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Col passare del tempo subirono delle trasformazioni, ad esempio l'utilizzo di pali più grossi e robusti, l'utilizzo di nuove tecniche di costruzione (più efficaci e durature) e la loro costruzione si spostò dall'acqua alla riva dei laghi.
Nonostante i vantaggi di queste abitazione, si possono riscontrare anche molti lati negativi, come ad esempio il continuo bisogno di cambiare i pali di legno che sostenevano le piattaforme. Questo perché poteva capitare che essi non reggessero più il peso che dovevano sostenere, oppure marcivano a causa dell'acqua. Anche il fondale acquitrinoso recava spesso problemi, poiché i pali non riuscivano ad aderire e a stabilirsi bene al terreno.
 
[[File:Resti di palafitta.jpg|miniatura|Resti conservati al [[Museo civico archeologico di Villa Mirabello|museo di Villa Mirabello]]]]
 
==I villaggi palafitticoli della zona prealpina ==
A partire dal VI millennio a.C., alcune popolazioni provenienti dall’Egeo e dal vicino Oriente, si stabilirono nella zona prealpina <ref>{{cita libro | titolo=Le palafitte del lago di Monate. Ricerche archeologiche e ambientali nell’insediamento preistorico del Sabbione | curatore=M.A. Binaghi Leva | anno=2003 | editore=Nicolini | città=Gavirate | capitolo=I primi villaggi e l’occupazione del territorio | p=50}}</ref>, organizzandosi in villaggi costruiti su impalcature lignee nelle vicinanze delle sponde del lago di Varese (Isolino Virginia, Cazzago Brabbia, Bodio Lomnago) <ref>{{cita libro | nome= D. | cognome= Banchieri | titolo= Preistoria dei laghi varesini | anno= 1986 | editore= Giardini editori e Stampatori | città= Pisa}}</ref>
Queste popolazioni erano dedite all’agricoltura e, grazie alle vie di comunicazione fluviali e lacuali, strinsero rapporti commerciali con gli abitanti della Liguria occidentale <ref>{{cita libro | titolo= Il Neolitico in Italia. Atti della XXVI Riunione scientifica dell’Istituto di Preistoria e Protostoria | anno= 1995 | editore= Istituto italiano di preistoria e protostoria | città= Firenze | capitolo= Il neolitico della Liguria e del Piemonte I primi villaggi e l’occupazione del territorio | pp= 203-216}}</ref>, del Piemonte meridionale e occidentale <ref>{{cita libro | titolo= Navigatori e contadini: Alba e al valle del Tanaro nella preistoria | curatore= M. Venturino Gambari | anno= 1995| editore= Famija Albèisa | città= Alba | p= 107 e ss}}</ref>, nonché con le isole Eolie, la Sardegna e le alpi Lepontine <ref>{{cita libro | titolo= Le palafitte del lago di Monate. Ricerche archeologiche e ambientali nell’insediamento preistorico del Sabbione | curatore= M.A. Binaghi Leva | anno= 2003 | editore= Nicolini | città= Gavirate | p= 50}}</ref>.
Nel II millennio a.C., tra l’età del Bronzo antico e l’inizio del Bronzo medio (circa 2200 a.C. – 1600 a.C.), si svilupparono nuovi villaggi, in posizione più riparata, anche sulle sponde deidel laghi[[lago di Monate]] e del lago di Comabbio.
I ritrovamenti di forme di fusione all’Isolino Virginia <ref>{{cita libro | titolo=Mini guida ai Musei 2010 – Civico Archeologico di Villa Mirabello e Civico Preistorico Isolino Virginia | p=6}}</ref> e di reperti bronzei, in particolare lame di pugnale, asce e spilloni, ritrovati nel lago di Monate, documentano insediamenti dediti ad una produzione metallurgica di serie.
Fu forse poi a causa del peggioramento climatico avvenuto all’inizio del XVII sec. a.C., che i villaggi palafitticoli furono progressivamente abbandonati e le popolazioni si trasferirono sulle colline prealpine, anche in concomitanza con le nuove incursioni di gruppi celtici provenienti dalle valli alpine <ref>{{cita libro | titolo=Le palafitte del lago di Monate. Ricerche archeologiche e ambientali nell’insediamento preistorico del Sabbione | curatore= M.A. Binaghi Leva | anno= 2003 | editore= Nicolini | città= Gavirate | capitolo= I primi villaggi e l’occupazione del territorio | p= 51}}</ref>.
[[File:Resti di palafitta.jpg|miniatura|Resti conservati al [[Museo civico archeologico di Villa Mirabello|museo di Villa Mirabello]]]]
 
 
 
== La zona di Varese ==
[[Varese]] è una zona ricca in quanto a siti archeologici palafitticoli,; in particolar modo quello dellall'[[Isolino Virginia]], gli scavi iniziati alla fine del XIX sec, delportarono alla scoperta qualedi alcuni resti sonoora collocati al museo di [[Museo civico archeologico di Villa Mirabello|museo di Villa Mirabello]].
IQuesti resti presenti al museo suddetto appartengono a un periodo che va dal [[Neolitico]] all'[[Età del bronzo]], essie inoltre sonoconsistono per la maggior parte lenelle basi dei pali conficcati nel fondale fangoso del lago, che grazie alla mancanza di ossigeno e al [[pH]] acido si sono conservati fino ai giorni nostri.
LePoiché le cellule del legno si gonfiano a causa dell'acqua e una volta all'aria aperta si deformano molto velocemente e, per conservarli si ricorre ad una soluzione di acqua e zucchero che va a sostituire l'acqua lacustre.
 
==Galleria d'immagini==