Solanum lycopersicum: differenze tra le versioni
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La data del suo arrivo in Europa è il [[1540]], quando lo spagnolo [[Hernán Cortés]] rientrò in patria e ne portò alcuni esemplari; ma la sua coltivazione e diffusione attese fino alla seconda metà del [[XVII secolo]]. In [[Italia]] è documentato in uno scritto del [[1544]] di [[Pietro Andrea Mattioli]], ma solo più tardi, trovando condizioni climatiche favorevoli in Emilia Romagna, Toscana, Liguria, Piemonte, Sicilia, Sardegna, Lazio e {{cn|nel [[mezzogiorno d'Italia|sud]], si ebbe il viraggio del suo colore dall'originario e caratteristico colore oro, che diede appunto il nome alla pianta, all'attuale rosso, grazie a selezioni e innesti successivi.}}
FA PIGOZZATE DALLA MATTINA ALLA SERA VHATS YOUR TATS.
Non è ben chiaro come e dove, nell'Europa barocca, il frutto esotico di una pianta ornamentale, accompagnata da un alone di mistero e da una serie di credenze e dicerie popolari, comparisse sulla tavola di qualche coraggioso (oppure affamato) contadino. Infatti, gli stessi indigeni del Perù, i primi coltivatori del pomodoro, non mangiavano i frutti della pianta, usata invece a solo scopo ornamentale e come tale fu conosciuta dagli Europei: nel 1640 la nobiltà di Tolone regalò al cardinale Richelieu, come atto di ossequio, quattro piante di pomodoro, e sempre in Francia era usanza per gli uomini offrire piantine di pomodoro alle dame, come atto d'amor gentile. Così la coltivazione del pomodoro, come pianta ornamentale, dalla Spagna, forse attraverso il Marocco, si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo, trovando il clima adatto per il suo sviluppo, soprattutto in Italia, in Piemonte, in Emilia Romagna, in Liguria, in Sardegna, in Toscana, in Sicilia e {{cn|nella regione dell'[[Agro nocerino-sarnese]], tra [[Napoli]] e [[Salerno]].}}
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