Postumanesimo: differenze tra le versioni

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I linguaggi di quest' arte sono la performance ma anche un misto tra teatro, installazione, cinema, musica, arte visiva, danza e culture popolari. Proprio questa combinazione di forme di diversa produzione artistica ha aperto la possibilità di nuove forme d'arte contemporanee non limitate dalla tradizione e dalle convenzioni, svincolandosi così dalla vecchia Body Art. Si giunge così all'arte Post-Human nata negli anni 90' da Jeffrey Deitch in occasione di un suo evento espositivo sul tema della devianza dal naturale, dell'integrazione fra biologico e artificiale, esprimendosi sia a livello visivo che letterario come genere di fantascienza. 
 
Per l'artista post-human, l'opera d'arte coincide con la ricostruzione del corpo, cambiato nella sua identità organica essenziale in un processo che coinvolge arte, scienza e tecnologia, e che ha come scopo una trasformazione genetica, un nuovo corpo, una nuova identità, una nuova mentalità. Lo scenario che gli artisti post-human vogliono proporre all'immaginario è caratterizzato dal fatto che sono le nuove tecnologie a definire e a costruire il corpo. Non regna più una visione religiosa, e morale. L'organismo umano rimane al centro dell' intenzione creativa ed esplorativa dell'artista che si concentra su come rappresentarlo. Si assiste ad una graduale emersione del corpo come oggetto di analisi, interpretazione e rivalutazione artistica. Un corpo contaminato, trasformato dalla tecnologia necessita di una nuova rappresentazione. Le tecnologie adattabili all'organismo diventano i simboli di un corpo occupato che funziona come spazio su cui sperimentare e andare oltre l'organicità per giungere ad un'unione con la tecnologia. Sarà dunque necessario rappresentare il corpo come un entità ibrida, nuova che si evolve non più in maniera biologica-naturale ma tecnologica-artificiale. La tecnologia diventa il mezzo dell'uomo con cui riesce ad andare oltre se stesso e i propri limiti organici, espandendo lo spazio dell'esperienza e cominciando a costruire la strada verso nuove capacità. Si aprono le frontiere per la ricerca di un nuovo tipo di corpo che vada oltre il biologico e agisca anche in un nuovo spazio virtuale.<ref>http://elea.unisa.it/bitstream/handle/10556/222/tesi%20E.%20Viola.pdf;jsessionid=B4167805677366BAE8BB8ABE5190E7C9?sequence=1</ref>
<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Eugenio Viola|titolo=Post Human: esperienze e questioni di critica d'arte|rivista=|volume=|numero=}}</ref>
 
== Note ==