Capua (città antica): differenze tra le versioni

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Dopo la partenza di Annibale, nel [[211 a.C.]], la città fu definitivamente conquistata dai Romani e molti senatori Campani, inclusi quelli capuani, si tolsero la vita con il veleno piuttosto che cadere prigionieri nelle mani del nemico. Ultimo ''[[meddix tuticus]]'' fu [[Seppio Lesio]].<ref>{{cita|Livio|XXVI, 6.13-17}}.</ref> Altri, nonostante il parere contrario del [[Senato romano]], furono fatti uccidere da [[Gneo Fulvio Centumalo Massimo|Gneo Fulvio]] a [[Cales]] e a [[Teanum Sidicinum|Teanum]]<ref>[[Livio]], ib., XXVI, 13-15.</ref>.
[[File:Santa Maria Capua Vetere Mithraeum Tauroctony.jpg|thumb|225x225px|[[Mitreo di Santa Maria Capua Vetere|Mitreo di Capua]], ''Tauroctonia'', [[II secolo]].]]
 
== Il senatoconsulto del 211 a.C. e la romanizzazione del territorio ==
 
La vendetta dei Romani al tradimento di Capua, secondo alcune fonti citate anche da [[Livio]] tra cui [[Celio Antipatro]], fu molto forte. I Romani avrebbero punito i cittadini capuani rei di aver assecondato Annibale con la deportazione ''trans Tiberim'' ed addirittura per i più ambienti la carcerazione, la confisca dei beni e la vendita di moglie e figlie come schiave. Se sulle deportizioni e la carcerazione in massa le stesse fonti in parte dubitano, certo è invece il provedimento di esproprio dei terreni che con un [[senatoconsulto]] il Senato emanò nel [[211 a.C.]]. Questo provvedimento di ''deditio'' o ''debellatio'' portò alla confisca dei territori capuani da parte dei romani e alla loro vendita in concessione tramite il pagamento di ''vectigal'' ai cittadini romani. Probabilmente almeno in questa fase i territori Capuani non divennero parte dell'''[[ager publicus]]'' romano propriamente detto ma divennero semplicemente ''ager publicatus'' cioè "occupato" dai Romani e questo sarebbe dimostrato dal fatto che quando Publico Cornelio Lentulo realizzò nel [[165 a.C.]] la ''forma agri Campani'' in questi territori dovette comprare i territori occupati, sintomo che questi territori non appartenevano al patrimonio romano.<ref>Osvaldo Sacchi, L'ager Campanus antiquus: fattori di trasformazione e profili di storia giuridica del territorio dalla mesogeia arcaica alla centuriatio romana, 2004</ref>