Terremoto del Val di Noto del 1693: differenze tra le versioni
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[[File:1693 Sicily earthquake.jpg|thumb|Stampa tedesca dell'epoca che illustra i danni del terremoto.]]
Il terremoto della Sicilia Sud-orientale dell'11 Gennaio 1693 rappresenta l'evento catastrofico di maggiori dimensioni che abbia colpito la Sicilia orientale in epoca moderna. Secondo alcuni studi si è trattato di due eventi distinti a distanza di 48 ore circa l'uno dall'altro.
Con una magnitudo Mw di ben 7.7 (Stimata) è considerato il terremoto più forte mai registrato nell'intero territorio italiano ed uno dei più disastrosi,dopo il terremoto dello Stretto di Messina del 1908.
L'evento sismico provocò la distruzione totale di oltre 45 centri abitati, interessando con effetti pari o superiori al XI grado MCS ([[scala Mercalli]]) una superficie di circa
== La sequenza temporale ==
[[File:Licodia 5.jpg|thumb|upright=1.3|una parte dei resti del [[Castello Santapau]] distrutto dal sisma del 1693.]]
{{Citazione|“Le notitie capitate sin’ora dello scritto Terremoto, seguito in Sicilia, sono lacrimevoli, ed infaustissime, […] soggiongono […] siano perite molte delle Città, Terre, e Casali del Valdemone ne’ contorni di Mongibello, frà le quali l’antica, e famosa Città di Catania, asserendo sia rimasta affatto desolata di abitationi, & abitanti […]”.“[Augusta] replicò la Domenica ad ore 21, fu così gagliardo e furioso, che totalmente spiantò tutti i Conventi, tutte le Chiese, tutti i Palagi e tutte le case, senza lasciare nella Città nè segni di edifici, nè vestigia di abitazioni, nè forma di strade; […] restò insomma Augusta un mucchio di pietre e di fabbriche distese in terra […] Morirono in tutta la Città e territorio tremila e pi persone […] Tutta la notte di quella memorabile domenica la terra sempre fu un continuo moto e tremore””.|[Gazzetta di Napoli, 5 febbraio 1693][Biblioteca Comunale di Augusta, Manoscritti, Raccolta Blasco, vol. 638, Cronaca dei terremoti del 9 e 11 gennaio 1693 scritta da una monaca del Monastero di S. Caterina di Augusta, XVII]}}
La prima forte scossa (circa VIII grado MCS) della sequenza sismica che comprende questo terremoto arrivò improvvisamente la sera del venerdì 9 gennaio [[1693]] alle ore 21 circa con epicentro tra [[Melilli]] e [[Sortino]]<ref>{{cita|Boschi, Guidoboni|112-113}}</ref>. Crollarono numerosi edifici un po' dappertutto e vi furono vittime, altri edifici si lesionarono seriamente.<br />Dato che il giorno dopo, il sabato, passò senza forti scosse, la gente si illuse che tutto fosse finito. La domenica mattina, 11 gennaio, alle ore 9 si ebbe una nuova forte scossa ed un'altra circa un'ora dopo.
Ma l'evento principale (XI grado MCS), la tremenda e distruttiva scossa di 7,4 [[magnitudo momento|Mw]], scoccò alle 13:30 provocando l'immane distruzione e l'innesco del successivo [[maremoto]]. Il secondo evento, il cui epicentro è stato identificato al largo del [[Porto di Catania]], si è proposto che non facesse parte dell'evento accaduto due giorni prima, ma che si tratti di un vero e proprio secondo terremoto che aggravò sulla popolazione già colpita dal primo, coinvolgendo un'ampia area della Sicilia e della Calabria, con attestazioni di effetti anche sull'isola di [[Malta]]; tuttavia l'estrema vicinanza tra i due eventi e l'assenza di dati tecnici rilevati non permettono di stabilire con precisione la natura dei due eventi<ref name="Boschi-Guidoboni">{{cita|Boschi, Guidoboni|114-115}}</ref>.<br />Un testimone oculare racconta dell'evento dell'11 a Catania: ''"Vide che alle due mezza improvvisamente rovinò tutta la città con la morte di più di 160 persone e che durante il terremoto si era ritratto il mare di due tiri di schioppo e per la risacca conseguente aveva trascinato con se tutte le imbarcazioni che erano ormeggiate in quell'insenatura […] State certi che non c'è penna che possa riferire una tale sciagura."''<ref>''Relacion de lo refirio el Patron Marco Calapar que vino de Zaragoza. Augusta y Catania en Santa Cruz de Mesina en 15 del coriente mies de Enero de 1693.'' Citazione contenuta nel testo di {{cita libro | Lucia | Trigilia | 1693 - ''Illiade funesta'' - La ricostruzione delle città del Val di Noto | 1994 | Arbaldo Lombardi | Palermo }}</ref>
Lo [[sciame sismico]] con le scosse di assestamento, anche forti, si protrasse ancora per circa 2 anni con un numero elevatissimo di repliche (circa 1.500 eventi)<ref>La Sicilia- Dossier: 300 anni dopo</ref>.
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