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La '''Giunti''' fu una delle più antiche<ref>Karl Löffler/Joachim Kirchner: ''Lexikon des gesamten Buchwesens,'' K. W. Hiersemann : 1935, S. 221</ref> case editrici italiane, fondata nel 1497 dalla famiglia omonima.<ref>{{Cita web|autore=Andrea Ottone|titolo='L'attività editoriale dei Giunti nella Venezia del Cinquecento|url=http://dev.dsmc.uniroma1.it/dprs/sites/default/files/379.html |data=13. Juli 2002}} Tesi di laurea, Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Roma „La Sapienza“</ref> <ref name=Treccani>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/giunti-lucantonio-il-vecchio_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=GIUNTI, Lucantonio, il Vecchio|accesso=11 maggio 2017}}</ref>
 
Già a partire dal [[1497]], la famiglia dei Giunti produsse e commerciò libri non solo in [[Toscana]] ma anche a [[Venezia]], a [[Lione]] ed in [[Spagna]]; essa inoltre, dominò lo scenario fiorentino per tutto il secolo, a partire dal capostipite Filippo il Vecchio (attivo dal [[1497]] al [[1517]]). Con Giunti pubblicò ad esempio [[Giorgio Vasari]] la sua seconda edizione, ampliata e riveduta, delle ''[[Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori]]'' (1568).<ref>Marion Janzin/Joachim Güntner: ''Das Buch vom Buch: 5000 Jahre Buchgeschichte,'' NA Schlütersche Verlagsbuchhandlung : 2006, S. 143, ISBN 3-89993-805-4</ref><ref>Frank I. Schechter: ''The Historical Foundations of the Law Relating to Trade-Marks,'' NA New York : The Lawbook Exchange 1999, S. 67, ISBN 1-584-77035-X</ref>.
== Origini ==
 
Le origini della famiglia Giunti risalgono al [[XIII secolo]], Giunta Giunti ([[1407]] ca - [[1471]]) era una [[tessitore|tessitrice]] di panni di lana, mestiere tramandato dai suoi progenitori. <ref name=Biblio>{{cita web|url=http://www.bibliotecheoggi.it/2005/20050303101.pdf|titolo=I Giunti di Firenze: Editori del Cinquecento in Italia, Francia e Spagna|accesso=11 maggio 2017}}</ref>. Secondo il [[catasto fiorentino]] del [[Quattrocento]] la famiglia Giunti rientrava in una categoria economica modesta ma non povera. Documenti conservati presso l’Archivio di stato di Firenze, datati prima del [[1450]] attestatano la vendita di una [[vigna]] di proprietà della famiglia e il successivo acquisto di una casa dentro le [[Mura di Firenze|mura della città]] nell' attuale quartiere di [[Ognissanti (Firenze)|Ognissanti]], vicino alla [[Chiesa di Santa Lucia sul Prato]]<ref name=Treccani/>. Dai documenti risulta che nella casa abitassero i sette figli di Giunta, mentre la tessitrice risedeva in un'altra casa fuori delle mura, assieme al fratello, alle rispettive mogli e alle figlie. L’industria della lana aveva conosciuto a Firenze un progressivo declino nel corso del Quattrocento, evento che, assieme alla morte del padre, avvenuta nel 1471, porterà Lucantonio a trasferirsi assieme al fratello Bernardo nel [[1477]] a [[Venezia]]<ref name=Biblio/>
 
=== Ramo Fiorentino ===
Dei sette figli di Giunta di Biagio, due intrapresero la [[carriera]] [[tipografia|tipografica]], generando [[de facto]] due rami, quello [[fiorentino]] e quello [[veneziano]].
 
Il ramo fiorentino iniziò l'attività tipografica nel [[1497]] con Filippo ([[1450]] - [[1517]]), incentrando la propria editoria principalmente su testi greci, fatte in concorrenza con [[Aldo Manuzio]].
 
Manuzio godeva del privilegio concesso da [[papa Leone X]] di esclusiva di stampa di testi greci, che Filippo riuscì a far revocare, con l'appoggio del governo fiorentino, solo nel [[1517]]. Gli succedette il figlio Bernardo ([[1487]] - [[1551]]) a cui si devono importanti edizioni di letteratura classica, tra cui il [[Decameron]] edizione del [[1527]], detta Ventisettana.
 
Giunti Firenze continuò l'attività fino agli inizi del [[Seicento]].
 
=== Ramo Veneziano ===
Il ramo veneziano iniziò con un fratello di Filippo, Lucantonio ([[1457]] - [[1538]]), che trasferitosi a [[Venezia]] appena ventenne.
 
Nel [[1477]] inizia il [[commercio]] della [[carta]], che si evolverà qualche anno dopo, nel [[1480]] in un fiorente [[commercio]] librario, industria allora attiva e prosperosa a Venezia più che in ogni altra [[città italiana]]<ref name=Treccani/>.
Nonostante il trasferimento a Venezia, Lucantonio mantiene saldi i rapporti con la sua città natale, firmando le sue edizioni come ''Luc'Antonio Giunta fiorentino'', ricevendo nel [[1514]] l'attestazione di cittadinanza.
 
== Note ==