Storia di Siracusa in epoca greca: differenze tra le versioni

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Non mancano i collegamenti tra le due realtà geo-politiche: anzitutto i macedoni erano a conoscenza della fine della tirannide siracusana, ciò è reso noto dalla lettera che [[Sparta]], minacciata da Filippo, aveva inviato al sovrano macedone rivolgendogli un solo brevissimo ma temibile avvertimento: «''Dionisio a Corinto''» (proverbio che «''tutti i Greci usano''»);<ref>Cit. Plut. ''Moralia'' 511 a; Quint. VIII 6, 52; Cicerone ''Lettere ad Attico, 9, 9, 1. Cfr. ''Adagi'', [[Erasmo da Rotterdam]], ''Dionisio a Corinto, p. 171.</ref> volendo dare a intendere a Filippo, nel pieno della sua forza militare, che anche una grande monarchia all'apparenza prospera e imbattibile poteva essere attaccata, rovesciata e umiliata proprio com'era accaduto a [[Dionisio II di Siracusa]], adesso esule a [[Corinto]].
 
Pare inoltre che Filippo abbia incontrato di persona il tiranno siracusano esiliato (non si sa se ad accompagnarlo c'era anche Alessandro) in terra corinzia durante un sontuoso banchetto.<ref>[[Claudio Eliano ]], XII, 60.</ref>
 
[[File:Aleksander-d-store.jpg|thumb|upright=0.9|Busto di Alessandro Magno]]