Lariano: differenze tra le versioni

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Il Papa inviò ben quattromila fanti ad assediare Lariano e a questi si aggiunsero altri ottocento soldati di Velletri, guidati da [[Paolo Annibaldi della Molara]]. Vi fu un attacco in massa e i difensori si attestarono con armi nella chiesa di San Silvestro. La lotta durò ancora qualche tempo, fino a che i Larianesi, sfiniti e senza possibilità di aiuti da altre casate capitolarono.
 
Il 26 ottobre [[1436]] dal Castello uscirono in segno di resa Nardo Di Stefano e Cola di Nardo Sindaci. Il Castello di Lariano fu distrutto, incendiato e raso al suolo e il territorio fu donato da Eugenio IV a [[Velletri]] in riconoscenza dell'aiuto che i soldati veliterni avevano dato all'esercito del Papa.<br>
Ancora nel 1458 tuttavia la località o i diritti su di essa erano ancora nelle mani dei fratelli Prospero e [[Odoardo Colonna]], quest'ultimo la vendette alla sorella Vittoria che a sua volta la cedette a [[Pio II]] nello stesso anno che ne dispose il definitivo abbattimento della rocca che stava per essere ricostruita dal cardinale Prospero Colonna.<br>
Gli eredi dei Colonna tuttavia non mancarono successivamente di rivendicare ancora il possesso del suolo dove sorgeva la fortezza, obbligando la Santa Sede ad una conclusione della vicenda giungendo ad una spartizione del territorio tra Velletri e la famiglia avendo come confine la cima del Maschio.<br>