Regno visigoto: differenze tra le versioni

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Leovigildo reagì con prudenza, mandando ambasciatori al figlio perché si sottomettesse e dando ordine alle sue truppe di non attaccare, ma eventualmente solo di difendersi, se attaccate dagli insorti. Ermenegildo però non cedette, anzi chiese l'aiuto di Svevi e Bizantini.
 
Nel [[580]] Leovigildo convocò a [[Toledo]] un sinodo di vescovi ariani che sancì che per aderire all'[[arianesimo]] bastava l'imposizione delle mani e non un secondo battesimo e ordinando ai suoi sudditi di religione cattolica di convertirsi alla religione ariana; solo una piccola parte di cattolici aderì all'invito del concilio scatenando una persecuzione che portò all'abolizione dei privilegi della chiesa cattolica, alla confisca dei beni e alla messa al bando di nobili ed ecclesiastici e infineo all'uccisione di altrimolti nobili ed ecclesiastici. Nel frattempo Ermenegildo si era rafforzato, avendo ottenuto il favore anche di [[Mérida (Spagna)|MeridaMérida]] e [[Cáceres (Spagna)|CaceresCáceres]], e aveva, per due vote sconfitto le truppe lealiste.
 
Nel frattempo (580) i Baschi, influenzati dalla rivolta della provincia della Betica, si erano ribellati e, nel [[581]], Leovigildo li attaccò personalmente, li batté e fondò una città, [[Vitoria|Victoriacus]], poi nel [[582]] raccolse un potente esercito che, appena pronto, si mise in marcia, conquistando CaceresCáceres e MeridaMérida, e nel [[583]] marciò contro la Betica, dopo aver comprato, con {{formatnum:30000}} monete d'oro la neutralità dei cattolici bizantini; pose l'assedio a Siviglia e andò incontro al re dei [[Suebi]] [[Miro (Suebo)|Miro]], che veniva in aiuto a Siviglia, sconfiggendolo e costringendolo a rientrare nei suoi domini. [[Ermenegildo (re dei Visigoti)|Ermenegildo]], che aveva lasciato Siviglia per cercare aiuto inutilmente dail'aiuto dei Bizantini, si rifugiò a Cordoba dove, nel [[584]], venne catturato e dopo essersi prostrato ai piedi del padre, fu esiliato a Valencia, poi fu trasferito a Tarragona, dove venne assassinato il 13 aprile [[585]] dal duca Sigeberto, secondo la voce popolare, per ordine di suo padre.
 
Approfittando della usurpazione della corona sveva, fatta da [[Andeca]], che, nel [[584]], si era proclamato re dei [[Suebi]] della [[Galizia (Spagna)|Galizia]], dopo aver detronizzato [[Eborico]], loro alleato, i Visigoti, dichiarata guerra ad Andeca invasero immediatamente il territorio suebo e, secondo quanto afferma il cronista Isidoro, "con la massima rapidità", sconfissero in due sole battaglie, a [[Porto (Portogallo)|Portucale]] e a [[Braga|Bracara]] l'esercito dell'ultimo sovrano suebo, [[Andeca]], e annessero il regno svevo di Galizia, che, nel 585, divenne una provincia del regno visigoto.