Regno visigoto: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→Persecuzione anticattolica e conquista del regno svevo: Piccole correzioni |
|||
Riga 139:
Leovigildo reagì con prudenza, mandando ambasciatori al figlio perché si sottomettesse e dando ordine alle sue truppe di non attaccare, ma eventualmente solo di difendersi, se attaccate dagli insorti. Ermenegildo però non cedette, anzi chiese l'aiuto di Svevi e Bizantini.
Nel [[580]] Leovigildo convocò a [[Toledo]] un sinodo di vescovi ariani che sancì che per aderire all'[[arianesimo]] bastava l'imposizione delle mani e non un secondo battesimo e ordinando ai suoi sudditi di religione cattolica di convertirsi alla religione ariana; solo una piccola parte di cattolici aderì all'invito del concilio scatenando una persecuzione che portò all'abolizione dei privilegi della chiesa cattolica, alla confisca dei beni e alla messa al bando
Nel frattempo (580) i Baschi, influenzati dalla rivolta della provincia della Betica, si erano ribellati e, nel [[581]], Leovigildo li attaccò personalmente, li batté e fondò una città, [[Vitoria|Victoriacus]], poi nel [[582]] raccolse un potente esercito che, appena pronto, si mise in marcia, conquistando
Approfittando della usurpazione della corona sveva, fatta da [[Andeca]], che, nel [[584]], si era proclamato re dei [[Suebi]] della [[Galizia (Spagna)|Galizia]], dopo aver detronizzato [[Eborico]], loro alleato, i Visigoti, dichiarata guerra ad Andeca invasero immediatamente il territorio suebo e, secondo quanto afferma il cronista Isidoro, "con la massima rapidità", sconfissero in due sole battaglie, a [[Porto (Portogallo)|Portucale]] e a [[Braga|Bracara]] l'esercito dell'ultimo sovrano suebo, [[Andeca]], e annessero il regno svevo di Galizia, che, nel 585, divenne una provincia del regno visigoto.
|