Comune di Parigi: differenze tra le versioni

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Un uomo che stava ispezionando una barricata di rue de Martyr suscitò sospetti. Benché in abiti civili, venne riconosciuto: era il generale [[Clément Thomas]], fino a gennaio comandante della Guardia e uno dei protagonisti della sanguinosa repressione della rivolta del giugno 1848. Venne trascinato dalla folla allo Château Rouge e, malgrado l'opposizione di alcuni ufficiali federati, fu condotto nel giardino di rue des Rosiers e ucciso. A quel punto, i soldati dell'88º reggimento prelevarono anche il generale Lecomte e lo fucilarono.<ref>P. O. Lissagaray, cit., p. 112.</ref>
 
[[File:Ernest Eugène Appert, Assassinat des généraux Clément Tomas et Claude Lecomte, 1871.jpg|thumb||230px|Ricostruzione fotografica di maniera della fucilazione dei generali Thomas e Lecomte]]
Nel pomeriggio furono occupate le ultime caserme e la Stamperia nazionale, la sera fu la volta dell'Hôtel de Ville, da dove era fuggito poco prima il sindaco [[Jules Ferry]]. Vi fu issata la bandiera rossa e il Comitato centrale della Guardia nazionale vi s'installò. Non furono invece occupate la Posta centrale, la Banca di Francia e il forte di Mont-Valérien, che controllava la strada per Versailles, tutti errori che favoriranno la reazione governativa, come la mancata opposizione alle truppe in ritirata, una responsabilità che grava su [[Charles Lullier]], il nuovo comandante della Guardia nominato dal Comitato centrale.<ref>AA. VV., ''La Comune del 1871'', cit., p. 124. L'alcolizzato e squilibrato Charles Lullier, « tipico avventuriero », fu destituito il 23 marzo. Ammise poi di aver voluto favorire la fuga del governo: cfr. Ch. Lullier, ''Mes cachots'', 1881, pp. 35-36.</ref>