Orazi e Curiazi: differenze tra le versioni

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== Leggenda ==
Secondo la versione riportata da [[Tito Livio]] (''[[Ab Urbe condita libri|Hist.]]'' I, 24-25), durante il regno di [[Tullo Ostilio]] ([[VII secolo a.C.]]) [[Roma]] ed [[Albalonga]] entrarono in guerra, affrontandovi con gli eserciti schierati lungo le ''Fossae Cluiliae'' (sull'attuale [[via Appia]] Antica), al confine fra i loro territori.
 
Ma Roma ed Albalonga condividevano attraverso il mito di [[Romolo]] una sacra discendenza che rendeva empia questa [[guerra]], perciò i rispettivi sovrani decisero di affidare a due gruppi di rappresentanti le sorti del conflitto fra le due [[città]], evitando ulteriori spargimenti di [[sangue]].
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La vittoria dell'Orazio fu la vittoria di Roma, cui Albalonga si sottomise.
 
Camilla Orazia, sorella dell'Orazio superstite, era promessa sposa di uno dei Curiazi uccisi, e rimproverò violentemente del [[delitto]] il fratello, tanto che questi la uccise per farla tacere. Per purificarsi, offrì poi un [[sacrificio]] a [[Giunone]] Sororia, divinità tutelare della sorella. Inoltre per il processo al delitto di ''[[perduellio]]'' (delitto contro le libertà del cittadino, reato che in realtà fu istituito dopo la fase regia di Roma,<ref>''Osservazioni sulla repressione criminale romana in età regia, di Bernardo Santalucia, pag.45, § 5''</ref>) di cui si era macchiato uccidendo Camilla Orazia, la cui vita - essendo ella estranea al duello pattuito - era sacra per legge, [[Tullo Ostilio]] istituì, secondo la leggenda rielaborata nel tempo, dei giudici appositi: i ''duumviri perduellionis'' (anch'essi da ricondurre, in realtà, alla successiva [[Repubblica romana|fase repubblicana]],<ref>''Osservazioni sulla repressione criminale romana in età regia, di Bernardo Santalucia, pag.46, § 6''</ref>).
 
Le parentele fra Orazi e Curiazi erano ulteriormente intrecciate, secondo versioni successive della leggenda, essendo Sabina - nativa di Albalonga ma romana d'adozione - sia sorella di uno dei Curiazi che moglie di Marco Orazio.