Palazzo del Senato (Milano): differenze tra le versioni

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Il progetto fu inizialmente assegnato a il capomastro Cesare Arano e l'ingegnere-architetto Aurelio Trezzi. Dal 1613 i lavori vennero affidati a [[Fabio Mangone]]<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviodistatomilano.beniculturali.it/index.php?it/150/il-palazzo-del-senato|titolo=Il Palazzo del Senato|autore=G. Liva|editore=|data=|accesso=27 giugno 2016}}</ref>, capomastro del [[Duomo di Milano]], per poi essere ripresi vent'anni dopo da [[Francesco Maria Richini]]<ref name=PalSen/>.
Nel [[1786]], per ordine di [[Giuseppe II d'Asburgo]], il collegio svizzero diviene sede del palazzo del Governo austriaco, per poi, all'invasione francese, diventare sede della Camera Bassa <ref>Simile alla odierna camera dei Deputati</ref> della neonata [[Repubblica Cisalpina]] nel [[1797]]. Nel [[1805]], con la nascita del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]], con capitale [[Milano]], l'ormai ex collegio svizzero viene adibito a palazzo del [[Senato consulente|Senato]]<ref name=PalSen_2 >{{cita web|url=http://www.storiadimilano.it/citta/Porta_Orientale/senato.htm|titolo=Il Palazzo del Senato del Regno d'Italia|accesso=19 settembre 2010}}</ref>, per essere infine adibito nel [[1872]], con l'[[unità d'Italia]], al suo attuale compito<ref name=PalSen/>.
 
Il palazzo è costruito in stile [[barocco]]: di immediato impatto è la facciata centrata nella sua soluzione ellittica, dovuta a [[Francesco Maria Richini]], decorata con finestre dai timpani triangolari e curvi rispettivamente al primo e al secondo piano.