Commedia dell'arte: differenze tra le versioni

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Forse il mito dell'improvvisazione proviene invece dalla scarsità di materiale e testi giunti fino a noi e dalla grande proliferazione di testimonianze [[iconografia|iconografiche]], che alle volte non sono che la testimonianza della diffusione di un'idea del [[comico]] dell'arte, piuttosto che una testimonianza dei testi recitati.
 
Ad esempio, tutti i riferimenti nei quadri di [[Antoine Watteau|Watteau]] niente hanno a che fare con i veri e propri comici della commedia italiana in Francia, sono piuttosto un colto inserimento delle maschere all'interno delle scenette arcadico-galanti dei soggetti dei suoi dipinti. La stessa cosa si deve dire dei ''Balli di Sfessania'' di [[Jacques Callot]], che rappresentano piuttosto le maschere del [[carnevale]] [[Napoli|napoletano]] e i suoi Zanni e [[Capitano (maschera)|Capitani]] niente hanno a che vedere con dei veri e propri attori dell'arte.
La stessa cosa si deve dire dei ''Balli di Sfessania'' di [[Jacques Callot]], che rappresentano piuttosto le maschere del [[carnevale]] [[Napoli|napoletano]] e i suoi Zanni e [[Capitano (maschera)|Capitani]] niente hanno a che vedere con dei veri e propri attori dell'arte.
 
Una delle prime testimonianze iconografiche riferibili sicuramente alla commedia dell'arte è la raccolta delle incisioni ''Fossard''. Divisa in due parti separate, una raffigura i lazzi dei contrasti comici tra ''Magnifico'' e ''Zanni'', l'altra è composta invece da incisioni riferite ad una rappresentazione teatrale con la comparsa di attori come [[Pantalone]], [[Arlecchino]], [[Zanni]], il [[Capitano (maschera)|Capitano]], Franceschina e gli Innamorati.