Pentapartito: differenze tra le versioni

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=== La nascita ===
Il Pentapartito nacque nel 1981 quando, in un camper, mentre si svolgeva il congresso del PSI, venne siglato un accordo, detto "patto del camper", fra il [[Democrazia Cristiana|democristiano]] [[Arnaldo Forlani]] e il segretario [[Partito Socialista Italiano|socialista]] [[Bettino Craxi]], il tutto con la "benedizione" di [[Giulio Andreotti]], tanto che il patto venne chiamato anche "CAF" (cioè Craxi-Andreotti-Forlani). Con questo accordo, la DC riconosceva pari dignità ai cosiddetti "partiti laici" della maggioranza (cioè i [[Partito Socialista Italiano|Socialisti]], i [[Partito Socialista Democratico Italiano|Socialdemocratici]], i [[Partito Liberale Italiano|Liberali]] e i [[Partito Repubblicano Italiano|Repubblicani]]) ai quali veniva inoltre garantita l'alternanza di governo (in seguito infatti ottennero la Presidenza del Consiglio anche [[Giovanni Spadolini]] del PRI, che fu il primo Presidente del Consiglio non democristiano, e Craxi del PSI).
[[File:CAF_CraxiAndreottiForlani.jpg|thumb|upleftupright|[[Giulio Andreotti|Andreotti]], [[Bettino Craxi|Craxi]] e [[Arnaldo Forlani|Forlani]]]] Con la nascita del Pentapartito venne definitivamente allontanata la possibilità dell'allargamento della maggioranza nei confronti del [[Partito Comunista Italiano|Partito Comunista]]. La Democrazia Cristiana rimase comunque il partito guida della coalizione, il più votato e riuscì più volte ad impedire che esponenti dei partiti laici diventassero Presidenti del Consiglio (De Mita oppose, ad esempio, un veto continuo nei confronti di Craxi).
 
Altre fonti, invece, sostengono che il "patto del camper" sia stato stipulato soltanto nel [[1989]] in un parcheggio dell'[[Ansaldo]] di [[Milano]], dove si svolgeva il Congresso del Partito Socialista Italiano, tra Craxi, Forlani e Andreotti. Il patto avrebbe previsto un intero percorso che sarebbe iniziato con la caduta del [[Governo De Mita]] e la formazione di un esecutivo di passaggio a guida democristiana, per culminare in un altro governo Craxi, quando si libererà la poltrona del [[Presidente della Repubblica Italiana|Quirinale]] dove è prevista l'investitura o di Andreotti o di Forlani. [[Eugenio Scalfari]] nel luglio [[1989]] lo definì «un accordo [...] dal quale emergono alcuni lineamenti di regime»<ref>{{Cita news|autore=Eugenio Scalfari|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/07/23/il-nuovo-governo-del-vecchio-mandarino.html?ref=search|titolo=Il nuovo governo del vecchio mandarino|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=23 luglio 1989|accesso=15 gennaio 2017}}</ref>.