Duomo di Amalfi: differenze tra le versioni

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[[File:PortaleSantAndreaAmalfi.JPG|thumb|Portale bronzeo del Duomo]]
===Esterno===
La facciata attuale è stata costruita nel [[XIX secolo]] da [[Errico Alvino]] coadiuvato da un'élite di discreti architetti; la riedificazione è avvenuta dopo il presunto crollo di quella originale. Il progetto dell'Alvino si presenta con una facciata neomoresca, con influenze neogotiche, preceduta da un corridoio che collega il campanile, il [[Museo diocesano di Amalfi|chiostro del Paradiso]] e la [[Museo diocesano di Amalfi|chiesa-cappella del Crocifisso]].<ref>Però G. Fiengo nella ''Tutela e restauro dei monumenti in Campania'' ci parla di questo avvenimento e denuncia l'ignoranza con la quale è stata accettata questa ricostruzione.</ref>
{{vedi anche| Museo diocesano di Amalfi}}
 
[[File:Duomo di Amalfi esterno.JPG|thumb|left|Lo spettacolare prospetto]]
 
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[[File:CriptaDuomoAmalfi.JPG|thumb|Cripta del Duomo di Amalfi]]
 
===Cripta === ===
La cripta, edificata sulla tomba del santo patrono, è adornata da pregevoli affreschi, il maggiore dei quali rappresenta ''L'arrivo del corpo di Sant'Andrea nella cattedrale di Amalfi''. Sull'altare si trovano la statua bronzea di Sant'Andrea di [[Michelangelo Naccherino]], quella marmorea di [[San Lorenzo]] di [[Pietro Bernini]], padre di [[Gian Lorenzo Bernini|Gian Lorenzo]] e quella di [[Stefano protomartire|S. Stefano]] di uno scultore locale.
 
===Basilica del Crocifisso===
[[File:Amalfi basilique.jpg|thumb|Basilica del Crocifisso]]
La chiesa fu eretta nell'[[Alto Medioevo]] e restaurata nel periodo [[barocco]], nel [[1931]] venne restaurata ulteriormente con l'eliminazione di sovrastrutture barocche, fu abbandonata per decenni e riaperta con un ennesimo restauro nel [[1996]].
 
L'interno, a tre navate divise da colonne reggenti archi rialzati, leggermente acuti sulla quale è posto un matroneo sono conservate opere risalenti al periodo [[gotico]] e alcuni sarcofagi romani, oltre ad alcuni resti di affreschi duecenteschi e a frammenti di mosaici provenienti dall'antica facciata della cattedrale. Attualmente è sede del [[Museo Diocesano di Amalfi]].
 
===Il Chiostro del Paradiso===
[[File:Amalfi-Chiostro del paradiso.jpg|thumb|left|Il Chiostro del Paradiso]]
 
Dal lato sinistro del portico si accede al Chiostro del Paradiso, vero e proprio angolo d'oriente nel sud Italia. Consiste in un quadriportico con archi a sesto acuto intrecciati, tipici dell'arte arabo-normanna, e sorretti da finissime colonnine binate: ad essi si deve il nome del complesso. Venne edificato tra il [[1266]] e il [[1268]] dall'[[arcivescovo]] Filippo Augustariccio come [[cimitero]] per i cittadini amalfitani illustri.
 
Ai lati del colonnato vi sono sei cappelle affrescate con resti di pitture databili al [[XIV secolo|trecento]] raffiguranti una ''Crocifissione'' (attribuita a [[Roberto d'Oderisio]]), un ''Cristo Pantocratore'' e ''Storie dei Santi Cosma e Damiano'', e cinque [[sarcofago|sarcofagi]] di epoca [[Civiltà romana|romana]] (raffiguranti ''Le nozze di Peleo e Teti'' e ''Il ratto di Arianna'') riutilizzati nel medioevo. Altri frammenti lapidei dell'antico [[ambone]] [[Arte romanica|romanico]] e del pavimento della cattedrale sono esposti alle pareti.
 
Dopo essere caduto pressoché in abbandono nel [[XVII secolo]], il Chiostro venne restaurato nel [[1908]] ed aperto al pubblico.
 
==Note==