampa l'anno successivo in modo che chiunque potesse prenderne visione, venne conseguentemente stabilito in quali strade e quali case ogni contrada potesse chiedere la [[questua]].<ref name=":3" />
Il processo di regolamentazione delle [[Contrada di Siena|contrade]] continua in quegli anni, grazie ad un ulteriore Bando che sancisce in via definitiva il territorio di ogni contrada, riconosciuta come ente avente specifici diritti
sulla porzione di città assegnata. Il bisogno di sancirlo per iscritto, dal momento che tradizionalmente le contrade erano ritenute già tali, deriva da un caso sorto nel [[1718]]: la contrada dell'Aquila, seppur sparita dalla scena del
[[Palio di Siena|Palio]] da diverso tempo, al punto che il suo territorio era ormai stato spartito fra le Contrade limitrofe, chiede di prender parte alle corse, suscitando il disappunto delle consorelle. La sua insistenza è tale che, nel [[1719]], le viene concesso di correre il [[Palio di Siena|Palio]] di Luglio, di cui risulta vincitrice. Per non
rischiare di creare un precedente, Violante chiede alla [[Balìa]] di occuparsi del caso e trovare una soluzione: qualche anno più tardi, nel 1729, dopo una spinta decisa da parte del popolo stesso delle contrade che rivendica una maggiore autonomia, viene emanato il famoso Bando sulla [[Nuova divisione dei confini delle Contrade]], il quale stabilisce che le Contrade siano diciassette (impedendo dunque una possibile riabilitazione di quelle soppresse, o la creazione di nuove),
e il numero di abitanti per ognuna, in un tentativo di redistribuzione più equa. Con tale Bando, messo a stampa l'anno successivo in modo che chiunque possa prenderne visione, viene conseguentemente stabilito in quali strade e quali case ogni contrada potesse chiedere la [[questua]].<ref name=":3" />
 
== Gli ultimi anni di vita ==
=== I soggiorni a Firenze ===
Sebbene i propositi fossero stati dei migliori e la nobiltà senese avesse creduto fortemente in questonello [[Stato Nuovo]] edi nella propria GovernanteViolante, le aspettative dopo non molto vengonofurono ridimensionate e ladalla delusione per unaun mancato, profondo cambiamento, profondoche prevaleprevalse nel giudizio complessivo sulla sovrana. Infatti Violante infatti, seppurpur attenta alle esigenze del popolo e collaborativa con le alte cariche dell'aristocrazia, passapassò la maggior parte del suo governatorato lontana dalle [[mura di [[Siena]], facendo risultarerendendo troppo impegnativo per i magistrati senesi trattare da soli tutti gli affari più importanti, che prevedevano invece la sua approvazione e perquindi il'obbligo qualidi siraggiungerla è costretti a raggiungerlacontinuamente nei suoi spostamenti. Più di una ragione spingespinse Violante a vivervivere lontana da Siena: dasia motivi futili, come il clima migliore nella sua amata residenza a [[Villa medicea di Lappeggi|Villa Lappeggi]], vicino a [[Firenze]], dove la sua corte èera ancora riunita (“domani sera mi porterò a Lappeggi per godere un poca d'aria di campagna” scrive il 23 maggio del 1719),; a quelli più strettamente politici e di salute. La corte fiorentina continuacontinuò aad essere per lei punto di riferimento e dovela speranza, vedevista nella morte di [[Cosimo III de' Medici|Cosimo III]] e nella pessima gestione di [[Gian Gastone, de' Medici|Gian Gastone]],di una possibile successione, essendo la dinastia dei [[Medici]] ormai decimata e in difficoltà.
 
Con la sua condotta morale eed il suo senso religioso cercacercò di arginare la sregolatezza di [[Gian Gastone de' Medici|Gian Gastone]] e l'immagine pubblica ormai compromessa del Granducato. Inoltre, i buoni rapporti con il [[Pontefice]] la portanoportarono spesso a [[Roma]], e accresconoaccrescendo in lei il desiderio di vedere un giorno la corona toscana nelle mani della casa di Baviera. Secondo un'attenta stima di [[Giovanni Antonio Pecci]], in quattordici anni di governo senese la Governatrice ha raccoltoraccolse, sommando tutte le sue presenze nella città, appena due anni e mezzo di permanenza nellaa città.Siena, L'ultimadove la sua ultima apparizione a [[Siena]] avvieneavvenne il 2 febbraio del 1728.<ref name=":0" />
 
=== I soggiorni a Roma ===
Se [[Firenze]] e la sua corte son state per Violantecortefurono il punto di riferimento politico, oltre che di rifugio durante il suo governatorato a [[Siena]], [[Roma]] non è statafu da meno, specialmente nella seconda metà degli anni Venti. Confortata da una incrollabile fede religiosa, la principessa a partire dal [[1725]] èfu spesso ospite a [[Palazzo Madama (Roma)|Palazzo Madama]], anno in cui giungegiunse a [[Roma]] per il solenne [[Giubileo universale della Chiesa cattolica|Giubileo]], proprio come venticinque anni prima aveva fatto [[Cosimo III de' Medici|Cosimo III]]. Quest'atto, oltre a esser mosso dal sincero zelo religioso della principessa, rappresenta anche una continuità con l'operato del suocero nel saldare il rapporto fra trono e fede.
 
Anche l'arrivo nella città dei Papipapi del 21 marzo, similmente a quello senese, viene riportato dal “gazzettiere” romano [[Francesco Valesio]] come un ingresso trionfale, accompagnato da un lungo corteo.<ref name=":0" /> I suoi numerosi soggiorni a Roma la vedono sempre occupata tra impegni e cerimonie religiose (come la consacrazione del nipote ad Arcivescovo), eventi culturali (da lei amata la musica e la poesia) nonché eventi mondani per i quali a volte viene persino “chiacchierata”. L'11 gennaio 1728 entra a far parte della Compagnia di San Giovanni Decollato, gesto per il quale [[Papa Benedetto XIII]] decide di insignirla nello stesso anno con la [[Rosa d'oro]], riconoscimento riservato a pochi in onore della virtù e del sostegno alla causa religiosa.
[[File:ViolanteBeatrix1673.jpg|thumb|Ritratti di Violante di Baviera]]
 
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== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
*[[Granducato di Toscana]]
*[[Medici]]
*[[Ducato di Siena]]
*[[Bando di Violante di Baviera]]
 
== Altri progetti ==
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{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Ducato di Siena|Governatrice di Siena]]
|periodo = [[1717]] – [[1731]]
|precedente = [[Francesco Maria de' Medici]]