Carlo Montuori: differenze tra le versioni

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Qui nel [[1912]] ideò un sistema di illuminazione artificiale, inventandosi un dispositivo che trasmetteva [[corrente elettrica]] e dei carboni legati con un filo di ferro con degli imbuti di latta che fungevano da riflettori<ref>A. Lorenzi, ''Milano, il nostro secolo: Letteratura, teatro, divertimenti e personaggi del '900 milanese'', Bramante, 1969, p. 87</ref>. Grazie a questa sua geniale invenzione, da allora fu possibile girare film anche in cattive condizioni meteorologiche, oppure nei teatri di posa chiusi, che in precedenza potevano utilizzare solamente la luce solare. Dopo una fase sperimentale Montuori curò le riprese della prima pellicola realizzata con la nuova tecnica, ''[[La fuga degli amanti]]'', diretto da [[Augusto Genina]], regista con cui avviò una stretta collaborazione, partecipando, tra l'altro, a ''[[Doppia ferita (film 1915)|La doppia ferita]]'', film con la partecipazione di [[Mistinguett]]. Durante la [[Prima guerra mondiale|guerra]] fu arruolato in [[Marina Militare|Marina]] dove proseguì l'attività di operatore.
 
Nei primi anni venti, divenne capo tecnico e direttore della fotografia per conto della "Medusa", da cui si dimise quando questa fu assorbita dalla [[Unione cinematografica italiana|U.C.I.]]. Si trasferì quindi a Firenze presso la "Vis[[Montalbano Film|V.I.S.]]" nella breve stagione della cinematografia di [[Rifredi]], dove realizzò ''[[Dante nella vita e innei tempi suoi]]''. Chiusa questa breve esperienza seguitoandò a Roma. Nel frattempo la sua notorietà si era sviluppata anche a livello internazionale, e nel 1925 egli fu chiamato come unico operatore italiano del "[[colossal]]" internazionale ''[[Ben-Hur (film 1925)|Ben Hur]]'' di [[Fred Niblo]], girato a Roma con un cast tecnico misto, italiano ed [[Cinema statunitense|americano]]. PerAnche tutto ilnel periodo delpiù cinemadifficile mutoper la cinematografia italiana - la seconda metà degli anni venti - egli diresse la fotografia di numerose ed importanti pellicole, tra le quali ''[[Saracinesca (film 1921)|Saracinesca]]'' ([[1921]]), ''[[Dante nella vita e nei tempi suoi]]'' ([[1922]]), ''[[Garibaldi e i suoi tempi]]'' ([[1926]]). Con ''[[Sole (film 1929)|Sole]]'', una delle ultime pellicole del cinema muto italiano, collaborò strettamente con Blasetti in quello che è stato considerato uno dei primi tentativi di rilancio del cinema in Italia dopo la crisi degli anni venti<ref>Blasetti produsse direttamente il film, lanciando una sottoscrizione pubblica e fondando una cooperative di produzione. Ma la pellicola, oggi quasi del tutto perduta, pur lodata dalla critica (ed anche del Regime), non ebbe i favori del pubblico. La ricostruzione di questa vicenda si trova in ''Cinema, grande storia illustrata'', citato in bibliografia.</ref>.
 
All'inizio del sonoro, ha lavorato presso la Cines fotografando ''[[Terra madre (film 1931)|Terra madre]]'', ancora con [[Alessandro Blasetti|Blasetti]], e, subito dopo, ''[[L'armata azzurra]]'' di [[Gennaro Righelli|Righelli]]. Per tutti gli anni trenta e primi Quaranta Montuori è stato uno degli operatori più richiesti del [[cinema italiano]], dirigendo la fotografia di numerose, importanti pellicole. In tale periodo ha collaborato con tutti i più importanti registi del cinema italiano del periodo, confermando l'intesa con [[Alessandro Blasetti|Blasetti]], e lavorando sui "set" di opere dirette da [[Mario Camerini|Camerini]], [[Gennaro Righelli|Righelli]], [[Carlo Campogalliani|Campogalliani]], [[Goffredo Alessandrini|Alessandrini]], [[Mario Mattoli|Mattoli]], [[Guido Brignone|Brigone]], [[Luis Trenker|Trenker]], [[Carlo Ludovico Bragaglia|Bragaglia]] e [[Raffaello Matarazzo|Matarazzo]]. Nel 1941, per ''[[Piccolo mondo antico (film 1941)|Piccolo mondo antico]]'' ha lavorato con [[Mario Soldati|Soldati]], curando la fotografia degli interni, mentre [[Arturo Gallea]] si è occupato delle riprese esterne. Nel 1942 iMontuori ricevette il premio che il [[Ministero della Cultura Popolare|Minculpop]], nell'intento di promuovere il cinema italiano, destinava annualmente ai collaboratori tecnici della cinematografia<ref>Montuori fu premiato in particolare per la fotografia di ''[[Sissignora]]'', di [[Ferdinando Maria Poggioli|Poggioli]]: gli altri premiati furono [[Virgilio Marchi]] per la scenografia de ''[[La corona di ferro]]'' di [[Alessandro Blasetti|Blasetti]] e [[Veniero Colasanti]] per i costumi di ''[[Un garibaldino al convento]]'' di [[Vittorio Se Sica|De Sica]]. Notizie contenute, tra l'altro, nel contributo di Stefano Masi alla ''Storia del cinema italiano'', op. cit. in bibliografia.</ref>.