Guerra messico-statunitense: differenze tra le versioni

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{{Infobox conflitto
|Tipo=Guerra
|Nome del conflitto=Guerra messicano-statunitenseamericana
|Immagine=Battle of Veracruz.jpg
|Didascalia=Un dipinto della battaglia di Veracruz di [[Carl Nebel]]
|Data=25 aprile [[1846]] – 2 febbraio [[1848]]
|Luogo=[[Messico]], [[Stati Uniti d'America|USA]].
|Esito=Vittoria statunitenseamericana, sfociata nel trattato di Guadalupe Hidalgo che assegnava agli Stati Uniti il controllo sul [[Texas]] e sui territori conosciuti come: [[California]], [[Nevada]], [[Utah]], [[Nuovo Messico]], [[Colorado]] e [[Wyoming]].
|Casus=Dispute sull'annessione americana del Texas e sul rispetto dei confini tra [[Messico]] e [[Stati Uniti d'America|USA]].
|Schieramento1=[[File:Flag of the United States (1847-1848).svg|25px]] [[USA|Stati Uniti]]
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}}
 
La '''guerra messicano-statunitenseamericana''' fu combattuta tra gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e il [[Messico]] tra il [[1846]] ed il [[1848]].
 
Negli Stati Uniti è conosciuta come "guerra messicana" o "guerra di Mr. Polk"; in Messico è nota come "Intervento USA", "invasione statunitense del Messico" o "guerra degli Stati Uniti contro il Messico".
 
== Antefatto ==
La guerra messicano-statunitenseamericana scaturì da conflitti irrisolti fra il Messico e la [[repubblica del Texas]], fondata da coloni statunitensiamericani su territorio messicano. Dopo la [[Indipendenza del Texas|rivoluzione texana]] del 1836, il Messico rifiutò di riconoscere la Repubblica del Texas ed espresse l'intenzione di riportarla sotto la sua sovranità. Figure autorevoli tra i coloni del Texas manifestarono invece interesse per l'annessione agli Stati Uniti, anche se funzionari messicani avvertirono che ciò avrebbe significato la guerra.
 
Per anni gli Stati Uniti si rifiutarono di annettere il Texas, ma nel 1845 il Presidente [[John Tyler]], nell'ultimo giorno del suo mandato, in accordo con la politica espansionista implicita nella dottrina del [[destino manifesto]] (''Manifest Destiny''), inviò al Texas un'offerta di annessione. Il Texas accettò e divenne seduta stante il 28º stato degli Stati Uniti.
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Dopo la dichiarazione di guerra, le forze statunitensi invasero il territorio messicano su più fronti. Il 14 giugno [[1846]] coloni inglesi a [[Sonoma]] arrestarono e imprigionarono il locale governatore, dichiarando una repubblica indipendente della California. Sul Pacifico, la marina statunitense inviò [[John D. Sloat]] ad occupare la [[California]] e la dichiarò appartenente agli Stati Uniti in base alla considerazione che i [[Gran Bretagna|britannici]] avrebbero anche potuto tentare di occupare l'area. Sloat assunse il comando di Sonoma e [[Monterey]] nel luglio di quell'anno (cfr. [[battaglia di Monterey]]).
 
Nel frattempo l'esercito statunitenseamericano di quello che viene solitamente chiamato ''Army of the West'' (Esercito d'Occidente), sotto [[Stephen Watts Kearny|Stephen W. Kearny]], occupava [[Santa Fe (Nuovo Messico)|Santa Fe]], nel [[Nuovo Messico]]. Kearny inviò un piccolo contingente in California dove, dopo qualche iniziale rovescio, riuscì a unirsi ai rinforzi della Marina al comando di [[Robert F. Stockton]] e a occupare [[San Diego]] e [[Los Angeles]]. Un importante dissenso scoppiò fra Kearny e Stockton sul controllo della stessa California, e Stockton nominò [[John Charles Frémont|John C. Frémont]] governatore della California, mentre Kearny si autonominò per quell'incarico. La disputa fu inizialmente causata dalle contrastanti direttive provenienti da Washington. Kearny infine prevalse e Frémont fu arrestato e inviato davanti alla Corte Marziale per la sua lealtà nei confronti di Stockton in quella disputa.
[[File:Mexico nebel.jpg|thumb|upright=1.4|left|Occupazione statunitenseamericana di Ciudad de Mexico]]
La forza principale guidata da Taylor continuò ad agire lungo il Rio Grande, vincendo la [[battaglia di Monterey]] nel settembre 1846, dopo lunghe settimane di battaglia. Nel frattempo lo stato dello [[Yucatán|Yucatan]] si era dichiarato nuovamente indipendente e questo produsse un sollevamento a [[Città del Messico]], che portò il governo di [[Mariano Paredes]] a chiedere il ritorno di [[Antonio López de Santa Anna]] dal suo esilio cubano. Santa Anna eluse il blocco navale statunitenseamericano e nel dicembre del [[1846]] formò un nuovo governo con [[Valentin Gomez Farias]] come vicepresidente.
 
