Zen: differenze tra le versioni

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Lo Zen evita la speculazione intellettuale e si distingue anche dalle altre scuole buddhiste [[mahāyāna]] per aver reso centrale la pratica meditativa (''[[zazen]]'') nelle sue forme di ''[[shikantaza]]'' (meditazione sul respiro, la mente e la vacuità, effettuata da seduti) o accompagnata dallo studio dei ''[[kōan]]''.
 
L'importanza dello zazen e di non fraintenderlo è stata trattata da diversi maestri in molti koan e storie zen, ad esempio:
Collegate a tale dottrina è possibile trovare numerose pratiche appartenenti a campi eterogenei. Origine e fondamento delle arti e della cultura, lo Zen ispirò la poesia ([[haiku]]), la cerimonia del tè (''[[cha no yu]]'' o chadō), l'arte di disporre i fiori ([[ikebana]]), l'arte della calligrafia ([[shodō]]), la pittura ([[zen-ga]]), il teatro ([[Nō]]), l'arte culinaria ([[zen-ryōri]], [[shojin ryōri]], [[fucha ryōri]]) ed è alla base delle arti marziali (es. [[aikidō]], [[karate]], [[jūdō]]), dell'arte della spada ([[kendō]]) e del tiro con l'arco ([[kyūdō]]).
{{quote|Maestro Nagaku si recò dal maestro Baso e chiese: «Adesso, grande monaco, quale la sua intenzione nel praticare zazen?» Baso Do-itsu rispose: «Voglio diventare un buddha». Nangaku Ejo afferrò un pezzo di tegola e si mise a levigarla su di una pietra davanti alla capanna di Baso. Baso Do-itsu disse: «Maestro! Cosa sta facendo?» Nangaku Ejo rispose: «Sto levigando questa tegola per farne uno specchio». Baso Do-itsu disse: «Come mai si potrebbe fare uno specchio con una tegola?» Nangaku Ejo rispose: «Come mai si potrebbe fare di sé un buddha praticando zazen»? Baso Do-itsu rispose: «Cosa bisogna fare, allora?» Nangaku Ejo disse: «Quando un uomo viaggia in vettura, se la vettura non va avanti, cosa deve fare? Picchiare la vettura, o picchiare i buoi che la trascinano?» Basu Do-itsu rimase senza risposta. Nangaku Ejo insegnò in più: «Imparare zazen è imparare che sei un buddha in zazen. Quando si impara zazen, è diverso del comportamento quotidiano come sedere o coricarsi. Eppure, quando si impara di essere un buddha in zazen, quel buddha sta al di là di ogni forma fissa».|Eihei [[Dōgen]], ''Shinji Shôbôgenzô'', 8}}
[[Gudō_Wafu_Nishijima]] così spiegò questo passo:
{{quote|Questo koan è abitualmente interpretato nel senso che non è possibile diventare un buddha unicamente con la pratica di zazen. Ma l'interpretazione di maestro Dogen era diversa assai. Egli attacca proprio l'idea del diventare intenzionalmente. Quando ci si siede in zazen, si è già un buddha<ref>Nishijima, ''Master Dogen's Shinji Shobogenzo'', 2003</ref>}}
 
Collegate a talealla dottrina zen è possibile trovare numerose pratiche appartenenti a campi eterogenei. Origine e fondamento delle arti e della cultura, lo Zen ispirò la poesia ([[haiku]]), la cerimonia del tè (''[[cha no yu]]'' o chadō), l'arte di disporre i fiori ([[ikebana]]), l'arte della calligrafia ([[shodō]]), la pittura ([[zen-ga]]), il teatro ([[Nō]]), l'arte culinaria ([[zen-ryōri]], [[shojin ryōri]], [[fucha ryōri]]) ed è alla base delle arti marziali (es. [[aikidō]], [[karate]], [[jūdō]]), dell'arte della spada ([[kendō]]) e del tiro con l'arco ([[kyūdō]]).
 
== Principali monasteri Zen in Giappone ==