Postumanesimo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 33:
Verso le fine del Novecento si affermano in ambito artistico alcuni movimenti e correnti culturali d'avanguardia di protesta contro l'omologazione e standardizzazione della società contemporanea come la Body Art. Il corpo non viene più visto solo come mero prodotto di consumo, ma come oggetto biologico sui cui intervenire tramite strumenti tecnologici manipolando l'organismo con il fine di alterarne le proprietà naturali, di mutarne le proprie caratteristiche genetiche e psicologiche. L'arte posthuman non è caratterizzata dalla produzione di un artefatto o bene culturale da esporre in un museo o galleria, ma è essendo in aperta relazione con la scienza l'opera d'arte si realizza in un modo nuovo, in cui artificiale e biologico sono separati da un confine sempre più sottile, fino a confondersi in una totale perdita di identità in cui è sempre più difficile distinguere l'organico dal inorganico. Il corpo umano non è più collocato nel contesto del consumismo alienante, del materialismo, ma in rapporto alle proprie capacità di intervenire su se stesso.Il pensiero postumanista, in sostanza, inventa un nuovo modo di celebrare il corpo, trasformandolo da interprete a contenitore un corpo che può connettersi al mondo attraverso l'interfaccia tecnologica (de Kerckhove), un corpo-vestito che può assumere tutte le identità possibili (Le Breton), un corpo-teatro (Marchesini) che accoglie l‟alterità. Il corpo si ripropone prepotentemente sulla scena, dunque, non più per essere indagato dal punto di vista dei suoi significati e dei suoi usi sociali, come alle origini della Body Art, ma offrendosi come luogo più complesso e ambiguo, in continua trasformazione.
 
I linguaggi di quest' arte sono la performance ma anche un misto tra teatro, installazione, cinema, musica, arte visiva, danza e culture popolari. Proprio questa combinazione di forme di diversa produzione artistica ha aperto la possibilità di nuove forme d'arte contemporanee non limitate dalla tradizione e dalle convenzioni, svincolandosi così dalla vecchia Body Art. Si giunge così all'arte Post-Human emessanata negli anni 90' da Jeffrey Deitch in occasione di un suo evento espositivo sul tema della devianza dal naturale, dell'integrazione fra biologico e artificiale, esprimendosi sia a livello visivo che letterario come genere di fantascienza. 
 
Per l'artista post-human, l'opera d'arte coincide con la ricostruzione del corpo, cambiato nella sua identità organica essenziale in un processo che coinvolge arte, scienza e tecnologia, e che ha come scopo una trasformazione genetica, un nuovo corpo, una nuova identità, una nuova mentalità. Lo scenario che gli artisti post-human vogliono proporre all'immaginario è caratterizzato dal fatto che sono le nuove tecnologie a definire e a costruire il corpo. Non regna più una visione religiosa, e morale dell'umanità