[[File:Battle Churubusco.jpg|thumb|Battaglia di Churubusco]]
Antonio López de Santa Anna marciò personalmente verso nord per combattere Taylor, ma fu sconfitto nella [[battaglia di Buena Vista]] il 22 febbraio [[1847]]. Santa Anna lasciò Farias come presidente ad interim, inoltre promulgò una legge che permetteva al governo federale di appropriarsi dei beni della [[Chiesa cattolica]] per un valore di 15 milioni di pesos. Ma, di fronte a questo affronto, il popolo di Città del Messico si sollevò in armi e assediò il presidente nel [[Palazzo Nazionale (Messico)|Palazzo Nazionale]], così Santa Anna si vide costretto a trasformare il decreto in una donazione volontaria del clero di 100.000 pesos.
 
Nel frattempo, invece di rafforzare l'esercito di Taylor per consentirgli di progredire nell'avanzata, il presidente Polk inviò un secondo esercito sotto il Generale [[Winfield Scott]] in marzo, trasportato nel porto di [[Veracruz]] per via mare, per avviare un'invasione del cuore stesso del Messico. Scott si affermò nell'assedio di Veracruz e prese [[Puebla de Zaragoza|Puebla]] senza sparare un solo colpo, grazie anche all'intervento della Chiesa cattolica che convinse i propri fedeli ad accogliere l'esercito invasore come un esercito liberatore. Successivamente Scott marciò alla volta di [[Città del Messico]] con l'aiuto della Mexican Spy Company (un gruppo di ladri e banditi che combatterono con gli statunitensiamericani). Le spie furono le guide che aiutarono a vincere le battaglie di [[Battaglia di Cerro Gordo|Cerro Gordo]] e [[Battaglia di Chapultepec|Chapultepec]], grazie anche all'incompetenza di Santa Anna, che ordinò di non fortificare i monti intorno, il che diede agli americani l'opportunità di avanzare.
 
Dopo le importanti battaglie di [[Padierna]], [[Churubusco]] e Molino del Rey, [[Chapultepec]] cadde, non senza prima aver combattuto valorosamente. I giovani cadetti dell'accademia militare morirono valorosamente, e sono infatti ricordati come [[Niños Héroes|''niños héroes'']] (ragazzi eroici). La caduta di Chapultepec ebbe due conseguenze immediate: l'occupazione da parte degli statunitensi di [[Città del Messico]] e la nuova rinuncia di Santa Anna alla presidenza.
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== Vittime ==
Nel corso della guerra, circa 13.000 statunitensiamericani morirono. Di questi, solo 1.700 circa caddero in azione di combattimento; le altre perdite furono provocate dai disagi e dalle condizioni sanitarie assolutamente precarie. Le perdite messicane rimangono un mistero, ma sono stimate a 25.000.
 
== Combattenti ==
Durante la guerra furono combattute molte battaglie importanti, incluse la [[battaglia di Churubusco]] e quella di [[Battaglia di Padierna|Padernia]]. Il comandante messicano dell'epoca era [[Pedro María Anaya]], che difese il convento di Santa María Churubusco e che pronunciò quella che più tardi sarebbe stata considerata la più famosa frase della guerra, riferita allorché il generale Twiggs entrò nel convento: «Se avessimo munizioni, voi non sareste qui».
 
Il Battaglione San Patricios fu un gruppo di varie centinaia di soldati irlandesi immigrati, che disertarono dalle file statunitensiamericani per raggiungere l'esercito messicano. Molti furono uccisi nella [[Battaglia di Churubusco]], mentre circa 100 furono catturati e impiccati come disertori.
 
L'ultimo veterano statunitenseamericano del conflitto, Owen Thomas Edgar, morì il 3 settembre [[1929]] all'età di 98 anni.
 
== Conseguenze politiche del conflitto ==
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[[Henry David Thoreau]] scrisse il suo saggio ''Civil Disobedience'' e rifiutò di pagare le tasse a causa di questa guerra. Nel 1846 il congressista [[David Wilmot]] introdusse la ''[[Wilmot Proviso]]'' per proibire la schiavitù in ogni nuovo territorio strappato al Messico. La proposta di Wilmot non passò ma questa fu una scintilla che appiccò il fuoco più tardi fra le opposte correnti di pensiero. [[Ulysses S. Grant]], che servì nella guerra sotto il comando di Scott, avrebbe più tardi descritto il conflitto come una guerra di conquista per l'espansione della schiavitù, preludio pertanto della [[Guerra di secessione americana|guerra di secessione]]: «La ribellione dei Sudisti fu largamente il frutto della guerra col Messico. Le nazioni, come le persone, sono punite per le loro trasgressioni. Noi abbiamo avuto la nostra punizione con la più sanguinosa e costosa guerra dei tempi moderni».<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.gutenberg.net/etext/4367|titolo=Personal Memoirs of U. S. Grant, Complete by Ulysses S. Grant|editore=gutenberg.net|accesso=28 marzo 2016}}</ref>
 
Al pari di Grant, molti dei generali che si distinsero nella guerra di secessione parteciparono a questa guerra: [[George B. McClellan]], [[Ambrose E. Burnside]], [[Thomas Jonathan Jackson|"Stonewall" Jackson]], [[James Longstreet]], [[George G. Meade]] e [[Robert E. Lee]], così come il futuro Presidente [[Stati Confederati d'America|confederato]], [[Jefferson Davis]]. La maggior parte della storiografia moderna descrive tuttavia la giovane nazione statunitenseamericana come costantemente mossa da volontà di espansione e di influenza, sia prima che dopo la guerra di secessione, guerra che diede alla futura potenza, in anticipo rispetto agli stati europei, una grande lezione sull'uso strategico di grandi masse e nuove armi.
 
== Battaglie ==