Montgomery Clift: differenze tra le versioni

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=== Gli ultimi anni e la morte (1963-1966) ===
Negli anni seguenti la vita di Clift si fece ancora più difficile: la depressione personale, la dipendenza dai farmaci e i problemi di salute lo avevano reso un attore poco gradito ad Hollywood, che riteneva la sua carriera praticamente finita. Non ricevendo più scritture di suo gradimento, lavorò principalmente in radio. Dopo quattro anni di inattività cinematografica, che lo avevano ulteriormente depresso, nel [[1966]] la sua amica di sempre [[Elizabeth Taylor|Liz Taylor]] lo impose come suo co-protagonista per il film ''[[Riflessi in un occhio d'oro]]'', tratto da un torbido dramma di [[Carson McCullers]]''.'' Per prepararsi al ritorno sul set dopo quattro anni di forzata inattività, accettò una parte in un thriller spionistico di produzione franco-tedesca, [[L'affare Goshenko|''L'affare Goshenko'']], diretto da [[Raoul Lévy]].: Resteràresterà il suo ultimo film.
 
Poco prima di iniziare a girare ''Riflessi in un occhio d'oro'', si spense a [[New York]] il 23 luglio 1966 a causa di un [[Infarto miocardico acuto|attacco cardiaco]], all'età di quarantacinque anni: la sua parte venne essere affidata all'amico-rivale [[Marlon Brando]].