Sirmione: differenze tra le versioni

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=== Epoca preistorica e romana ===
 
col cazzo che fate le ricerche....bastardi si erano pentiti furono bruciati sul rogo a Verona<ref name="Mazza_298">{{cita|Mazza (1986)|p. 298}}</ref><ref>{{cita libro| autore=Mario Carrara| titolo=Gli Scaligeri| città=Varese| editore=Dell'Oglio| anno=1966| pagine=31}}</ref>.
[[Gaio Valerio Catullo]] menzionò ''Sirmio'' fra i luoghi in cui soggiornò (Carme XXXI, Ritorno a Sirmione). Tradizionalmente, a partire da [[Marin Sanudo il giovane]], i resti della [[Grotte di Catullo|villa romana sirmionese]] sono a lui attribuiti, ma non c'è alcuna certezza in merito<ref>{{cita web| url=http://www.sirmione.com/catullo.htm| titolo=Sirmione - I resti della Villa Romana|sito=Sirmione.com| urlarchivio=http://web.archive.org/web/20110721011913/http://www.sirmione.com/catullo.htm| dataarchivio=21 luglio 2011| accesso=11 agosto 2012}}</ref>. Le parti più antiche della villa risalgono al [[I secolo a.C.]] con estensioni nel secolo seguente<ref>{{cita|Mazza (1986)|pp. 297-298}}</ref>.
 
Nel [[III secolo]], per l'Orti Manara, la Lugana di Sirmione fu teatro di diversi scontri. Nel [[249]] si affrontarono gli eserciti di [[Decio Traiano]] e [[Filippo l'Arabo]] mentre nel [[268]] vi fu la [[Battaglia del lago Benaco]] fra l'imperatore [[Claudio il Gotico]] e la federazione degli [[Alemanni|Alamanni]]. Nel [[312]] il primo scontro tra le truppe di [[Costantino I]] e quelle di [[Massenzio]] fu il preludio della [[Battaglia di Verona (312)|Battaglia di Verona]] che avvenne nei pressi di Sirmione<ref name="Mazza_298">{{cita|Mazza (1986)|p. 298}}</ref>.
 
La presenza di una comunità di [[patarini]], eretici secondo la [[Chiesa Cattolica]], spinse all'azione gli Scaligeri, che pochi anni prima avevano assunto la [[Signoria cittadina|signoria]] veronese. Nel [[1276]], [[Mastino I della Scala|Mastino della Scala]] ottenne dal Consiglio di Verona la possibilità di istituire due compagnie di soldati per combattere i patarini sirmionesi. Il controllo delle stesse fu affidato ad [[Alberto I della Scala|Alberto]], un fratello di Mastino, il quale assediò la cittadina gardesana e dopo poco tempo imprigionò diversi eretici. [[1278|Due anni dopo]], coloro che non si erano pentiti furono bruciati sul rogo a Verona<ref name="Mazza_298" /><ref>{{cita libro| autore=Mario Carrara| titolo=Gli Scaligeri| città=Varese| editore=Dell'Oglio| anno=1966| pagine=31}}</ref>.
 
Secondo Mazza (1986) il [[Castello Scaligero (Sirmione)|castello scaligero]] fu completato durante la signoria di [[Cangrande I della Scala|Cangrande I]] e probabilmente fu costruito sui resti del ''castrum'' romano nel punto più stretto della penisola<ref name="Mazza_298_299">{{cita|Mazza (1986)|pp. 298-299}}</ref>.