Capua (città antica): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 86:
[[File:Santa Maria Capua Vetere Mithraeum Tauroctony.jpg|thumb|225x225px|[[Mitreo di Santa Maria Capua Vetere|Mitreo di Capua]], ''Tauroctonia'', [[II secolo]].]]
La vendetta dei Romani al tradimento di Capua, secondo alcune fonti citate anche da [[Livio]] tra cui [[Clelio Antiprato]], fu molto forte. I Romani avrebbero punito i cittadini capuani rei di aver assecondato Annibale con la deportazione ''trans Tiberim'' ed addirittura per i più ambienti la carcerazione, la confisca dei beni e la vendita di moglie e figlie come schiave. Se sulle deportizioni e la carcerazione in massa le stesse fonti in parte dubitano, certo è invece il provedimento di esproprio dei terreni che con un [[senatoconsulto]] il Senato emanò nel [[211 a.C.]]. Questo provvedimento di ''deditio'' o ''debellatio'' portò alla confisca dei territori capuani da parte dei romani e alla loro vendita in concessione tramite il pagamento di ''vectigal'' ai cittadini romani. Probabilmente almeno in questa fase i territori Capuani non divennero parte dell'''[[ager publicus]]'' romano propriamente detto ma divennero semplicemente ''ager
Già nel [[173 a.C.]] gran parte della terra era tornata ai privati capuani e per far fronte a questo il Senato inviò il console [[Lucio Postumio Albino (console 173 a.C.)|Lucio Postumio Albino]] per ridefinire i confini pubblici, e otto anni dopo il pretore Publio Cornelio Lentulo, come detto, comprò i terreni privati, dividendo quelli pubblici in poderi e realizzando la ''forma agri'' e molto probabilmente fu in questa fase che i Romani acquisirono questi territori come [[ager
===La ripresa===
|