Beniamino Andreatta: differenze tra le versioni

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Al [[liceo classico Giovanni Prati]] di Trento fu compagno di scuola di [[Giorgio Grigolli]], poi [[Presidenti della Provincia autonoma di Trento|presidente della provincia autonoma di Trento]]<ref>''Dellai: «È stato un padre del nostro Trentino»'', ''[[Trentino (quotidiano)|Trentino]]'', 27 marzo 2007, pag. 11.</ref>. Dopo essersi [[laurea]]to in [[giurisprudenza]] all'[[Università di Padova]] nel [[1950]], ricevendo il premio come "miglior laureato dell'anno", compì studi di [[economia]] presso l'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]] di [[Milano]] e, come ''visiting'', presso [[Università di Cambridge|quella di Cambridge]].
 
Nel [[1961]], dopo il matrimonio con la moglie Giana M. Petronio<!ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/beniamino-andreatta_(Dizionario-Biografico)/|titolo=ANDREATTA, NONBeniamino è unin refuso!!!"Dizionario Biografico"|sito=www.treccani.it|accesso=2017-05-15}}</ref>, andò in [[India]] per conto del [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]], come consulente presso la Planning Commission del governo di [[Jawaharlal Nehru]]. L'anno successivo divenne professore ordinario. Nel corso della sua attività accademica fu dapprima assistente volontario presso l'Università Cattolica di Milano, quindi insegnò nelle [[università di Urbino]], [[Università di Trento|Trento]] (nel [[1968]], durante la [[Sessantotto#Il movimento in Italia|contestazione studentesca]]) e [[Università di Bologna|Bologna]]. Proprio a Bologna fondò l'[[Istituto di scienze economiche (Università di Bologna)|Istituto di scienze economiche]] e la [[Facoltà di scienze politiche (Università di Bologna)|Facoltà di scienze politiche]]. Ebbe tra i suoi allievi e collaboratori molti economisti, fra cui [[Romano Prodi]], che dal [[1963]] divenne suo assistente.
 
Intrattenne un lungo sodalizio con [[Bruno Kessler]], presidente della [[provincia autonoma di Trento]] dal [[1960]] al [[1974]], incentrato sui temi dell'[[Regione italiana a statuto speciale|autonomia regionale]]<ref>''Quel sodalizio con Kessler nel nome dell'autonomia'', ''[[Trentino (quotidiano)|Trentino]]'', 27 marzo 2007, pag. 10.</ref>. Nel [[1972]] fu tra i fondatori, con [[Paolo Sylos Labini]], dell'[[Università della Calabria]] a [[Rende]] (in [[provincia di Cosenza]]), un campus d'impostazione anglosassone per stimolare la crescita del Mezzogiorno (il 15 gennaio 2009, alla presenza del presidente della Repubblica [[Giorgio Napolitano]], l'[[Università della Calabria]] lo ha ricordato in questo suo ruolo, intitolandogli l'aula magna dell'università e facendo scolpire, dal maestro orafo [[Gerardo Sacco]], un altorilievo a lui dedicato). Nel [[1974]] Andreatta fondò a Bologna [[Prometeia|Prometeia Associazione]], un'associazione di studi in campo economico, seguita nel [[1976]] dall'[[Agenzia di ricerche e legislazione]] di Roma (Arel), un gruppo trasversale di intellettuali, politici, e imprenditori, dedito al dibattito sui temi economici.
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== Opere su Nino Andreatta ==
* Mario Tesini, ''Nino Andreatta. Appunti per una biografia intellettuale'', in N. Andreatta, ''Per un'Italia moderna. Questioni di politica e di economia'', Il Mulino, Bologna, 2002, pp.&nbsp;7–69.
* Giana M. Petronio Andreatta, ''E' stata tutta luce'', Bompiani, Milano, 2017.
 
== Onorificenze ==