Johann Simon Mayr: differenze tra le versioni

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=== Gioventù e formazione ===
Johann Simon era il secondo dei cinque figli di Josef Mayr, insegnante e organista, e di Maria Anna Prantmayer, figlia di un birraio di [[Augusta (Germania)|Augusta]]. Iniziò a studiare musica in tenera età con il padre, dimostrando subito una buona predisposizione per questa materia: a sette anni sapeva cantare a prima vista e a nove anni era già un affermato pianista (suonava soprattutto i lavori di [[Johann Schobert]]); sempre nello stesso anno iniziò a comporre i suoi primissimi lavori (dei ''Lieder'') e diventò membro del coro della chiesa ove operava il padre. Nel 1774 entrò gratuitamente nel collegio dei [[Gesuiti]] di Ingolstadt e nel 1781 nell'università della stessa città, dove studiò [[teologia]] e [[diritto canonico]]. Contemporaneamente agli studi, per mantenersi, prestò servizio come organista della cattedrale della sua città. Senza aver ricevuto alcun insegnamento teorico, siproseguì dedicòda autonomamenteautodidatta allnell'apprendimentoapprendere dellala tecnica di vari strumenti musicali e, nel 1786 pubblicò le sue prime composizioni a [[Ratisbona]], una raccolta di 12 ''Lieder'' (''Lieder bei dem Clavier zu singen'').
 
L'anno seguente al seguito del suo protettore, il barone [[Tommaso de Bassus]], si recò a [[Poschiavo]], in [[Svizzera]], e nel 1789 fu a [[Bergamo]], dove studiò con Carlo Lenzi, all'epoca [[maestro di cappella]] della [[Basilica di Santa Maria Maggiore (Bergamo)|Basilica di Santa Maria Maggiore]]. Tutto questo però non soddisfece il compositore bavarese, che fu sul punto di lasciare l'Italia e di tornarsene a Ingolstadt. Ma il conte Pesenti lo convinse a rimanere e a recarsi a Venezia per studiare con [[Ferdinando Bertoni]], maestro di cappella della [[Basilica di San Marco (Venezia)|Basilica di San Marco]] e noto compositore di opere e musica sacra. A Venezia Mayr studiò con Bertoni ed ebbe occasione di venire a contatto con l'ambiente teatrale italiano, nonché con la musica sacra e strumentale in voga. Durante questo periodo scrisse il suo primo oratorio, ''Jakob a Labano fugiens'', la sua prima messa, diversi [[vespri]] e [[cantata|cantate]].