Espansione metrica dello spazio: differenze tra le versioni

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Questo modello è valido nell'epoca attuale solo su scale relativamente ampie, ovvero all'incirca sulla scala dei [[Superammasso di galassie|superammassi galattici]] e oltre. Su scale minori la materia si è agglomerata insieme sotto l'influenza dell'[[Forza di gravità|attrazione gravitazionale]] e questi agglomerati non si espandono singolarmente, anche se continuano ad allontanarsi gli uni dagli altri. L'espansione è causata in parte dall'[[inerzia]], cioè la materia nell'universo si sta allontanando poiché si stava già separando nel passato, e in parte da una forza repulsiva di cui non si conosce ancora esattamente la natura, ma che può essere spiegata da una [[costante cosmologica]] e che sarebbe responsabile dell'[[Universo in accelerazione|accelerazione dell'espansione]]. L'inerzia dominò l'espansione nella prima parte della storia dell'universo e, in base al [[modello Lambda-CDM]], la costante cosmologica dominerà l'espansione nel futuro, mentre adesso questi due contributi agiscono approssimativamente in egual misura.
 
L'espansione metrica porta a velocità di allontanamento che superano la velocità della luce ''[[Velocità della luce|c]]'' e a distanze che superano di ''c'' volte l'età dell'universo; questo fatto provoca spesso confusione tra esperti e principianti.<ref>Tamara M. Davis and Charles H. Lineweaver, ''Expanding Confusion: common misconceptions of cosmological horizons and the superluminal expansion of the Universe''. [http://arxiv.org/abs/astro-ph/0310808 astro-ph/0310808]</ref> La velocità della luce non ha particolare significato su scale cosmologiche.
 
Una valutazione più completa può essere data dal fatto che l'interpretazione dell'espansione metrica dello spazio continua a fornire paradossi che sono ancora materia di dibattito.<ref name=Whiting>{{Cita pubblicazione|titolo=The Expansion of Space: Free Particle Motion and the Cosmological Redshift|url=http://arxiv.org/abs/astro-ph/0404095v1|anno=2004|rivista=ArXiv preprint|autore=Alan B. Whiting}}</ref><ref name=Hogg>{{Cita pubblicazione|titolo=The kinematic origin of the cosmological redshift|autore=EF Bunn & DW Hogg |url=http://arxiv.org/abs/0808.1081v1|rivista=ArXiv preprint|anno=2008}}</ref><ref name=Baryshev>{{Cita pubblicazione|titolo=Expanding Space: The Root of Conceptual Problems of the Cosmological Physics |autore=Yu. V. Baryshev|url=http://arxiv.org/abs/0810.0153 |rivista=Practical Cosmology|volume=2|pagine=20-30|anno=2008}}</ref><ref name=Peacock>{{Cita pubblicazione|url=http://arxiv.org/abs/0809.4573v1|rivista=ArXiv preprint|titolo=A diatribe on expanding space|autore=JA Peacock|anno=2008}}</ref> L'opinione prevalente è quella di Michał Chodorowski, il quale afferma che: ''a differenza dell'espansione del substrato cosmico, l'espansione dello spazio è inosservabile''.<ref name=Chodorowski>{{Cita pubblicazione|titolo=A direct consequence of the expansion of space?|autore=Michał J. Chodorowski|url=http://arxiv.org/abs/astro-ph/0610590v3|rivista=Monthly Notices of the Royal Astronomical Society|volume=378 |pagine=239-244|anno=2007}}</ref>