Anticiclone subtropicale africano: differenze tra le versioni

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→‎Dinamica ed influenze meteorologiche: no, non è "comunemente" chiamato così
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Come ogni area di alta pressione, anche l'Anticiclone subtropicale africano possiede i suoi meccanismi dinamici che possono portarlo ad espandersi verso nord, raggiungendo le coste [[maghreb]]ine. Quando si forma la cosiddetta [[lacuna barica iberico-marocchina]] (vale a dire un'area localizzata di bassa pressione) tra le isole [[Canarie]], il [[Marocco]] e la [[Penisola iberica]], si innesca un'ulteriore espansione di questa area di alta pressione verso nord che raggiunge così il [[bacino del Mediterraneo]] e l'[[Europa meridionale]], dove spesso può fondersi con l'[[Anticiclone delle Azzorre]].
 
La risalita verso nord dell'anticiclone subtropicale africano fino al Mediterraneo determina la formazione di un [[promontorio di alta pressione]], comunemente chiamato anche ''gobba di dromedario''. In [[Europa]], questo scenario determina stabilità atmosferica con valori di temperatura molto gradevoli nella stagione [[inverno|invernale]] (escludendo, oltre ovviamente le aree di montagna, le maggiori zone pianeggianti del Centronord, in particolare la [[Pianura Padana]], a causa delle [[nebbia|nebbie]] che normalmente vengono a formarsi durante i periodi anticiclonici invernali, fino a quote medio-basse), e giornate sempre stabili ma con un po' di caldo nelle ore centrali della giornata nelle stagioni intermedie. Molto più complesse sono le conseguenze quando questa configurazione si presenta nella stagione [[estate|estiva]]. Le correnti calde provenienti dal Sahara, oltre a portare un sensibile aumento delle [[temperatura dell'aria|temperature]] oltre la media (con valori elevatissimi nelle pianure e nelle valli interne grazie all'intensa [[subsidenza atmosferica]] che nelle ore diurne riesce a mantenere bassi tassi di umidità), attraversando il [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] si caricano gradualmente di [[umidità]], dando origine a condizioni di caldo [[afa (meteorologia)|afoso]] lungo le aree costiere, con aumento dei tassi di umidità nelle ore serali e notturne anche nelle zone più interne, con conseguente grosso disagio per tutti i soggetti ([[ondata di caldo]]), con [[rischio|livello di rischio]] molto elevato soprattutto per gli anziani.
 
Durante la stagione estiva, la presenza stabilizzante dell'anticiclone subtropicale africano, che è sempre accompagnata da elevatissimi valori di altezza [[geopotenziale]], è responsabile dei periodi di stabilità atmosferica diffusa con temperature superiori alla media e valori di [[umidità relativa]] diurni piuttosto bassi se non vi è la contemporanea espansione al suolo dell'[[anticiclone delle Azzorre]] dalle caratteristiche subtropicali oceaniche. La presenza dell'anticiclone subtropicale africano è riconoscibile dalla pressoché totale assenza di attività [[cumulo (nube)|cumuliforme]] nelle zone interne (ammesso che siano assenti alcune infiltrazioni di aria più fresca da nord, la quale può determinare instabilità di tipo [[temporale]]sco), per l'elevata stabilizzazione atmosferica che si verifica a tutte le quote, impedendo di fatto infiltrazioni di aria fredda che possano contrastare con il sollevamento dell'aria calda susseguente all'intenso riscaldamento del suolo; in [[inverno]], invece, la sua espansione verso nord è più rara e può determinare la formazione di nubi basse lungo le aree costiere e nelle zone pianeggianti.